Londra, Regno Unito, siamo nel 1979 e, oltre ai magici anni ’70, anche le registrazioni dell’ultimo disco degli hard rockers AC/DC stanno volgendo al termine. L’album in questione è il vero lascito che il cantante Bon Scott dà al gruppo ed a tutti i fan della band dato che morirà l’anno successivo.
Il corpo senza vita del “blues screamer” verrà infatti ritrovato nella macchina di un suo amico il 19 febbraio 1980 dopo una notte alcolica con gli amici in un bar. Ad uccidere il cantante il suo stesso vomito che lo ha soffocato.
Cantante, paroliere, front man ed anche suonatore di cornamusa, Scott ha portato gli AC/DC al successo rendendo la band famosa in tutto il mondo. Dopo il traballante esordio con il cantante Dave Evans, considerato troppo glam, Scott ha reso gli AC/DC come li conosciamo.
Riff accattivanti, chitarre indiavolate e tanto tanto rock n’ roll com’è giusto che sia. Dopo di lui ci sono stati Brian Johnson (leggi qui) ed ora Axl Rose dei Guns N’ Roses (leggi qui), ma non bisogna mai dimenticare il passato e questo album ne è la prova.
Un album con tutte le canzoni firmate fratelli Young e Scott, ma ora bando alle chiacchiere e passiamo subito alla tracklist di “Highway to Hell”.
Highway to Hell: pochi accordi iniziali subito riconoscibili sono la base per la traccia più famosa del disco e della band. I cori sono una cosa eccezionale e fanno venire voglia di cantarla, anzi urlarla, a tutto volume.
Non c’è altro da aggiungere se non una curiosa notizia sulla sua genesi. Al chitarrista Angus Young chiesero come fosse la vita da rocker on the road e lui rispose “it’s a fuckin’ highway to hell” (“è una fottuta autostrada per l’inferno”). Come dargli torto?
Girls Got Rhythm: cosa sarebbe il rock senza le ragazze? Ecco di che si canta. Una canzone d’amore in pieno stile AC/DC su una ragazza che ha, davvero, il ritmo giusto e sa come usarlo.
Walk All Over You: se la traccia precedente parlava di un certo amore qui invece si parla più esplicitamente di sesso e di trattar male qualcuno. L’intro è un riff quasi scanzonato e svogliato, come i cori, ma vale più ascolti.
Touch Too Much: il sesso ritorna ancora con un pezzo carico al massimo su un “tocco esagerato”. Vera chicca il crescendo a metà del brano con dei cori da paura ed un assolo finale indiavolato ad opera dello scolaretto Angus Young.
Beating Around the Bush: se l’amore dà sesso dà anche delusioni, rabbia e gelosia. Il riff, veloce come una stilettata, è il perfetto contorno alla storia.
Shot Down in Flames: accordi secchi e staccati come la situazione. Vai a donne in un bar, ma la ragazza ti manda al diavolo.
Vai in bar per single e trovi il fidanzato/armadio di un’altra ragazza. In poche parole, “sono stato stroncato” (“shot down in flames”).
Get It Hot: rock, alcol ed una bella ragazza accanto in una macchina lanciata fuori città. Il segreto della vita per gli AC/DC.
If You Want Blood (You’ve Got It): il riff ad opera di Malcom Young porta ad un pezzo abbastanza arrabbiato con dei cori che non lasciano nulla al caso o in sospeso. “If you want blood, you got it!”ecco il messaggio chiaro e diretto.
Love Hungry Man: l’assolo in crescendo verso il finale è la chicca di questo brano. L’ancora di salvezza per un uomo affamato d’amore.
Più “delicato” diciamo, è un pezzo abbastanza particolare che strizza più l’occhio ai Led Zeppelin blueseggianti.
Night Prowler: un blues finale per chiudere in bellezza il disco e giusto per rimanere in tema di blues
Giudizio sintetico: come già detto per “Back in Black” anche questo è un album indispensabile per comprendere appieno lo stile degli AC/DC.
In particolare, essendo il lascito di Scott al mondo del rock, è ovvio che ogni fan conosca ed adori questo album. Album più che consigliato, non solo per i fan.
Copertina: i cinque musicisti sono in gruppo, ma si vede che hanno appena percorso l’autostrada per l’inferno.
Angus Young ha le corna da diavoletto, come la sua fida Gibson SG, e la coda in mano mentre Bon Scott porta un piccolo pentacolo dorato al collo
Etichetta: Atlantic Records
Line up: Bon Scott (voce), Angus Young (chitarra solista), Malcolm Young (chitarra ritmica), Cliff Williams (basso) e Phil Rudd (batteria)