Siamo in Inghilterra, più precisamente nel 1972, ed i Pink Floyd stanno già portando in giro per i teatri quello che l’anno successivo diventerà il famoso concept “The Dark Side of the Moon”, il loro ottavo album.
Canzoni come “Breathe”, “Money”, “Us and Them” hanno reso l’album unico, ma bisogna anche ricordare che, anche in questo caso, l’aiuto del grafico Storm Thorgerson è stato decisive.
Thorgerson (1944 – 2013) ha infatti dichiarato come l’ispirazione per il famoso prisma derivi da uno scambio di opinioni con il tastierista Richard Wright (1943 – 2008).
“Lo stile della copertina di ‘The Dark Side of the Moon’ fu scelto da Rick. Fu lui a dire che non voleva una delle solite immagini sciocche che usavo sempre” – ha infatti dichiarato il grafico – Mi resi conto che l’ottavo album dei Pink Floyd richiamava la luce e le luci sceniche dei loro concerti”.
“Ricordavo il prisma studiato a scuola, io ci ho aggiunto soltanto uno sfondo diverso. Il prisma appartiene a tutti, ma il lato oscuro dell’immagine è solo dei Pink Floyd perché è nero”.
Un altro esempio della grande creatività di Storm Thorgerson e dello studio londinese Hipgnosis è dato dalla copertina di “A Momentary Lapse of Reason” del 1987 di cui abbiamo già parlato sulle pagine di questo giornale (leggi l’articolo).