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Nick Mason: “Arnold Layne ci ha portato un po’ di sterline, ma non volevamo che fosse il nostro singolo”

“Arnold Layne had a strange hobby/Collecting clothes/Moonshine washing line/They suit him fine”, queste le parole del primo singolo dei Pink Floyd, Arnold Layne, pubblicato nel 1967 assieme a Candy and a Currant Bun.

Il testo, scandaloso ed irriverente, parlava di un travestito cleptomane che si divertiva a rubare la biancheria femminile stesa ad asciugare e, a detta di Roger Waters (leggi qui l’articolo), si trattava di un personaggio realmente esistito.

Un personaggio che aveva, inquietantemente, fatto la sua comparsa nell’infanzia di Waters e dello stesso Barrett che scrisse il brano.

Per il batterista Nick Mason “’Arnold Layne’ ci ha portato un po’ di sterline, ma non volevamo che fosse il nostro singolo. Ci era stato chiesto di registrare sei brani, di scegliere i due migliori, e poi si sarebbe trovata una casa discografica che li accettasse”.

La cosa bella è che anche il video era parecchio dissacrante, per l’epoca, dato che vedeva i quattro giovani Floyd intenti a svestire e rivestire un manichino per poi trascinarlo in giro per una spiaggia. Inoltre loro stessi si mettevano delle buffe, ed allo stesso tempo inquietanti, maschere.

A tal proposito Syd Barrett aggiunse “comunque, se c’è una quantità crescente di benpensanti che non sopportano i Pink Floyd, è anche vero che sono sempre di più i giovani che si avvicinano all’underground e che ci adorano, per cui noi speriamo che le due forze si annullino a vicenda”.

Il video poi è costato pochissimo, un po’ come quello di See Emily Play, e girato in presa diretta che ha fatto scaturire la scintilla da cui è divampato un grande fuoco chiamato Pink Floyd.

— Onda Musicale

Tags: Pink Floyd, Roger Waters, Nick Mason, Syd Barrett, See Emily Play, Arnold Layne
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