Se si pensa al periodo di massimo splendore del prog degli anni ’70 probabilmente verranno in mente band britanniche come Yes, Emerson, Lake & Palmer e Genesis che hanno praticamente dominato il panorama, lasciando poco spazio alle band americane.
Tuttavia, alcuni sono riusciti a emergere, come i Kansas con sede a Topeka, la cui miscela di rock, jazz, musica classica e altre forme musicali era particolarmente inventiva, contraddistinta dal violino di Robby Steinhardt e dai testi stimolanti scritti da Kerry Livgren e Steve Walsh. La nostra lista delle 10 migliori canzoni del Kansas.
‘Hold On’ – ‘Audio-Visions’ (1980)
Questa ballata acustica – apparentemente tranquilla – proviene dall’ultimo album registrato dalla formazione originale della band. Subito dopo la sua uscita, il frontman Steve Walsh avrebbe abbandonato l’insistenza del chitarrista Kerry Livgren nel predicare i suoi messaggi cristiani in canzoni come questa. Tuttavia, la maggior parte dei fan non era a conoscenza della discordia che cresceva all’interno del gruppo.
‘Play the Game Tonight’ – ‘Vinyl Confessions’ (1982)
Quando i Kansas tornarono due anni dopo, avevano sostituito Walsh con un cantante dalle caratteristiche simili, John Elefante, che dimostrò rapidamente le sue doti nel terzo e ultimo singolo della Top 20 della band. Sfortunatamente, le altre canzoni di “Vinyl Confessions“, in gran parte ripulite dal prog, non sono riuscite a essere all’altezza degli sforzi passati o hanno ceduto sotto il persistente proselitismo che stava prendendo il sopravvento all’interno del gruppo.
‘Portrait (He Knew)’ – ‘Point of Know Return’ (1977)
Nel 1977 Livgren e Walsh stavano ancora facendo ottime cose insieme e scrivendo canzoni su Albert Einstein – come il preferito dai fan “Portrait (He Knew)“, il terzo singolo dall’LP di successo del 1977 “Point of Know Return“. La canzone esemplifica il tipo di argomento cerebrale che ha ispirato il gruppo all’inizio della sua carriera.
