In primo pianoMusica

Iron Maiden: The Trooper compie quarant’anni

Foto degli Iron Miaden negli anni Ottanta

Un brano iconico, tra storia e poesia. Un assalto inutile durante la Guerra di Crimea ha ispirato la band inglese. Un soldato di cavalleria che corre verso la ‘morte certa’.

Quando pensi agli Iron Maiden uno dei primi riff che ti viene in mente è sicuramente quello di The Trooper. Una cavalcata prorompente che non lascia nulla al caso. Senza la guerra di Crimea e senza la poesia di Lord Alfred Tennyson probabilmente non avremmo questo brano, la cui potenza è unica. The Charge of the Light Brigade (La carica della brigata leggera) ha ispirato Steve Harris nella scrittura del testo. Quel basso galoppante è l’assalto, inutile, compiuto dalla cavalleria britannica durante la battaglia di Balaklava nell’ottobre del 1854.

Il folle assalto della cavalleria britannica a Balaklava (oggi frazione di Sebastopoli, Crimea) è costato carissimo all’esercito britannico. A Balaklava il 25 ottobre 1854, durante la guerra di Crimea, la brigata leggera sferra una tra le cariche più brutali della storia militare. Oltre 650 cavalieri armati di sciabola e lancia caricano lungo una valle lunga un miglio, davanti alle bocche dell’esercito nemico russo. Nel massacro, inevitabile, che ne seguì perdono la vita 118 soldati. I versi di Tennyson, con il loro ritmo che riecheggia il battito degli zoccoli, catturano l’mmaginazione del pubblico e oltre cent’anni dopo anche la creatività di Steve Harris.

The bugle sounds, the charge begins
But on this battlefield, no one wins
The smell of acrid smoke and horses’ breath
As I plunge on into certain death

Iron Maiden – The Trooper
Il ritmo incalzate dei versi di Tennyson è tradotto nell’incalzante basso di apertura di Steve Harris

L’obiettivo è rievocare il tuono degli zoccoli dei cavalli al galoppo. La morte per i soldati della cavalleria è straziante, trafitti dalle schegge di metallo in fiamme. Harris dà la parola ad un soldato, lanciato verso “una morte certa“. Una fine letteralmente atroce per molti soldati, al punto che gli ufficiali russi hanno pensato che i soldati inglesi fossero stati ubriacati per tentare un’azione come quella.

Assalto della brigata leggera, dipinto di Richard Caton Woodville(National Army Museum, Londra)

Il nono singolo degli Iron Maiden

The Trooper, nono singolo degli Iron Maiden, contiene senza dubio il riff più potente della discografia della band. Secondo estratto da Piece of Mind. Il singolo è accompaganto da Cross-Eyed Mary, cover dei Jethro Tull, al lato B. Un momento d’oro per la band inglese, che proprio nei primi anni Ottanta sforna gli album più apprezzati dal pubblico e dalla critica. Basti pensare che un anno prima usciva The Number of the Beast, e nel 1984 vedrà la luce un altro disco colossale come Powerslave.

Curiosa la storia del videoclip di The Trooper

Una prima versione conteneva alcune sequenze del film del 1936 The Charge of the Light Brigade. A causa del veto della BBC, che riteneva troppe violente le scene della battaglia riprodotte nella pellicole, la clip non sarà trasmessa. Bisognerà aspettare il 2003 per aspettare una nuova edizione del videoclip. Nella clip a dominare la scena è la mascotte della band Eddie, che uccide rispettivamente il Presidente degli Stati Uniti d’America George W. Bush e il suo sfidate-rivale Al Gore.

Purtroppo di questa versione non è rimasta traccia. La versione aggiornata è arrivata poi nel 2008. Questa volta al posto dei due politici statunitensi ci sono gli scheletri gialli di Eddie e contro gli scheletri nemici dei rossi. Il video che vediamo pubblicato oggi invece è un mix tra alcune scene del film e l’esecuzione dal vivo del brano.

Gli Iron Maiden in uno scatto dei primi anni Ottanta
Un brano dal successo mondiale

Durante i concerti l’esecuzione di The Trooper è uno dei momenti più attesi dello show. Per l’occasione il cantante Bruce Dickinson decide di sventolare la bandiera dell’Union Jack e in tempi più recenti indossa l’uniforme rossa che sarebbe stata indossata dai cavalieri della brigata durante la battaglia. Un momento di puro orgoglio patriottico che però non trova uguale risposta nel pubblico, fatta eccezione per le tournée in Regno Unito.

Questo gesto infatti ha avuto qualche conseguenza, forse previdibil, in Irlanda. Sventolare la bandiera britannica nel 2003 durante il concerto di Dublino non è stata forse una grande idea. Ciò ha comportato una dose massiccia di fischi da parte del pubblico irlandese. E nel 2016 durante il primo concerto degli Iron Maiden a Pechino, il primo in Cina, il cantante non ha sventolato la bandiera, su richiesta esplicita del governo cinese.

The Trooper, in questi 40 anni, è un brano tra i capisaldi del genere heavy metal e ha ispirato moltissime cover, come quella dei Motörhead e di Myles Kennedy, solo per citarne una. Un riff esplosivo che ha vantato numerosi tentativi di imitazione. E non solo: il brano è stato inserito nel videogioco Guitar Hero II e in Carmageddon II: Carpocalypse now. Un successo mondiale, non solo per gli Iron Maiden, una cavalcata verso la ‘gloria’.

La copertina del singolo

— Onda Musicale

Tags: Bruce Dickinson, Steve Harris, Jethro Tull
Sponsorizzato
Leggi anche
I Kasabian ritornano con ”Algorithms”, sulle insidie dell’intelligenza artificiale
Carlo Marrale e Silvia Mezzanotte: “Vi raccontiamo i “nostri” Matia Bazar”