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Deep Purple: 55 anni fa il primo singolo ‘Hush’

foto dei Deep Purple nel 1968

Il 21 giugno del 1968 usciva nei negozi il primo singolo dei Deep Purple. Storia di una cover destinata a far entrare la band nell’Olimpo del Rock.

I Deep Purple spiccano il volo nel 1968 grazie ad una cover, Hush. Il brano, scritto dal compositore e musicista Joe South per il cantante statunitense Billy Joe Royal, viene pubblicato dalla Columbia Records nell’agosto del 1967. Billy Joe Royal la registra nell’estate del 1967 a Nashville con Barry Bailey alla chitarra.

She’s got loving like quicksand
Only took one touch of her hand
To blow my mind and I’m in so deep
That I can’t eat and I can’t sleep

Due minuti e mezzo di allegro rock and roll misto a country. Un brano su cui ballare e che fa muovere il piede. Una canzone romantica che parla dell’amore di un ragazzo per una ragazza. Negli Stati Uniti il singolo non ha avuto grande successo. In Europa invece arrivano risultati imprtanti: raggiunge invece la posizione #12 nella classifica dei singoli tedeschi e diventa una hit da Top Ten in Belgio, Paesi Bassi e Svizzera. E grazie al successo europeo in pochi mesi arriva all’orecchio di un chitarrista di nome Ritchie Blackmore che di lì a poco darà vita da un nuovo progetto, i Deep Purple.

La copertina del singolo ‘Hush’ di Billy Joe Royal, pubblicato nel 1967
I Roundabout e i primi gemiti dei Deep Purple

Ritchie Blackmore aveva ascoltato la canzone di Billy Joe Royal nel 1968 quando viveva ad Amburgo.

Era una grande canzone che con un arrangiamento diverso sarebbe stata buona per il nostro gruppo. Abbiamo registrato l’intera canzone in due take

Ritchie Blackmore

Il nucleo originario della band nasce nel febbraio del 1968. I Roundabout, un collettivo di musicisti venivano che ruotano a seconda delle necessità, guidato dal batterista e cantante Chris Curtis, ha in formazione Blackmore alle chitarre, Nick Simper al basso e Jon Lord alle tastiere. Poche settimane dopo Curtis esce dal progetto ed entra nel gruppo il cantante Rod Evans e il batterista Ian Paice. Poche settimane cambiano il nome in Deep Purple, su suggerimento di Blackmore che ha voluto ispirarsi all’omonima canzone di Peter DeRose, brano preferito di sua nonna.

Con un produttore e un contratto con la EMI la band si dedica nel maggio dello stesso anno alle registrazioni del primo album, nel weekend tra l’11 e il 12 di maggio. Un album in cui spiccano quattro pezzi originali e quattro cover. Tra queste troviamo, oltre a Help! e a Hey Joe quella di Hush, che farà da traino al primo LP Shades of Deep Purple, portando in vetta la band inglese nelle classifiche statunitensi. Psichedelia e hard-rock cullate dall’organo Hammond.

Un successo inaspettato

Il brano ottiene un successo inaspettato. Diventa il primo singolo di successo del gruppo e si piazza al quarto posto nella classifica Hot 100 nella settimana del 21-28 settembre 1968. Si piazza al sedicesimo posto in Italia alla fine del 1968, e al secondo posto in Canada. Grande successo negli Stati Unit con la quarta posizione. Nel Regno Unito invece passa in gran parte inosservato. Negli anni seguenti il pubblico britannico avrà modo di apprezzarli.

La rivista Cash Box ha definito il singolo una traduzione psichedelico della canzone di Billy Joe Royal”. Record World l’ha descritta come “una canzoncina contemporanea e allegra”. Hush è una delle quattro canzoni originariamente registrate con il primo cantante della band Rod Evans e il bassista Nick Simper. L’anno seguente saranno sostituti da Ian Gillan e da Roger Glover. I due musicisti porteranno la band al successo planterio con dischi e tournée destinate ad entrare nella storia della musica, dando nuovi colori alla musica rock.

Per celebrare il ventesimo anniversario della band, i Deep Purple registrano nuovamente la canzone nel 1988 per il loro album Nobody’s Perfect. La formazione della band è la Mark II, la stessa del periodo d’oro 1969-1973.

— Onda Musicale

Tags: Deep Purple, Hush, Richie Blackmore
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