Cantautore, polistrumentista, produttore, attore, pittore ed attivista, Paul McCartney, uno dei più grandi compositori del Ventesimo secolo e autore di alcuni tra i brani più iconici dei Beatles, compie oggi 80 anni.
La musica senza i Beatles
È impossibile immaginare il rock, il pop, il beat, la psichedelia e buona parte della musica che ascoltiamo oggi senza i Beatles. Una carriera tutto sommato breve, quella dei Fab Four, che va dal 1962 al 1970, ma incredibilmente intensa, che ha prodotto dodici album, ognuno dei quali è entrato a pieno diritto nella storia del rock. Eliminando la figura del frontman unico, i Beatles sono diventati inconsapevolmente le icone di una rivoluzione epocale, non solo in campo musicale.
La lungimiranza del loro produttore
George Martin, colpito dallo spirito cameratesco, dall’energia e dall’ironia dei quattro giovani artisti di Liverpool, comprese che non c’era bisogno di rimettere in discussione quella solida unione, cementata nel periodo dei concerti ad Amburgo, con la scelta di un solo cantante, a scapito del collettivo.
I Beatles sono il gruppo che vanta la maggiore influenza musicale nella storia del rock, con decine di band epigone, anche se nessuna è più riuscita a ripetere la magia delle loro canzoni, neanche lo stesso McCartney, anche se la sua carriera solista e con i Wings ha prodotto, pur con qualche battuta d’arresto, ottima musica. Una magia che ha fruttato a Paul McCartney un patrimonio personale di oltre un miliardo di euro, come riportato dalla classifica annuale del Sunday Times sui 40 artisti più ricchi del Regno Unito.
Macca erede artistico dei “fab four“
Tra i Fab Four, Paul è sempre stato l’ambasciatore e il divulgatore più attento e attivo dell’eredità artistica dei Beatles, si pensi al monumentale progetto ”Anthology”, alla compilation ”One” e alle rimasterizzazioni di tutti gli album della band nel 2009. McCartney, undicesimo nella lista di “Rolling Stone” dei cento migliori cantanti al mondo e terzo in quella dei migliori bassisti, è anche un convinto sostenitore della dieta vegetariana, dei diritti degli animali, dell’educazione musicale nelle scuole, delle campagne sulla cancellazione del debito del Terzo Mondo e di quelle contro le mine antiuomo e la caccia alla foca.
2013: esce il disco “New”
L’album di inediti ”New” del 2013, solare, energico, a tratti sorprendente, è l’album di un uomo che, nonostante gli anni che passano, si diverte ancora come pochi a fare musica, regalando gioia a sé stesso, ma soprattutto a chi lo ascolta. A partire dai gloriosi anni Sessanta, Paul, con il suo fedele violin bass Hofner, ha tessuto linee melodiche e progressioni mai sentite prima d’ora, imitate poi dai migliori bassisti jazz e fusion. Abilissimo nella creazione di armonie vocali, tecnica imparata dal padre jazzista, McCartney non ha eguali nei panni del cantante di ballate, traendo ispirazione dai suoni assorbiti durante l’infanzia nelle sale da ballo britanniche, ma anche da Elvis Presley ed Everly Brothers, ben presenti nella creazione di ”Michelle”. John Lennon e Paul McCartney non sono state due personalità opposte, ma soprattutto complementari, poiché si integravano magnificamente a livello compositivo ed espressivo: due artisti nati per comporre, sperimentare e fare ricerca insieme.
Nel 2018 sorprende tutti con un ottimo disco
Nel 2018 ha pubblicato Egypt Station, un disco osannato da gran parte della critica. Si tratta del 18mo album in studio ed è prodotto da Ryan Tedder. Il titolo Egypt Station deriva da quello di un dipinto di McCartney del 1988, al quale la grafica di copertina si ispira.
Descritto dallo stesso McCartney come un concept album, contiene 16 tracce, includendo anche gli strumentali d’apertura e di chiusura intitolati Opening Station e Station II rispettivamente. I brani includono i singoli I Don’t Know, Come On to Me e Fuh You; Happy with You, descritta come una “meditazione acustica sulla felicità odierna“, People Want Peace, una sorta di “inno senza tempo che si adatterebbe praticamente a qualsiasi album di qualsiasi epoca di McCartney“, e un “epico brano finale” intitolato Despite Repeated Warnings.
Un suo commento sul disco:
Mi piacevano le parole “Egypt Station”. Mi ricordano gli album che facevamo una volta… Egypt Station parte dalla prima stazione con la prima canzone e poi ogni canzone è come un’altra stazione diversa. Quindi ci diede l’idea di basare tutte le canzoni intorno a questo concetto. Lo considero come una location da sogno dalla quale emana la musica.”
McCartney III viene realizzato durante il primo lockdown
Successivamente, nel 2020 arriva McCartney III, interamente realizzato da Paul che suona chitarra acustica ed elettrica, basso, contrabbasso, piano, clavicembalo, mellotron, harmonium, pianoforte elettrico Wurlitzer e Fender Rhodes, sintetizzatore, batteria. Le percussioni sono state tutte suonate da lui, con l’intervento dei fidi Rusty Anderson alla chitarra elettrica e Abe Laboriel Jr. alla batteria solo sulla settima traccia.
Questo ultimo LP è stato registrato in solitudine un po’ per forza, in quanto Sir Paul era bloccato nella sua casa nel Sussex durante il noto lockdown derivato dalla pandemia di Covid-19. Ogni giorno McCartney si recava nel suo studio privato ad incidere e sovrapporre le tracce, all’inizio per se stesso, finché il lavoro non ha preso le dimensioni di un album vero e proprio. Completa il disco “When Winter Comes”, brano ripescato dal 1992, che tra i crediti vede George Martin (scomparso nel 2016) come produttore.
Una delle figure più importanti della sua vita
Certamente una delle persone più importanti della sua vita è stata Linda Eastman, fotografa americana che sposò nel 1969. Madre dei suoi tre figli, è stata molto di più che una compagna di vita privata. Infatti, Paul e Linda hanno fondato i Wings, gruppo musicale rock nato nel 1971. Linda muore a Tucson (Arizona) il 17 aprile del 1998. (leggi l’articolo)
Paul McCartney: artista romantico e pop
Si è spesso descritto Paul come romantico, melodico e pop quasi a sottolineare la contrapposizione con un John Lennon politico, avanguardista e rock, ma la realtà è più complessa e sfaccettata dei luoghi comuni. Paul, mentre John veniva sempre più assorbito dalla sua dimensione familiare, frequentava mostre d’arte, concerti di musica contemporanea e performance d’avanguardia; passava molto più tempo in studio dell’amico/rivale a rifinire le sue melodie e a giocare con le allora limitate possibilità tecnologiche degli Abbey Road, preparando lui stesso, ad esempio, gli inquietanti loop di ”Tomorrow never knows”; si interessava alla politica, all’ambiente e a tutto ciò che stimolava la sua vorace curiosità; rivelava, a un orecchio più attento, tutto il suo amore per il rock (”Sgt. Pepper’s Lonely Hearts Club Band’‘, ”Live and let die”) e per il soul della Motown (”Got to Get You into My Life”).
Le parole di James Taylor
Paul è come un pittore impressionista. Se si considerano i pezzi uno alla volta, la musica potrebbe sembrare semplice, ma l’opera complessiva è davvero sofisticata. E’ un cantante davvero preciso e controllato. La gente si schiera sempre o con Lennon o con McCartney. Io sto sempre con il secondo: ha la forza della bellezza.”
La ridicola teoria Paul Is Dead (PID)
Paul McCartney è, suo malgrado, al centro di una delle leggende metropolitane più astruse e, proprio per questo, più gustose della storia del rock. Secondo una bizzarra teoria, alimentata nel corso degli anni con malizia dagli stessi Beatles, Paul sarebbe morto in un incidente stradale alle 5 del mattino del 19 novembre 1966 mentre rientrava a casa dalla sala d’incisione di Abbey Road. Un tale William Campbell, suo sosia scozzese, lo avrebbe sostituito nel gruppo per non compromettere il redditizio brand dei Beatles. Non si contano gli indizi che hanno avvalorato, negli ultimi 50 anni, la teoria della morte di Paul. (leggi il nostro articolo)
La ricerca degli indizi più assurdi
Sulla copertina di ”Abbey Road” è l’unico dei quattro a piedi nudi e tiene una sigaretta con la mano destra, lui che è notoriamente mancino, mentre sulla cover di ”Sgt.Pepper’s” sopra la testa del cantante svetta una mano che saluta, simbolo dell’addio alla vita, sul retro di copertina è l’unico Fab Four di spalle, mentre in una foto interna indossa una mostrina con l’inquietante sigla “O.P.D.”(“official pronounced dead”, cioè “dichiarato ufficialmente morto”).
Alcuni dati per capire meglio chi è Paul McCartney
Cantautore, polistrumentista, produttore, attore, pittore ed attivista con 60 dischi d’oro, 100 milioni di singoli venduti, 350 mila biglietti staccati solamente per una data di un concerto e la riproduzione per 7 milioni di volte di Yesterday, Macca è certamente una delle personalità più importanti nella storia della musica mondiale di tutti i tempi.