Gli Small Faces sono stati un gruppo rock britannico formatosi a Londra nel 1965. Con la loro musica unica e il loro carisma travolgente, hanno lasciato un’impronta indelebile sulla scena musicale “mod” degli anni ’60.
La band degli Small Faces, composta da Steve Marriott, Ronnie Lane, Kenney Jones e Ian McLagan, ha raggiunto il successo sia in patria che all’estero, creando una discografia eclettica e di grande impatto, raggiungendo la Top Ten con 8 singoli fra il 1966 e il 1968.
La nascita della band
Gli Small Faces hanno avuto un inizio promettente quando Steve Marriott, giovane talento vocale e chitarrista, si unì a Ronnie Lane, bassista, Kenney Jones, batterista, e Jimmy Winston, tastierista. Winston fu successivamente sostituito da Ian McLagan, che si unì alla band poco prima della registrazione del loro primo album.
Acclamati in Europa ma non oltre oceano
Nonostante il grande successo nel Regno Unito e, più in generale, in tutta Europa, gli Small Faces non ottengolo lo stesso successo commerciale in America. La fine della band avviene con l’uscita di Steve Marriott (nel 1968). Dalle ceneri della band nascono i Faces con Ron Wood (futuro chitarrista dei Rolling Stones), Rod Stewart, Ronnie Lane, Ian McLagan, Kenney Jones.
Discografia degli Small Faces:
- “Small Faces” (1966) – Il loro album di debutto omonimo, pubblicato nel 1966, presenta una miscela esplosiva di rock’n’roll, R&B e psichedelia. Il singolo di successo “Sha-La-La-La-Lee” e la ballata “All or Nothing” sono diventati veri e propri inno per gli appassionati del genere. Questo album è stato un’importante pietra miliare nella loro carriera, dimostrando la loro abilità musicale e il loro sound unico.
- “From the Beginning” (1967) – Il secondo album segnò un’evoluzione nel sound della band, incorporando elementi di musica soul e psichedelica. Il brano di punta, “Itchycoo Park“, divenne un successo internazionale e uno dei loro pezzi più iconici. Questo album rappresenta una tappa cruciale nella loro carriera, con canzoni come “Tin Soldier” e “I Feel Much Better” che dimostrano la crescita artistica del gruppo.
- “There Are But Four Small faces” (1968)
- “Ogdens’ Nut Gone Flake” (1968) – Considerato da molti come il capolavoro degli Small Faces, “Ogdens’ Nut Gone Flake” è un concept album innovativo e audace. La sua eclettica combinazione di rock, soul e musica psichedelica ha colpito l’immaginazione degli ascoltatori. Il brano principale, “Lazy Sunday“, è diventato un successo nelle classifiche britanniche, ma l’intero album è un viaggio musicale avvincente. La copertina dell’album, una scatola rotonda, è diventata un’icona dell’arte rock.
- “The Autumn Stone” (1969) – Questo album raccolta presenta alcuni dei loro successi precedenti insieme a nuovi brani. “The Autumn Stone” è un’opera completa che offre una panoramica della carriera della band fino a quel momento. Il singolo “Afterglow (Of Your Love)” è un’ode all’amore e alla perdita che dimostra la profondità emotiva della band.
- “Playmates” (1977) – Il disco venne inciso da Steve Marriott, Ian McLagan, Kenney Jones e Rick Wills quando riformarono la band nei tardi anni settanta, insieme al successivo 78 in the Shade. Ronnie Lane se ne andò prima dell’inizio della lavorazione dell’album.
- “78 in the Shade” – (1978)
La fine della band
Gli Small Faces si sciolsero definitivamente nel maggio del 1978. Dopo soli sei mesi, Kenney Jones entrerà negli Who per sostituire Keith Moon. Nel 1991 Marriott morirà in un incendio scoppiato nella sua casa, mentre nel 1997 Lane si arrenderà alla sclerosi multipla che lo aveva afflitto a partire dagli anni settanta.