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Banco del Mutuo Soccorso: il prog rock italiano che (forse) non ti aspetti

Il Banco del Mutuo Soccorso è una delle band più importanti e influenti nella storia del rock progressivo italiano. Fondata nel 1969, la band ha creato un suono unico caratterizzato da composizioni complesse, testi poetici e arrangiamenti ricercati.

Insieme alla Premiata Forneria Marconi, gli Area Le Orme, il Banco del Mutuo Soccorso (o Banco) è l’esempio più rappresentativo e noto, anche all’estero, di rock progressivo italiano.

I primi passi

La prima formazione del Banco era composta, oltre a Vittorio Nocenzi e al fratello Gianni al pianoforte, da Gianfranco Coletta (componente dei Chetro & Co. e, in seguito, degli Alunni del Sole) alla chitarra, Fabrizio Falco al basso e Mario Achilli alla batteria, questi ultimi componenti del gruppo rock psichedelico Crash, fondato dai fratelli Falco e con il quale Vittorio collaborava da alcuni mesi. In seguito ad un’audizione (organizzata da Gabriella Ferri) la band ottenne il placet degli esaminatori e il neonato Banco del Mutuo Soccorso realizzò tre brani che furono inclusi in una raccolta di nuove formazioni intitolata Sound ’70 e pubblicata solo su musicassetta. I pezzi di questa raccolta (Vedo il telefonoLa mia libertà e Padre Francesco) verranno incisi, qualche settimana dopo il provino, da una formazione già ritoccata, con Claudio Falco alla chitarra e Franco Pontecorvi alla batteria.

Il gruppo si riuniva nella sala prove privata, a Marino, nei Castelli Romani

In seguito divenuta famosa con il nome di «Stalla», tale essendo nella realtà: una vera e propria stalla ristrutturata e attrezzata perfettamente “con le mangiatoie piene di amplificatori, distorsori e strumenti musicali invece del fieno per le mucche.” Con l’ingresso di Francesco Di Giacomo come cantante principale, Rodolfo Maltese alla chitarra, Renato D’Angelo al basso e Pierluigi Calderoni alla batteria, il nucleo della band prende forma.

L’ascesa al successo

Nel 1972 il Banco del Mutuo Soccorso firma un contratto con la casa discografica RCA Italiana e pubblica il primo album omonimo. Questo lavoro, caratterizzato da composizioni epiche come “R.I.P. (Requiescant in Pace)” e “Metamorfosi“, si distingue per l’uso virtuosistico delle tastiere e la voce potente di Di Giacomo. L’album ottiene un grande successo e introduce la band al pubblico italiano ed internazionale. Molto originale è anche la concezione grafica della copertina del disco che era sagomata a forma di salvadanaio di terracotta. Nello stesso anno fu pubblicato il secondo album, Darwin! Si tratta del primo concept album realizzato dalla band e i brani sono infatti tutti legati al tema centrale della teoria sull’evoluzione delle specie di Charles Darwin.

Il massimo successo

I due dischi sono (giustamente) considerati i più creativi e originali del gruppo, unitamente al successivo “Io Sono Nato Libero“, e sono incentrati sui vertiginosi e virtuosistici intrecci delle tastiere dei fratelli Nocenzi e sugli inimitabili registri tenorili di Di Giacomo. Il tutto messo al servizio di una particolarissima contaminazione tra il rock progressivo del Regno Unito, le sonorità mediterranee, la musica strumentale barocca italiana e la tradizione del melodramma, che occhieggia nei momenti più inattesi.

Le sfide e il declino

Negli anni ’80, il Banco iniziò ad affrontare una serie di sfide che ne avrebbero influenzato il percorso. Avvicendamenti nella band, cambiamenti nel panorama musicale e interessi individuali dei membri della formazione portarono ad un periodo di pausa e all’uscita di alcuni componenti fondamentali. Nonostante gli sforzi per reinventarsi e adattarsi ai cambiamenti musicali, la band non riuscì a riconquistare lo stesso successo degli anni precedenti.

La rinascita

Nonostante il periodo di declino, il Banco non si arrese. Nel corso degli anni ’90 e 2000, la band tornò a produrre nuova musica e ad esibirsi dal vivo, dimostrando che il loro spirito creativo era ancora vivo. Album come “13” (1994) e “Nudo” (1997) ottennero un’accoglienza (abbastanza) positiva da parte dei fan e dei critici, ma non riuscirono a riportare la band ai fasti degli anni ’70.

Conclusione

La storia del Banco del Mutuo Soccorso è una testimonianza della complessità dell’industria musicale e delle sfide che le band devono affrontare lungo il cammino. Nonostante il loro periodo di declino, il Banco ha lasciato un’eredità musicale di grande valore e continua ad essere un gruppo molto amato dai fan del prog rock in tutto il mondo.

La formazione attuale
  • Vittorio Nocenzi – tastiere, voce (1968-presente)
  • Filippo Marcheggiani – chitarra (1994-presente)
  • Nicola Di Già – chitarra (2013-presente)
  • Tony D’Alessio – voce (2016-presente)
  • Marco Capozi – basso (2016-presente)
  • Dario Esposito – batteria (2023-presente)
  • Michelangelo Nocenzi – tastiera (2022-presente)
La discografia
  • Darwin! (1972): Il secondo album della band è una pietra miliare del prog rock italiano. Le lunghe suite come “L’Evoluzione” e “La Conquista della Posizione Eretta” dimostrano l’abilità dei musicisti nel creare composizioni complesse e avvincenti.
  • Io sono nato libero (1973): Caratterizzato da un approccio più sperimentale, questo album presenta brani come “Canto Nomade per un Prigioniero Politico” e “Traccia II” che mostrano la versatilità della band nel mescolare elementi jazz e rock.
  • Banco (1975): Con questo album il Banco del Mutuo Soccorso raggiunge la vetta della loro carriera. Le tracce “Moby Dick” e “L’Albero del Pane” sono considerate dei classici del prog rock italiano e dimostrano la maestria tecnica della band.
  • Garofano Rosso (1976): Il Banco del Mutuo Soccorso collabora con il regista Dario Argento per la colonna sonora del film “Profondo Rosso“. L’album presenta brani strumentali di grande impatto come “Passeggiata” e “Tema di Profondo Rosso“.
  • …Di Terra (1978): Questo album segna un cambiamento di stile per la band, che si avvicina a sonorità più pop. Tuttavia, brani come “E Mi Viene da Pensare” e “Non mi Rompete” mostrano ancora la capacità dei musicisti di creare composizioni sofisticate.
  • Canto di primavera (pubblicato come Banco – 1979)
  • Urgentissimo (pubblicato come Banco – 1980)
  • Buone notizie (pubblicato come Banco – 1981):
  • Banco (pubblicato come Banco – 1983): si tratta di un concept album sul tema del viaggio, ed è quello che ottiene maggior successo nelle vendite, grazie al traino del singolo Moby Dick.
  • …e via (pubblicato come Banco – 1985): il disco contiene un brano dal titolo Mexico City, che fu poi dedicato dal Banco alla città omonima da poco devastata da un violento sisma.
  • Donna Plautilla (1989): il disco contiene materiale registrato durante il 1969 per conto della RCA Italiana, la quale avrebbe dovuto pubblicarlo come primo effettivo album in studio della band. La formazione del gruppo è ancora quella primordiale, con i fratelli Nocenzi già attivi anche come autori e altri musicisti che di lì a poco avrebbero abbandonato la formazione. La tiratura di questo 33 giri è stata di 2 000 copie, le cui prime cinquecento erano in vinile trasparente.
  • Non mettere le dita nel naso (pubblicato come “Il Banco presenta Francesco Di Giacomo” – 1989): nonostante sia uscito a nome di Francesco Di Giacomo, il disco è riconducibile alla produzione del Banco del Mutuo Soccorso (gruppo del quale Di Giacomo fece parte), in quanto accompagnato dal resto del gruppo. Tutti i brani sono stati firmati, come da consuetudine, dal cantante assieme al tastierista Vittorio Nocenzi.
  • Il 13 (1994): manco a dirolo, si tratta del 13mo disco della band.
  • Nudo (1997): si tratta del 14mo disco della band Nudo e presenta un primo disco registrato interamente in studio e un secondo che racchiude vari concerti tra Tokyo, Padova e Avigliana.
  • Transiberiana (2019): Si tratta del primo album composto interamente da inediti ad uscire dopo Il 13, nonché il primo a figurare alla voce il cantante Tony D’Alessio, subentrato dopo la morte nel febbraio 2014 (avvenuta a causa di un incidente stradale) di Francesco Di Giacomo. Il disco è stato concepito interamente da Vittorio Nocenzi (autore dei testi e delle musiche insieme rispettivamente a Paolo Logli e al figlio Michelangelo Nocenzi).
  • Orlando: le forme dell’amore (2022)

— Onda Musicale

Tags: PFM, Prog Rock, Le Orme
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