Dal 25 luglio la splendida Maiori diventa protagonista mondiale delle celebrazioni per i 50 anni di “The Dark Side of the Moon”, una delle espressioni più importanti della cultura rock.
“Hipgnosis Studio: Pink Floyd and beyond” è il titolo della mostra che apre il prossimo martedì 25 luglio, nelle sale di Palazzo Mezzacapo a Maiori. Al taglio del nastro sarà presente un ospite d’eccezione: Aubrey Powell, fondatore insieme a Storm Thorgerson dello Studio Hipgnosis e attuale direttore creativo dei Pink Floyd.
In mostra 55 opere di grande formato
Curata da ONO arte, l’esposizione sarà visitabile fino al 27 agosto. In mostra 55 opere di grande formato, con un nucleo centrale che racconta la collaborazione tra Studio Hipgnosis e Pink Floyd. Dalle copertine più iconiche della band fino ai lavori preparatori e out-take. Per mostrare passo dopo passo il processo creativo all’origine di quelle che ormai sono diventate pietre miliari non solo dell’arte e del design, ma anche della cultura visiva contemporanea.
Dai lavori per i Pink Floyd, la mostra si allargherà anche alle opere realizzate per band come Led Zeppelin, Peter Gabriel, Genesis e Rolling Stones.
Il talk di apertura
Al talk di apertura, dalle 19.30, sarà presente Alfonso Amendola, esperto di consumi di massa e avanguardie contemporanee, docente di Sociologia dei processi culturali all’Università di Salerno. Con lui, Nino Gatti e Stefano Tarquini del collettivo The Lunatics, progetto che comprende un vasto archivio storico e musicale sui Pink Floyd.
Nino Gatti ha collaborato a vari articoli e libri pubblicati in Italia e all’estero; Stefano Tarquini, collezionista di vinili dei Pink Floyd, lo scorso 1 marzo ha pubblicato “Any Colour You Like – Tha Dark Side of the Moon on Vinyl”, volume in cui sono presenti tutte le 700 varianti conosciute su LP di “The Dark Side of the Moon”.
Il concerto-tributo ed altri eventi
Il vernissage proseguirà al Tetro del Mare, dalle 21.30, con il tributo dei Pink Bricks al “lato oscuro della luna”. Il concerto sarà preceduto dall’opening-act di Aubrey Powell, in dialogo con Maurizio Guidoni e Vittoria Mainoldi di ONO arte.
Durante il mese di agosto, la mostra “Hipgnosis Studio: Pink Floyd and beyond” sarà arricchita da diversi appuntamenti in via di programmazione. Uno, speciale, sarà il secret concert unplugged di venerdì 11 agosto, nei giardini del Palazzo che faranno da quinta ad un set acustico dei Pink Bricks.
“Hipgnosis Studio: Pink Floyd and Beyond”
La mostra “Hipgnosis Studio: Pink Floyd and Beyond” ripercorre la storia di uno dei gruppi più importanti della musica rock attraverso il lavoro dello studio grafico che aiutò a tradurre in immagini visive la loro opera sonora.
Non è infatti possibile immaginare i Pink Floyd senza le copertine dei loro album, che sono diventati dei veri e propri simboli. E dietro a quelle copertine c’erano Storm Thorgerson e Aubrey Powell, ovvero lo Studio Hipgnosis, noto soprattutto per la cover di “The Dark Side of the Moon” dei Pink Floyd.
Hipgnosis avviò la collaborazione con la band nel 1968 con “A Saucerful of Secrets”. Allora lo studio non aveva ancora un nome; era in realtà un duo di studenti che utilizzava il laboratorio del Royal Collage of Art di Cambridge per dare vita ai primi progetti, a beneficio di altrettanti studenti con aspirazioni musicali.
Le copertine dei dischi elevate ad oggetto d’arte
Partendo dalla tecnica del collage fotografico, Thorgerson e Powell cominciarono a realizzare copertine di dischi dai tratti surreali. Fino a rivoluzionare e cambiare per sempre quella che è la produzione grafica di album musicali, la cui importanza stava diventando sempre più rilevante proprio in quegli anni. È con la cosiddetta British Invasion della metà degli anni ’60, infatti, che il ruolo delle copertine dei dischi diventò importante, configurando quello che prima era solo un contenitore come un importante veicolo di contenuto.
Hipgnosis, ovvero sperimentazione, tecnica e contenuto
In quel clima, il gruppo Hipgnosis iniziò una originale sperimentazione, introducendo diverse tecniche che permettevano di ottenere effetti psichedelici. Per lo studio Hipgnosis la tecnica era importante quanto il contenuto. Le loro complesse composizioni fotografiche, oggi semplici da realizzare grazie ai programmi digitali, allora erano di gran lunga più impegnative. I loro esperimenti in camera oscura furono molti. Utilizzarono il bianco e nero, il colore, la stampa multipla, la solarizzazione, la stampa in negativo, la doppia esposizione e così via. Ma il lavoro artistico di Hipgnosis non era una sperimentazione manierista e fine a se stessa. Era una diretta traduzione dell’opera dei gruppi per cui lo Studio lavorava, i Pink Floyd su tutti; come la musica diventava sempre più concettuale, complessa ed intrigante, così facevano anche le copertine degli album. Prima del loro lavoro le cover erano quasi esclusivamente fotografie degli artisti: Aubrey Powell e Storm Thorgerson le hanno trasformate in una forma d’arte.
Powell e Thorgerson: ricercatori di pensieri obliqui
L’aspetto del lavoro di cui Powell è più orgoglioso è la creatività condivisa con Storm Thorgerson, morto di cancro nel 2013. I due artisti hanno sempre cercato pensieri obliqui, con lo scopo di non essere mai ovvi e scontati e sviluppare un proprio stile nel quale il Surrealismo la faceva da padrone. Uno stile unico, copiato e ammirato nel mondo.
All’opera dello studio Hipgnosis è dedicato il recente libro “US AND THEM – The Authorised Story of HIPGNOSIS” dello scrittore e giornalista Mark Blake. Qui l’intervista con l’Autore.
Aubrey ‘Po’ Powell
Assieme a Storm Thorgerson, nel 1967 Aubrey Powell fondò lo studio di design Hipgnosis. Il lavoro è continuato per 15 anni, fino al 1982, conseguendo per cinque volte la nomina per un Grammy Award e creando oltre 400 copertine di album.
Powell si è successivamente dedicato al cinema come produttore, scrittore e poi come regista, girando video musicali, tre film e molti spot televisivi. Più recentemente è stato nominato per il premio BAFTA nel 2015 per la regia del film dei Monty Python One Down And Five To Go.
Aubrey Powell è attualmente il direttore creativo dei Pink Floyd
In tale veste, tra le altre cose, ha prodotto la mostra itinerante intitolata “Pink Floyd – Their Mortal Remains”. È attualmente ospitata dal Better Living Centre, in Exhibition Place a Toronto, Canada.
Ha scritto numerosi libri, l’ultimo dei quali è “Through the Prism – Untold Rock Stories from the Hipgnosis Archive” (2022).
Pink Bricks
Tra gli esecutori più scrupolosi del repertorio pinkfloydiano, i Pink Bricks che omaggeranno Dark Side nell’ambito della vernice di “Hipgnosis Studio: Pink Floyd and Beyond” si esibiranno nella formazione ad 8 elementi.
Ne fanno parte: Giuseppe Del Sorbo, voce; Antonello Buonocore, basso; Alessio D’Amaro, chitarra; Sergio Duccilli, tastiere e visual; Pasquale Benincasa, batteria; Antonio Maiorano, sax; Carmen Vitiello e Mafalda Angrisani, cori.
Il cuore pulsante della mostra: “ambientarti”
Il cuore pulsante che apre e chiude The Dark Side of the Moon è lo stesso che anima la fervida attività dell’associazione culturale ambientarti, diretta da Alessia Benincasa. Il sodalizio ha organizzato la mostra “Hipgnosis Studio: Pink Floyd and Beyond” nell’ambito di Ami Maiori, ovvero cultura, arte ed eventi per valorizzare i beni, la tradizione e l’immenso valore paesaggistico del borgo costiero. Ami è un format che nasce dalla felice intuizione di ambientarti, in collaborazione col Comune di Cetara e che approda a Maiori nel nome dei Pink Floyd.
Informazioni
Il buffet del vernissage ed il punto food degli eventi sono realizzati con i prodotti agroalimentari e vitivinicoli offerti da Confagricoltura Salerno. Media Partner: 20Italie.
Info mostra: ticket € 8,00/adulti – € 5,00/under 14, over 75, tessere giornalisti, Feltrinelli e ARCI. Ingresso: Lun-Ven ore 18-21 – Sabato e Domenica apertura serale ore 19.30-23.30
Info concerto: ingresso libero (posti limitati). Ulteriori info e prenotazioni: ambientarti.it; info@ambientarti.net; Whatsapp +39 3451204696.