19 settembre 1990: Eddie Vedder diventa il nuovo cantante dei Pearl Jam. Breve storia di un ragazzo: dall’adolescenza al lavoro part-time come benzinaio fino all’arrivo a Seattle. Dai Mookie Blaylock alla band che ha scritto pagine fondamentali del grunge.
Il giovane Vedder negli anni Ottanta
Il 19 settembre 1990 Jeff Ament, Stone Gossard e Mike McCready scelgono Eddie Vedder come cantante per il loro nuovo progetto artistico. Ma chi è esattamente Eddie Vedder?
Edward Louis Severson III nasce il 23 dicembre 1964 a Evanston, un sobborgo di Chicago, figlio di Edward Louis Severson Jr. e Karen Lee Vedder. I genitori divorziano l’anno seguente e poco dopo la madre si risposa con Peter Mueller. Edward prende così il cognome del patrigno, e per molti anni crede che sia il suo padre biologico. A metà degli anni settanta la famiglia si allarga con l’arrivo di tre fratelli e si trasferisce nella Contea di San Diego. Karen divorzia anche dal secondo marito e torna a Chicago con gli altri tre figli. Edward rimane invece in California insieme al patrigno per proseguire gli studi. Alcuni anni più tardi verrà a conoscenza del fatto che il vero padre biologico è un altro e che è venuto a mancare a causa della sclerosi multipla.
Per il suo dodicesimo compleanno Edward riceve in regalo una chitarra dalla madre. Mai regalo fu più azzeccato. In età adolescenziale, Vedder scopre artisti importanti per la sua formazione artistica, come Neil Young, Doors, Clash, Minor Threat, e soprattutto gli Who. Trova grande conforto in particolare nell’album Quadrophenia:
“Quando avevo circa 15 o 16 anni… ero tutto solo, tranne che per la musica”
Eddie Vedder
Durante il suo ultimo anno alla San Dieguito High School, si trasfersce a vivere da solo in un appartamento, lavorando di notte in un drugstore. Il rapporto con il patrigno si incrina ed Edward decide di lasciare la scuola e raggiungere la madre a Chicago, qui prende il cognome della madre da nubile: Vedder. Questa parte della sua vita verrà raccontata nel brano Alive, primo singolo dei Pearl Jam. Questo è il periodo in cui ha scoperto chi fosse veramente il padre.
Nel 1984, Vedder fa ritorno a San Diego con la fidanzata Beth Liebling. In questo periodo inizia a registrare alcuni demo come cantante e svolge diversi lavori per mantenersi, tra cui il benzinaio e la guardia giurata presso un hotel. In questi anni inizia a collaborare con band dell’area di San Diego come i Surf and Destroy and the Butts e gli Indian Style (in questi ultimi c’è anche Brad Wilk, che diventerà il batterista dei Rage Against the Machine). Nel 1988 Vedder diventa poi il cantante dei Bad Radio, un gruppo progressive funk. Da San Diego però il destino artistico di Vedder incontrerà quello di un’altra città, Seattle.

Dai Green River ai Mother Love Bone: il primo nucleo dei Pearl Jam
Ancora ci penso e son sempre stato grato che ci fosse una vera scena musicale. C’era musica ovunque e la gente usciva ogni sera. Dopo uno show al Crocodile Café dove magari suonavano tre o quattro band, come i Girl Trouble o i Melvins, dopo c’era sempre un after party organizzato da qualcuno nel seminterrato di una qualche vecchia e fatiscente casa di Seattle.
Eddie Vedder (Intervista al The Howard Stern Show)
Siamo a Seattle: è il 1984, quando il bassista Jeff Ament, il cantante Mark Arm e il chitarrista Steve Turner formano i Green River, un gruppo molto influente nello sviluppo del Seattle sound degli anni Ottanta. A loro si aggiunge, l’anno seguente, il chitarrista Stone Gossard. Dopo alcuni Ep arriva la prima hit, Swallow My Pride. Nel 1987 i Green River si sciolgono, a causa di divergenze artistiche. La coppia Arm/Steve Turner fonderà poco tempo dopo i Mudhoney, un altro gruppo molto importante della scena grunge.
In quegli anni la scena di Seattle è più che mai attiva. Nomi come Soundgarden ed Alice in Chains sono emblematici del fermento creativo della seconda metà degli anni Ottanta fino agli Novanta. Lo stesso Vedder non ha mai nascosto i suoi gusti musicali:
Quando si tratta di grunge o anche solo di Seattle, una è stata la band fautrice della musica di quel periodo. Non erano i Nirvana, ma i Mudhoney. I Nirvana hanno esportato il grunge nel mondo, ma i Mudhoney erano la band di quel momento e di quel suono
Eddie Vedder
Dalle ceneri dei Green River nel 1987 prendono presto vita i Mother Love Bone, composti da Andy Wood, Stone Gossard, Jeff Ament, Bruce Fairweather e Greg Gilmore. Dopo il primo Ep la band lavora al primo lavoro in studio dal titolo Apple, ma il 16 marzo 1990 la prematura scomparsa di Andy Wood, morto per un’overdose di eroina, spezza il cammino del gruppo. Apple uscirà solamente postumo alcuni mesi dopo, nel luglio dello stesso anno. Nonostante il contratto stipulato con una major, il dolore per la perdita di Wood porta alla fine del progetto artistico.
Poco dopo, nel novembre dello stesso anno, su invito di Chris Cornell dei Soundgarden (amico fraterno e compagno di stanza di Wood) e del batterista Matt Cameron, prende vita il progetto dei Temple of the Dog, in memoria del cantante scomparso pochi mesi prima. Il supergruppo pubblicherà un album onomimo. Al progetto prendono parte anche Gossard e Ament, il chitarrista Mike McCready e Eddie Vedder stesso che due mesi prima era stato ingaggiato da Ament per il nuovo gruppo di Seattle. Il primo brano che registrerà Vedder sarà Hunger Strike. Durante le prove partecipa alla registrazione avviciandosi un po’ impaurito al microfono per cantare. Subito la sua performance convince Cornell.
“Quella è stata la prima volta che mi sono sentito su un vero disco. [Hunger Strike] potrebbe essere una delle mie canzoni preferite in cui abbia mai suonato – o la più significativa.”
Eddie Vedder, Pearl Jam Twenty

Storie che si incrociano: la nascita dei Pearl Jam
Torniamo indietro di qualche mese. Nel 1990 Vedder stringe amicizia con Jack Irons, ex batterista dei Red Hot Chili Peppers. Sarà lui a dare al cantante il demo di una band di Seattle guidata da Jeff Ament e Stone Gossard, in cerca di un nuovo cantante. Il cantante ascolta la cassetta, alcune registrazioni con il batterista Matt Cameron e McCready, prima di andare a fare surf, e poco dopo ha in mente i testi. Compone così le liriche per tre canzoni per quella che in seguito descriverà come una mini-opera dal titolo Momma-Son. Parlano di un giovane che scopre di essere stato ingannato sulla vera identità del padre, e che diventa un serial killer e viene condannato a morte. In sostanza, almeno nella prima parte, la storia della sua adolescenza.
Vedder registra la voce per le tre canzoni e rispedisce la cassetta a Seattle. I brani diventeranno pochi mesi dopo Alive, Once, e Footsteps dei Pearl Jam. Il 19 settembre arriva il responso: Eddie Vedder diventa ufficialmente il nuovo cantante della band. Eddie parte così per Seattle.
“La mia soddisfazione è solo quella di essere riuscito a diventare un autore di canzoni“
Eddie Vedder
Inizialmente la band si chiama Mookie Blaylock, in omaggio ad un famoso cestista dei New Jersey Mets. Con l’arrivo di Dave Krusen alla batteria, la band tiene il suo primo concerto all’Off Ramp Cafè di Seattle il 22 ottobre 1990. A febbraio del 1991 si imbarcano per un breve tour sulla west coast, in supporto agli Alice in Chains. Poche settimane dopo siglano un contratto con la Epic Records e a marzo la band entra in studio per iniziare a lavorare al primo disco Ten, che uscirà alla fine di agosto.
Nello stesso periodo l’annuncio del nuovo nome Pearl Jam. Il 10 marzo 1991 la band fa l’annuncio ufficiale, ospite della stazione radio KISW di Seattle. Il nome si riferisce ad una particolare marmellata, con proprietà allucinogene, che la nonna di Eddie Vedder (Pearl per l’appunto) preparava con il Peyote, secondo la tradizione dei popoli precolombiani. Il titolo del primo album però mantiene un forte legame con il mondo del basket. Ten infatti è il numero di maglia del cestista Blaylock.
Dopo il successo stellare di Ten si apre un nuovo mondo. In pochi mesi la vita di un ragazzo ventiseienne cambia per sempre. E la musica degli anni Novanta cambia con e grazie a lui.