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Big Bill Broonzy: uno dei padri fondatori del folk blues

Il bluesman americano Big Bill Broonzy

La storia di Big Bill Broonzy è quella di un musicista straordinario che ha avuto un profondo impatto sulla musica blues e folk americana. Registrò oltre 350 canzoni.

Gli inizi

Big Bill Broonzy, il cui vero nome era William Lee Conley Bradley, nasce il 26 giugno 1893 o 1898 (la sua data di nascita è oggetto di controversie) in una famiglia di lavoratori agricoli nel Mississippi. Da giovane impara a suonare la chitarra da autodidatta, attingendo alle tradizioni musicali afroamericane del Delta del Mississippi.

Il trasferimento a Chicago

Nel 1920 si trasferisce a Chicago, dove trova lavoro come operaio e inizia a suonare in alcuni club locali. La sua abilità strumentale e la sua voce potente lo fanno emergere rapidamente nella scena musicale della città. A Chicago, Broonzy inizia a mescolare le influenze del Delta blues con il blues urbano, il jazz e il folk.

Il successo

Big Bill Broonzy divenne uno dei musicisti blues più famosi degli anni ’30 e ’40. Registrò una serie di brani di successo, tra cui “Key to the Highway“, “Big Bill Blues” e “Black, Brown, and White“. La sua musica era conosciuta per la sua semplicità e il suo approccio diretto, ma anche per il suo talento nel raccontare storie attraverso le canzoni.

Trasformazione

Negli anni ’50 si reinventò come artista di folk blues e divenne un pilastro del movimento folk revival. Collaborò con artisti come Pete Seeger e Lead Belly e suonò in festival folk in tutto il paese. La sua canzone “Black, Brown, and White” divenne un inno per il movimento per i diritti civili e affrontò il tema del razzismo in modo diretto.

Uno dei padri fondatori del blues e del folk blues

Big Bill Broonzy è ampiamente riconosciuto come uno dei padri fondatori del blues e del folk blues. La sua musica ha influenzato una generazione di musicisti tra cui Muddy Waters, Howlin’ Wolf e John Lee Hooker. Il suo stile chitarristico e il suo modo di cantare hanno contribuito a definire il suono del blues e hanno ispirato innumerevoli artisti nel corso degli anni.

La sua scomparsa

Big Bill Broonzy morì il 15 agosto 1958 a Chicago, all’età di 65 anni, a causa di un cancro alla gola. Nonostante la sua morte, la sua musica continua a vivere attraverso le registrazioni e l’influenza che ha esercitato sulla musica blues e folk. La sua è una figura iconica nella storia della musica americana, con una carriera musicale che spazia dal Delta blues al blues urbano e al folk. La sua eredità è profondamente radicata nella storia della musica afroamericana e nella cultura musicale degli Stati Uniti.

La sua discografia in studio (alla quale vanno aggiunte 14 raccolte e 4 live)
  • 1930 – Good Time Tonight
  • 1946 – Blues in the Mississippi Night
  • 1953 – Big Bill Broonzy & Washboard Sam
  • 1954 – Folk Blues
  • 1955 – Big Bill Broonzy Sings
  • 1956 – Big Bill Broonzy Sings Folk Songs
  • 1957 – Country Blues
  • 1958 – Blues by Broonzy
  • 1961 – Last Session, Pt.2
  • 1961 – Last Session, Pt.3

— Onda Musicale

Tags: Muddy Waters, John Lee Hooker, Howlin' Wolf
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