‘Il salotto del vinile’ è un’iniziativa promossa da Gianni Corbari, proprietario di Jean Music Room, negozio di dischi di Ravenna. Si tratta dell’organizzazione di eventi tematici durante i quali si raccontano storie con musica di sottofondo.
Jean Music Room è una realtà nata nel 2018 che, tutt’oggi, rappresenta uno dei punti di riferimento per gli appassionati di musica
Gianni Corbari è riuscito a creare una comunità di appassionati, attraverso l’organizzazione di eventi culturali tematici, durante i quali vengono raccontati anneddoti e storie interessanti, condividendo la propria passione per la musica.
Gianni è un abile comunicatore e riesce a stimolare la curiosità anche nei più giovani che si affacciano al mondo del vinile, una cultura lontana anni luce a causa dello sviluppo delle nuove tecnologie, ma che tutto sommato, è ancora viva. Tra le iniziative organizzate dal proprietario del negozio vi è, anche, quella dedicata alla musica classica, durante la quale si regalano vinili a tutti i ragazzi under 30.
L’appuntamento sui Beatles, guidati dall’esperto Eugenio Spreafico, della durata di un’ora, si è tenuto il 18 ottobre e ha coinvolto un buon numero di appassionati di ogni età
Il viaggio nel mondo dei Beatles con Eugenio Spreafico inizia dal lontano 1976, anno in cui sulla rivista ‘National Geographic’ venne pubblicato l’articolo della scoperta archeologica di uno scheletro femminile conosciuto in tutto il mondo come ‘Lucy’. Tale nome fu scelto dagli studiosi che, durante gli scavi, ascoltavano la canzone dei Beatles ‘Lucy in the Sky with Diamonds’, diventandone la colonna sonora. Una prova tangibile di come i quattro ragazzi di Liverpool siano riusciti in poco tempo ad entrare di prepotenza nella vita quotidiana della società dell’epoca e influenzarne lo sviluppo.
La band si formò nel 1956/57, anno in cui Paul McCartney e John Lennon decisero di iniziare a suonare insieme. Si trattava di un gruppo piuttosto instabile, con componenti che cambiavano continuamente, così come il nome stesso. A volte si esibivano facendosi chiamare Quarrymen, dalla Quarry Men Grammar School, scuola che i due ragazzi frequentavano, altre volte erano conosciuti come Johnny and the Moondogs, Silver Beetles o Raimbows.
Poco a poco, i ragazzi di Liverpool iniziarono a consolidare l’organigramma della band, ufficialmente formata da John Lennon, Paul McCartney, George Harrison, Pete Best e Steward Sutcliffe. La svolta nella loro carriera si ebbe ad Amburgo. Era il 1960 e salirono per la prima volta sul palco dell’Indra Club, un locale notturno che diede il via al loro tour per i locali in Germania.
Il tour tedesco portò i Beatles ad avere contatti con il direttore d’orchestra e produttore Bert Kaempfert, che decise di pubblicare un primo disco
I Beat Brothers, come allora si chiamavano, in realtà, non erano altro che il gruppo spalla di un famoso cantante dell’epoca: Tony Sheridan. Questo primo lavoro si chiamò ‘My Bonnie’, nato da una canzone tradizionale scozzese che venne scritta in chiave rock e pubblicata alla fine del 1961 in Germania e nel 1962 in Inghilterra.
Tornati a Liverpool, i Beatles iniziarono a suonare in un locale poco rinomato, chiamato Cavern Club e, in una serata come tante, un negoziante di dischi, Brian Epstein, si interessò alla loro musica. Brian Epstein ricoprì un ruolo importante nella vita dei quattro ragazzi, cambiandola per sempre. Iniziò a cercare un contratto discografico che arrivò dalla Parlophone, dopo il rifiuto della Decca Records.
Entrò, così, nella vita dei quattro ragazzi un’altra figura importante, il produttore George Martin, anche conosciuto come il quinto Beatles
La demo che gli venne presentata in quell’occasione fu ‘Love Me Do’ che, attirò l’attenzione del produttore, che decise di registrarla. Martin fu una figura molto influente nella storia della band a tal punto da decidere di sostituire il batterista Pete Best, non ritenuto all’altezza, con Ringo Star. Neanche quest’ultimo era molto apprezzato da Martin e, nella prima registrazione di ‘Love Me Do’, lo fece sostituire dal turnista Andy White.
I Beatles si presentarono al pubblico con questo disco, anche se, in realtà, la Beatlesmania scoppiò solo con il secondo disco: ‘Please, Please Me’. Un 45 giri che lanciò i Beatles nel 1963 e che raggiunse le vette delle classifiche. Questa canzone, successivamente, fece parte di un album contenente 14 pezzi che includeva anche delle cover.
La copertina di ‘Please, Plese Me’ fu realizzata da un famoso fotografo: Angus Mc Bean che, anni dopo, fu richiamato per rifare la stessa foto nella stessa location, sulle scale della EMI di Abbey Road.
Martin voleva che il primo disco riproponesse l’atmosfera delle interpretazioni dal vivo che i Beatles facevano al Cavern Club
Si registrò in sole 10 ore e venne pubblicato anche il 45 giri con ‘She Loves You’. Musicalmente, questo singolo, che divenne molto popolare, aveva come peculiarità la presenza del ritornello posto all’inizio e non dopo le strofe, come di consueto, mentre, per la chiusura, venne scelto un accordo in sesta. Queste intuizioni fecero, di questa canzone, un vero e proprio cavallo di battaglia che rivoluzionò gli schemi musicali dell’epoca.
Nel 1963 venne pubblicato ‘With the Beatles’
A differenza del primo, questo lavoro discografico impegnò 3 mesi di registrazione e risultò molto più curato, con la presenza delle prime sovraincisioni. La copertina fu creata dal fotografo britannico Robert Freeman che propose l’immagine in bianco e nero con una luce radente, posizionando i volti dei Beatles a L, dopo aver messo da parte l’idea iniziale di comporre graficamente la copertina con uno scatto dei quattro ragazzi in fila, per un problema di dimensioni. La copertina di questo album, in Italia, non corrispondeva a quella della versione inglese e, anche il titolo fu stravolto diventando ‘I favolosi Beatles’. In questo disco trovò spazio ‘All My Loving’, considerato uno dei migliori brani della band e nel quale George Harrison impiegò una chitarra country.
Nel 1964 venne pubblicato il terzo album con il loro primo film: ‘A Hard Day’s Night’, tradotto in italiano con il titolo ‘Tutti per uno’
È il primo album senza cover e i testi iniziavano ad essere più impegnativi, anche se, musicalmente, con beat immutato. Nell’omonima canzone dalla quale prende il nome l’album, il piano fu suonato proprio da George Martin. All’interno di questo terzo lavoro discografico, c’è anche un primo brano totalmente acustico, privo di batteria, sostituita dal bongo: ‘And I Love Her’, scritto da Paul McCartney.
Nello stesso anno fu pubblicato anche il quarto disco: ‘Beatles for Sale’ in cui è presente ‘I’m a Loser’, pezzo scritto da John Lennon che ha come caratteristica principale quella di distaccarsi dal modo compositivo adottato fino a quel momento, per affacciarsi ad un nuovo modo di scrivere testi, influenzato da Bob Dylan.
Nel 1965 venne pubblicato il secondo film dei Beatles: ‘Help’ con l’omonimo disco
La copertina, sempre ideata dal fotografo Freeman, raffigura i ragazzi in posizione di segnalazione. La parola ‘help’, però, graficamente non era molto bella da riprodurre e si decise di optare per delle lettere che non avevano un senso compiuto, ma che fossero esteticamente più idonee. Di questo album la traccia ‘You’ve Got To Hide Your Love Away’ si avvalse del flauto di John Scott per la registrazione. Dello stesso album fa parte anche la famosissima ‘Yesterday’, cantata e suonata solo da Paul McCartney, senza Beatles, nella quale prese parte anche un quartetto d’archi composto da Tony Gilbert, Sidney Sax, Kennedy Essex, Francisco Gabarro. Il brano fu composto a casa di Bruce Welch, chitarrista ritmico degli Shadows, gruppo che musicalmente non aveva nulla in comune con i Beatles ma, tra i quali, c’era un rapporto d’amicizia.
Il viaggio con i Beatles si conclude nel 1965, anno in cui fu pubblicato ‘Rubber Soul’, in cui erano presenti nuove concezioni liriche e melodiche, un album di transizione, in cui trova spazio il brano iconico ‘Nowhere Man’, dal testo autobiografico, scritto da John Lennon. In questa canzone non si parla d’amore, ma di un uomo senza un luogo, che se ne sta seduto in una terra senza riferimenti.
I prossimi eventi del salotto del vinile
La storia dei Beatles, probabilmente, avrà un seguito e verrà pianificato un secondo evento. Per il momento il calendario prevede altri due incontri:
- 25 ottobre: Tra peccato e redenzione: l’amore secondo Nick Cave (a cura di Ruggeri Rossetti)
- 1 novembre: Un salvadanaio magico: i primi tre album del Banco del Mutuo Soccorso 1972-1973 (a cura di Alessandro Luparini).