Musica

Tell me a song: “Sultans of Swing” dei Dire Straits

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Il frontman dei Dire Straits Mark Knopfler

Nel mondo della musica rock, alcune canzoni si ergono come veri e propri inni senza tempo, capaci di attraversare generazioni e restare incise nella memoria collettiva.

Sultans of Swing” dei Dire Straits è indubbiamente una di queste. La canzone è una delle opere d’arte più iconiche e amate del genere, e dietro di essa si nasconde una storia affascinante.

La genesi di un grande successo

La storia di “Sultans of Swing” inizia a Londra nel 1977, quando il frontman e chitarrista Mark Knopfler, insieme al suo fratello David Knopfler, il bassista John Illsley e il batterista Pick Withers, fondò la band Dire Straits. La band era stata creata con l’obiettivo di esprimere la passione di Mark Knopfler per la chitarra e la musica rock in generale. Il brano è stato scritto da Mark ed è diventato il biglietto da visita della band. La canzone è stata ispirata da un’esperienza che Mark Knopfler ha vissuto una notte in un club semi deserto a Londra. Mentre ascoltava una band locale (chiamata “The Sultans of Swing”) ha notato un vecchio chitarrista che sembrava suonare senza essere notato da nessuno. Questo incontro casuale ha ispirato la canzone che conosciamo oggi.

Ma di cosa parla Sultans of swing“?

La canzone racconta di un gruppo jazz, i Sultans of swing, che è composto da impiegati londinesi che pensano solo alla loro musica senza interessi per la popolarità. Si esibiscono solamente in un piccolo club di Londra. Il testo descrive molto chiaramente alcune scenene che l’autore (Mark Knopfler) imamgina di vedere (o forse ha viso relamente) nel locale: ci sono due componenti particolarmente significativi del gruppo impegnati a suonare, dei ragazzi vestiti alla moda che non sono assolutamente interessati alla musica e l’uomo che, alla fine della serata, congeda il pubblico.

“You get a shiver in the dark. It’s a raining in the park but meantime. South of the river you stop and you hold everything. A band is blowing Dixie, double four time You feel alright when you hear the music ring”

Singolo di successo

Sultans of Swing” è stata registrata e pubblicata come singolo di debutto nel 1978, e ha subito attratto l’attenzione del pubblico e della critica e si distingue per il virtuosismo chitarristico di Mark Knopfler e per le liriche evocative che dipingono un quadro vivido della vita notturna di Londra. La voce calda e caratteristica di Mark Knopfler conferisce alla canzone una qualità unica. Il brano è diventato un successo internazionale, raggiungendo le classifiche in tutto il mondo e guadagnandosi un posto speciale nei cuori dei fan del rock. La canzone è un perfetto esempio del suono distintivo dei Dire Straits, caratterizzato dall’uso della chitarra elettrica in stile fingerpicking di Knopfler, che è diventato uno dei marchi di fabbrica della band.

“And then the man he steps right up to the microphone. And says at last just as
the time bell rings “Goodnight, now it’s time to go home” Then he makes it fast with one more thing.
“We are the Sultans. We are the Sultans of Swing”

E’ contenuta nel disco d’esordio dei Dire Straits

L’album d’esordio omonimo dei Dire Straits, che includeva “Sultans of Swing“, è stato un grande successo e ha posto la band sulla mappa musicale internazionale; nel corso degli anni, la canzone è diventata un inno del rock classico, eseguita innumerevoli volte in concerto e utilizzata in numerosi film, serie TV e annunci pubblicitari; oltre ad essere un successo commerciale, “Sultans of Swing” è stata anche acclamata dalla critica e ha guadagnato un posto ben meritato nella Rock and Roll Hall of Fame come una delle canzoni più influenti nella storia del rock.

Le innumerevoli versioni “live” di Sultans of Swing

Esistono molte versioni di Sultans of Swing, eseguite dai Dire Straits nei loro numerosi live, nei quali la band, generalmente, aggiunge alla parte finale del brano una sezione strumentale comprensiva di tastiera e caratterizzata da una batteria che ricopre un ruolo di primo piano. Per la parte iniziale, invece, i Dire Straits si concedono variazioni (fra cui brevi assolo e fill), pur lasciando intatta la struttura principale. Degna di nota è la versione suonata all’Hammersmith Odeon di Londra (contenuta nel loro primo album dal vivo, Alchemy: Dire Straits Live).

— Onda Musicale

Tags: Dire Straits/John Illsley/David Knopfler
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