Calabrese di nascita, cresciuto nella periferia sud di Roma, Franco Schipani, primogenito maschio della famiglia, sembra avere un destino segnato: diventare «dottore».
Eppure coltiva il sogno di andarsene, di partire ed esplorare il mondo: per questo, sin da ragazzino, occupa tutto il tempo che la scuola gli lascia libero per lavorare, perché non sopporta di non avere mai soldi. Stando attento a non cadere in brutti giri malavitosi, riesce a mettere da parte una bella cifra accettando qualsiasi mestiere. Così decide di abbandonare la facoltà di Medicina, inizia a lavorare nel mondo della musica agli inizi degli Anni ’70 come giornalista, produttore discografico ed organizzatore di concerti : nel 1979 compra un biglietto di sola andata per New York.
Le idee non gli mancano ed in poco tempo si costruisce una reputazione nell’ industria dello Show Business e dei creativi della Grande Mela. Esordisce in Rai scrivendo e producendo il documentario “Woodstock: dieci anni dopo” nel decimo anniversario del leggendario Festival. In quell’occasione fa il colpo grosso intervistando Abbie Hoffman, super ricercato dall’ FBI.
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Scrive, produce e dirige programmi TV di grande successo, accanto a Giovanni Minoli, Gianni Minà, Renzo Arbore, Raffaella Carrà, Fabio Fazio e tantissimi altri di questo calibro. E’ lui a promuovere ed a far nascere il mito di Pino Daniele, suo carissimo amico; è lui a far conoscere il Caruso di Lucio Dalla agli americani ed a portare in Italia i miti di New Orleans al “DOC” di Renzo Arbore.
In America si fa anche un sacco di amici già famosissimi: da Lou Reed a John Belushi per dirne solo alcuni. E di tanti altri quasi tutti sregolati e fuori dagli schemi, E’ la storia della vera New York nel periodo massimo del suo splendore creativo. Un libro di memorie, di un ragazzo diventato uomo, capace sempre di sognare un mondo senza confini, dove la musica e l’arte regnano sovrane.
Il 24 novembre esce il libro “Senza vizi è una vita di merda”
Storie nella New York degli Anni ’70, ’80, e ’90, periodo di massima follia creativa. Quando la Musica era il collante di tutto.
