“Non ascoltare in caso d’incendio” è il titolo del nuovo album di Davide Buzzi, giunto al suo quarto disco sebbene alle spalla abbia ben venticinque anni di carriera passati ad esibirsi in diverse parti d’Europa e a scrivere canzoni anche per altri artisti.
Questo suo nuovo lavoro è però parte di un progetto ben più articolato: “Non ascoltare in caso d’incendio” è infatti la prima parte di una trilogia che vedrà la luce a scadenze regolari fra il 2017 e il 2019.
Il progetto, realizzato a cavallo fra Ticino e Milano, si avvale della collaborazione di una band di apprezzati musicisti italiani e di tutta una serie di ospiti speciali come Massimo Priviero, Dario Gay e il songwriter australiano Jason Kemp.
Davide Buzzi è sempre stato profondamente legato alla sua terra d’origine, Valle di Blenio e Ticino in generale, ed è proprio per questo motivo che anche in questo disco egli ha voluto segnare con delle impronte molto profonde questo suo legame.
La maggior parte delle canzoni sono state scritte dallo stesso Davide, sia per quanto riguarda i testi come anche per la parte musicale. Esclusi naturalmente “Canzone d’addio”, brano inedito del cantautore veneto milanese d’adozione Massimo Priviero, e la rivisitazione di “A muso duro”, storico brano di Pierangelo Bertoli. Tutti gli arrangiamenti sono stati curati dal chitarrista e produttore Alex Cambise, con in parte l’intervento dello stesso Buzzi su alcune tracce.
«Per me la musica è innanzitutto ‘le parole’! Può sembrare paradossale questo mio modo di intendere le mie canzoni, ma tutto nasce dal fatto che la mia scrittura è da sempre legata in primo luogo alle parole. Le mie canzoni nascono quasi tutte partendo dai testi, sui quali mi trovo a giocare e a comporre con la mia chitarra».
«Poi, grazie agli arrangiamenti di Alex e al contributo offerto da tutti i musicisti che partecipano alla creazione dei brani, queste prendono spessore e diventano una vera e propria opera collettiva. I miei brani sono quasi sempre delle microstorie, dei piccoli racconti della durata di 3/4 minuti dove cerco di trasmettere al pubblico le mie emozioni, i miei sogni e le mie convinzioni». Davide Buzzi
(vv)
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