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Madbeat intervista esclusiva Onda Musicale

la band punk rock torinese dei Madbeat

I Torinesi Madbeat hanno celebrato 10 anni di attività con un nuovo album… e che album.

Madbeat è una delle band più intriganti nel panorama punk rock Italiano, con mescolanze ed influenze che superano gli stilemi del genere e testi di una potenza difficile da trovare. A pochi mesi dall’uscita, facciamo il punto della situazione in questa intervista esclusiva.

Dopo due mesi dall’uscita di “La Ballata dei Bicchieri Vuoti“, quali sono le vostre impressioni generali sulla reazione del pubblico? Ci sono state sorprese o conferme rispetto alle aspettative iniziali?

Il disco è stato ascoltato molto e questo ci piace molto, soprattutto perché è un disco che ha bisogno di più di un ascolto. Abbiamo avuto molti pareri contrastanti, il che significa che abbiamo colpito più persone diverse tra loro. La canzone preferita non era mai la stessa e quella meno preferita idem. Questo è sintomo (secondo noi) di un bacino di ascolti più vario e largo, il che non può che farci piacere.

Tra i vari brani dell’album, c’è qualche canzone che sembra aver colpito particolarmente il pubblico? Quali sono le vostre sensazioni riguardo ai feedback ricevuti su questi singoli brani?

Come dicevo prima le canzoni sono state ben distribuite nelle classifiche personali delle persone e soprattutto i singoli hanno continuato a piacere (forse anche di più) a disco uscito.

In un periodo in cui i generi musicali si evolvono e si mescolano, cosa significa per voi, come band punk, pubblicare un disco di questo genere in tempi attuali? Come pensate che il vostro sound si inserisca nel panorama musicale contemporaneo?

Credo che questo disco si sia allontanato leggermente dal punk (per lo meno nella musica) e questo è frutto di una maturazione generale nostra nel fare tutto quello che ci piace senza dover avere delle linee guida. Il nostro sound attuale in realtà può trovare casa in varie situazioni differenti tra loro, appunto per questa varietà di temi e generi che abbiamo messo nel calderone. Questa è sicuramente la cosa che ha caratterizzato maggiormente i Madbeat nella scrittura di questo disco.

“La Ballata dei Bicchieri Vuoti” è definito come un viaggio emozionante attraverso la vita quotidiana. C’è un episodio o un momento particolare della vostra vita che ha ispirato in modo significativo la creazione di questo album?

Questo disco è stato ispirato (nei testi) solo da episodi significativi. Alcuni sono stati episodi ricorrenti, altri episodi che hanno lasciato il segno, ma comunque quello di cui sentite parla nel disco è sicuramente una storia vera. Esaminando le gioie e i dolori della vita spesso ci si trovano dentro dei fili che ai congiungono, e se da quelle congiunzioni si trae un argomento abbastanza valido, ci si può anche fare un testo.

L’album presenta collaborazioni con artisti della scena musicale underground. Come è stata l’esperienza di lavorare con Fabio Valente, Carlame e Michele Calabró? In che modo queste collaborazioni hanno arricchito il vostro processo creativo?

Fabio oltre che essere un featuring è anche il nostro produttore, quindi sicuramente la sua è stata la collaborazione che è durata di più e dalla quale abbiamo tratto la maggior parte degli spunti del disco. Michele è un nostro carissimo amico con il quale spesso facciamo chiacchere su musica e altro, inoltre è un grandissimo musicista e songwriter. Figli delle Banlieue arriva dalla sua penna e questo, insieme al fatto che è un amico, ha già arricchito notevolmente tutto. Carlo è una persona che abbiamo conosciuto in giro. Ha un intelligenza nel mettere assieme parole e farti entrare l’anima nel mood di quelle parole incredibile. Abbiamo condiviso il palco diverse volte e La vita in un momento era perfetta per farla con lui.

L’album è stato presentato in tre concerti speciali insieme ai Melt. Come èstato tornare sul palco dopo la pubblicazione dell’album e come avete vissuto questa esperienza di condivisione del palco con una formazione storica del punk italiano?

È stato difficile affrontare il palco con canzoni che il palco non l’avevano ancora visto. Tutte le nostre abitudini nel suonare, nel muoverci, nel saltare sono dovute cambiare perché sapevamo suonare i pezzi, ma non sapevamo tutte le dinamiche che sarebbero cambiate sul palco. Questo è stato difficile, ma già dai concerti di Gennaio abbiamo avuto più confidenza e torneremo con la nostra solita “cazzimma”. Suonare con i Melt è stato da paura! Loro sono simpaticissimi e abbiamo visto come affrontano con leggerezza e maestria il palco. Grandi.

In “La Ballata dei Bicchieri Vuoti” esplorate tematiche come la resilienza, l’amicizia, la passione e l’istante presente. C’è un brano o una parte dell’album che, per voi personalmente, ha un significato particolare o che rappresenta un momento cruciale della vostra vita?

Come dicevo prima tutti hanno un significato vero e per me tutte le canzoni sono tratte da momenti cruciali. Credo che gli altri le abbiano associate ai loro momenti cruciali e dal punto di vista di testi le abbiano fatte loro in base alle loro esperienze. Dannato Cuore per me è la più impattante. È il testo che rende l’idea a pieno di come ho vissuto ad alti giri questi 10 anni di Madbeat. Tra alti e bassi e la voglia di mollare che ogni tanto mi bussava alla porta, racconta a pieno gli istanti dei madbeat dal 2013 ad oggi.

Ascolta l’album

— Onda Musicale

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