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Phil Collins: ecco perchè è stato un grandissimo prima e dopo i Genesis

Phil Collins

Phil Collins è stato batterista, cantante e songwriter dei Genesis, band che ha scritto pagine indelebili nella storia della musica progressiva. 

Phil Collins, sui palchi dal 1970, sembra essere proprio il sunto di questo assioma: l’addio alla sua band di origine, la parola fine messa sul capitolo musica della sua vita e il ritorno in tour, infatti, hanno poi avuto il loro epilogo il 26 marzo 2022 quando il musicista – provato nel fisico, ma con ancora la voglia di suonare dei suoi vent’anni – è salito sul suo ultimo palcoscenico visibilmente stanco e ha deciso che non farlo mai più.

Il mondo della musica ha perso tanto, ma l’eredità lasciata è ancora lì da ascoltare aprendo Spotify o Apple Music: a portata di clic, infatti, è disponibile tutta la sua carriera fatta di albumsingoli e colonne sonore on demand che hanno fatto la storia e che è bene – di tanto in tanto – tornare a frequentare.

Biografia e vita privata di un fuoriclasse

Phil Collins nasce a Chiswick (Londra), il 30 gennaio del 1951, e scopre la sua passione per la musica quando, a cinque anni, gli zii gli regalano una batteria per Natale. Da quello che era solo un giocattolo, il cantautore e polistrumentista britannico passa a strumenti sempre più completi imparando a suonarli da autodidatta fino ai quattordici anni.

Entrato nella Barbara Speake Stage School, infatti, Collins tenta la strada dello spettacolo come comparsa (è, ad esempio, nel film Tutti per uno dei Beatles) e partecipa all’LP di George Harrison All Things Must Pass suonando le percussioni per Art of Dying. Qualche mese dopo, arriva l’audizione per i Genesis capace di cambiare per sempre la sua vita.

Negli anni, Phil Collins si è sposato tre volte

  • La prima nel 1975 con Andrea Bertorelli, sua amica d’infanzia ritrovata a Vancouver durante un concerto: i due hanno messo al mondo Simon Collins.
  • La seconda moglie è Jill Tavelman, chiesta in sposa nel 1984 e madre di Lily Collins.
  • Nel 1999, infine, Phil sposa Orianne Cevey: la coppia ha vissuto a Begnins, in Svizzera, e da loro sono nati Nicholas e Matthew. Anche questo matrimonio, però, è terminato con un divorzio che – oltre ad essere stato uno dei più cari capitati a una celebrità britannica – ha anche gettato l’artista in una profonda depressione. Ad ogni modo, i due si sono ricongiunti nel 2016, prima di separarsi nuovamente nel 2020 a causa di un matrimonio segreto della Cevey.

Il suo patrimonio

Il patrimonio del musicista, stando alle stime del 2011, ammonta a più di 115 milioni di sterline: è dunque il batterista più ricco del mondo dopo Ringo Starr.

La carriera di Phil Collins con i Genesis

Come detto, dopo una serie di lavori minori e da comparsa, nel 1970 Phil Collins partecipa ad un’audizione a casa dei genitori di Peter Gabriel per entrare nei Genesis. L’abilità alla batteria, unita a un estro dato dagli studi di teatro e a una voce fuori dal comune, gli permette di essere selezionato e di apparire non solo come musicista, ma anche come cantante per For Absent Friends e per More Fool Me nei primi album della band.

Quando però, nel 1975Gabriel decide di abbandonare il gruppo per tentare la strada da solista, i Genesis non riescono a trovare un sostituto. Dopo una serie di provini andati maleCollins decide allora di proporsi come frontman sul palco e come batterista in studio (durante i concerti suoneranno prima Bill Bruford e poi Chester Thompson).

Nel 1976 esce A Trick of the Tail che, inaspettatamente, arriva terzo nella classifica del Regno Unito ed entra nella Top 40 degli Stati Uniti. All’uscita di Wind & Wuthering nello stesso anno corrisponde, però, anche l’abbandono di Steve Hackett: i Genesis proseguono allora come un trio, dando alla loro musica un taglio decisamente più mainstream e commerciale: il risultato è …And Then There Were Three… del 1978 a cui appartiene il primo vero successo radio della band: Follow You Follow Me.

Phil Collins e il suo percorso solista

Alla fine degli anni Settanta, i Genesis prendono una pausa dalle scene e Collins riversa in Face Value – il suo primo album da solista – tutta la disperazione per la rottura del suo primo matrimonio. Pubblicato nel 1981, il lavoro ottiene un imprevedibile successo entrando in classifica in qualsiasi mercato del mondo.

A questo esordio segue poi Hello, I Must Be Going! che, nonostante le scarse vendite, permette a Collins di raggiungere la vetta nel Regno Unito grazie al singolo You Can’t Hurry Love. L’artista parte quindi per il suo primo tour in solitaria, collaborando nel frattempo con gli ABBA, con Robert Plant e ancora con i Genesis.

Nel 1984, Phil Collins riesce a raggiungere il primo posto negli Stati Uniti con Against All Odds (Take a Look at Me Now), colonna sonora dell’omonimo film (in italiano Due vite in gioco) candidata anche dell’Oscar come miglior canzone. Dopo una breve parentesi come spalla di Eric Clapton per Behind the Sun, nel 1985 arriva No Jacket Required, grazie a cui Collins raggiunge l’apice del suo successo arrivando con ben tre singoli al primo posto della Billboard Hot 100 e vincendo il Grammy come miglior album.

Anche il ritorno con i Genesis l’anno successivo è dirompenteInvisible Touch vince un Grammy e viene presentato in un tour mondiale con quattro date consecutive a Wembley. A questi lavori seguono …But Seriously (da solo) e We Can’t Dance (con la band) e, soprattutto, l’album più personale dell’artista: Both Sides, composto da undici tracce prodotte nello studio di casa.

L’abbandono dei Genesis, la reunion, i problemi di salute e il ritiro

Nel 1996 Phil Collins annuncia il suo ritiro dai Genesis che, di fatto, spariscono dalla circolazione. A una serie di progetti collaterali, tra cui un gruppo jazz, il musicista realizza la colonna sonora del cartone animato Tarzan composta da You’ll Be in My Heart, vince un Golden Globe e un premio Oscar e il suo nome viene iscritto sulla Hollywood Walk of Fame.

L’aggravarsi dei problemi all’udito, però, ne rallenta la produzione: nel 2002 esce Testify e, nel 2006, Collins torna nei Genesis per un tour tra Europa e America (e una tappa anche al Circo Massimo di Roma con più di cinquecento mila spettatori). Un’operazione a una vertebra, però, gli impedisce di continuare a suonare la batteria: nel 2010 fa uscire l’album di cover Going Back, viene inserito nella Rock and Roll Hall of Fame e annuncia il suo ritiro.

Il ritorno di Phil Collins

Phil Collins, però, sembra essere una leggenda con nessuna intenzione di abbandonare la musica: nel 2015, infatti, la Warner Music Group gli propone un nuovo contratto che lo riporta sulle scene.

Ad accompagnare il tutto, l’anno successivo esce in libreria No, non sono ancora morto, in cui l’artista racconta in maniera molto personale l’ultimo periodo della sua vita e la depressione causata dal terzo divorzio. Nel 2021, infine, parte il tour della reunion dei Genesis intitolato The Last Domino?: l’ultima data, però, è anche il momento dell’annuncio del ritiro definitivo dalla scena. (leggi l’articolo)

(fonte: esquire.com – link)

— Onda Musicale

Tags: The Beatles, Genesis, Peter Gabriel, Ringo Starr, Steve Hackett, George Harrison, Francesco Gabbani, Bill Bruford
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