Autodidatta geniale, l’ex leader dei Dire Straits Mark Knopfler è un tipo molto riservato, lontanissimo dalle dinamiche del Rock, nonostante ne sia un simbolo inossidabile, amato e imitato anche dai più giovani.
Pur senza rinnegare il periodo dorato con la sua band e continuando a suonarne dal vivo tutte le hit, Mark Knopfler ha trovato la sua vera dimensione dopo il “giro di boa” di metà anni Novanta, quando da solista ha potuto realizzare tanti progetti e collaborazioni lontano dalla ribalta, secondo il proprio ritmo naturale. Ecco alcuni flash sulla vita di questo grande artista.
TANTA GAVETTA
Appoggiato dai genitori e dallo zio musicista Kingsley, il giovanissimo Mark si avvicinò presto alla chitarra. Chiese in dono una Stratocaster per emulare i suoi idoli, ma dovette ridimensionare le pretese a causa delle modeste risorse familiari. Ciononostante, presto fu in grado di eseguire i pezzi più difficili di Hendrix, di B. B. King, di Chet Atkins e appassionato com’era di Dylan fondò anche un duo folk con una compagna di scuola, Sue Hercombe. Il progetto non ebbe successo, ma alcuni anni dopo fu proprio Dylan il mentore che accompagnò alla ribalta mondiale i Dire Straits.
Il tempo di rifarsi non gli è poi mancato, considerando che il nostro in carriera ha suonato la bellezza di 163 diverse chitarre!
UN “MACGYVER” DELLA MUSICA
Mark Knopfler nasce mancino, ma suona la chitarra con la destra. È un maestro del fingerpicking, tecnica che ha appreso quasi per caso, una sera in cui si trovava con un gruppo di amici e si imbatté in una chitarra acustica con le corde troppo sottili e il manico curvato male. Voleva solo usare le dita per renderne più potente il suono, invece avviò la nascita di uno stile raro ed eccellente, presto caratterizzato dal marchio dei suoi celebri e interminabili riff
Modestia a parte, Knopfler ha sempre avuto una predisposizione intuitiva verso il suo strumento, tanto che in un piccolo bar di New York (il Prince) realizzò lo schizzò della sua prima chitarra “su misura”, poi battezzata Pensa Suhr MK1.
MARK KNOPFLER: ANIMA LETTERARIA
Dopo essersi laureato, la futura star lavorò come reporter e critico per lo Yorkshire Evening Post e successivamente, quando già era avviato alla carriera musicale, come docente di Inglese. Nei suoi testi si coglie una fortissima poetica e la grande capacità di tratteggiare storie comuni rendendole straordinarie attraverso le parole e i suoni. Lui sostiene di avere sempre continuato a scrivere delle stesse cose che lo avevano emozionato o fatto soffrire da bambino, fotografando sprazzi di realtà
LA MITICA BANDANA DI MARK KNOPFLER
Impossibile non associare i Dire Straits alla bandana del loro frontman: ebbene dietro quella stoffa non c’era alcuna velleità da biker né l’intento di ottenere un aspetto più Rock… Di recente il mitico chitarrista ha infatti rivelato di averla indossata solo per necessità:
Sudavo moltissimo sul palco in quel periodo e la situazione diventava complicata perché non riuscivo a vedere nulla a causa del sudore che mi grondava sugli occhi. Per quel motivo ho cominciato ad usare la bandana. Solo dopo è diventata una specie di segno distintivo e ho continuato a indossarla anche per quello.”
PASSIONE MOTORI
Mark Knopfler è un collezionista di auto da corsa classiche ed è anche un appassionato pilota. Possiede una Maserati 300S, una Austin-Healy 100 e alcuni bolidi ancora più vintage. Spesso gareggia nelle competizioni di auto d’epoca, dando sfogo a una passione nata in lui a soli 9 anni, quando vide correre per la prima volta Stirling Moss.
MARK KNOPFLER…OSAURO!
Ebbene sì, questo grande personaggio ha ispirato anche il nome di un dinosauro! Lo scienziato che ne ha ritrovato i fossili, mentre scavava stava ascoltando proprio i Dire Straits, così decise di battezzare l’antico lucertolone “Masiakasaurus Knopfleri“… Mitico!
(di Irene Noli – link)