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Buon compleanno alla Fender Stratocaster, (forse) la più amata dai chitarristi

Jimi Hendrix e la sua Fender Stratocaster

Quando è nata la Fender Stratocaster, il rock’n’roll balbettava le sue prime note. Oggi compie 70 anni e non c’è chitarrista che non la consideri ancora uno strumento “fuoriclasse”.

Non solo: le sue linee sinuose rimangono nel cuore anche di chi l’ha vista solo in foto o in video. E allora buon compleanno, Fender Stratocaster! A questa eterna ragazza del rock (come del pop e del blues!) Sorrisi fa gli auguri raccontandone la vita.

La produzione industriale della Stratocaster è cominciata nell’aprile del 1954

Nello stesso mese è apparsa per la volta “in pubblico” con una réclame sulla rivista “International Musician”. Le prime chitarre costavano circa 230 dollari (oggi sarebbero 2.400 euro). La Stratocaster “ufficiale” più antica (numero di serie 0100) è ancora in circolazione: è stata venduta a Nashville nel marzo 2014 per circa 300 mila euro.

La Stratocaster ha diversi padri. Il primo fu Clarence Leonidas “Leo” Fender, che aveva fondato l’omonima azienda nel 1946. Con lui vanno ricordati almeno il progettista Freddie Tavares e il chitarrista Bill Carson, un consulente “tecnico” che così descrisse la chitarra che sognava: «Ben bilanciata e capace di adattarsi al corpo del musicista».

Leo Fender

È stato inventato da Don Randall, che per l’azienda curava il marketing e la struttura commerciale

Suonava bene ed era in linea con due nomi che Randall già aveva escogitato per battezzare chitarre Fender: Broadcaster e Telecaster. Il marchio Fender che compare sulla “paletta” (la parte finale del manico) delle chitarre Fender degli Anni 50 è chiamato “spaghetti logo”.

Probabilmente tutti i chitarristi del mondo hanno, prima o poi, suonato una Stratocaster, anche nelle sue versioni più economiche, o una delle sue tante copie. Ne abbiamo scelti cinque: Buddy Holly (mito del rock’n’roll, le diede popolarità mondiale negli Anni 50), Jimi Hendrix, Eric Clapton, David Gilmour dei Pink Floyd e The Edge degli U2.

Si chiamano Izabella e Blackie

Izabella è la chitarra bianca usata da Jimi Hendrix a Woodstock e nel suo ultimo concerto nel 1970. Dopo la morte di Jimi, è stata per diversi anni nelle mani di Mitch Mitchell, un suo batterista; nel 1990 fu acquistata da Red Ronnie per 540 mila euro; tre anni dopo è entrata in possesso di Paul Allen, cofondatore della Microsoft, per una cifra che si aggirerebbe sui 2 milioni e 700 mila euro. Oggi è nella collezione del Museum of Pop Culture di Seattle (città natale di Hendrix). Blackie (“Nerina”) è stata la Fender del cuore di Eric Clapton dal 1970 agli Anni 90, ed è nata unendo parti di tre Stratocaster degli Anni 50. Clapton l’ha venduta all’asta nel 2004, per beneficenza: è stata acquistata dalla catena di negozi “Guitar Center” per un milione e 450 mila euro.

Da anni le aste di strumenti musicali propongono Fender Stratocaster “storiche” che puntualmente raggiungono cifre molto alte

Al momento il record è detenuto da “The Black Strat”, una Fender Stratocaster nera del 1969 usata da David Gilmour e aggiudicata nel 2019 per 4 milioni e 430 mila euro. Negli Anni 60 e 70 Pete Townshend, chitarrista degli Who, divenne famoso anche perché all’apice dei suoi concerti distruggeva le sue chitarre. A un certo punto scelse proprio le Stratocaster perché da un lato erano più economiche e dall’altro erano perfette come clave.

Nile Rodgers, anima degli Chic e produttore, chiamò la sua Strato “The Hitmaker” (ossia “La fabbrica dei successi”). Questo perché con quella chitarra incise brani storici come “Le freak” e “Good times” dei suoi Chic e “Let’s dance” di David Bowie.

(fonte: scritto da Enrico Casarini – link)

— Onda Musicale

Tags: Jimi Hendrix, Pete Townshend, Nile Rodgers
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