Musica

La rivoluzione del ritmo nel recital del pianista Jeffrey Swann domenica 12 novembre allo Spazio Teatro 89 di Milano

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All’inizio del XX secolo, i ritmi sincopati e le sonorità ruvide del ragtime conquistano il cuore e l’orecchio di tantissimi musicisti. 

Il programma del concerto di domenica 12 novembre allo Spazio Teatro 89 di via Fratelli Zoia 89 (ore 17; ingresso 5-7 euro), proposto dal pianista americano Jeffrey Swann, parte da un omaggio a Scott Joplin (con i due deliziosi ragtimes Peacherinee Fig-leaf), di cui ricorre il 150° anniversario, per esplorare poi gli influssi della musica afroamericana su Gershwin (con gli chopiniani 3 Preludi), Debussy (con l’ironia di “Minstrels, General LavineeGolliwog’s Cakewalk), Stravinsky (con lo straniante Ragtime, talmente cubista da meritarsi un disegno di Picasso sulla copertina dell’edizione a stampa), Barber (con le rare “4 Excursions) e Gottschalk (che fu soprannominato “lo Chopin creolo”, con la sua virtuosistica Bamboula).

L’evento, terzo appuntamento della rassegna “In Cooperativa per Amare la Musica-Concerti Fior Fiore Coop”, è realizzato in collaborazione con Serate Musicali.

Com’è sua consuetudine, sarà lo stesso Jeffrey Swann a introdurre il programma: da sempre, i concerti del pianista statunitense, che nel corso della sua carriera si è aggiudicato importanti riconoscimenti internazionali tra cui il primo premio al concorso “Dino Ciani” al Teatro alla Scala di Milano, sono momenti di grande coinvolgimento per il pubblico, sia per il calore delle sue interpretazioni, sia per la sua capacità di conversare con gli spettatori in modo brioso ed efficace, guidandoli all’ascolto tra riflessioni stimolanti e aneddoti brillanti.

Nato nel 1951 a Williams, in Arizona, Jeffrey Swann ha iniziato lo studio del pianoforte all’età di quattro anni ed è stato allievo di Alexander Uninsky alla Southern Methodist University di Dallas. Ha conseguito il Bachelor, il Master e il Doctor of Music presso la Juilliard School, sotto la guida di Beveridge Webster e Adele Marcus. La sua carriera si è affermata con successo non solo negli Stati Uniti, ma anche in Europa: più volte ospite del Festival di Berlino e della serie “Grands Interprètes/Quatre étoiles” di Parigi, Swann ha suonato in tutte le principali città europee.

Si esibisce spesso anche in America Latina e in Asia. Il suo vasto repertorio comprende più di 60 concerti e opere solistiche, che vanno da Bach a Boulez e dall’integrale delle Sonate di Beethoven alle trascrizioni del tardo Ottocento.

Swann è, inoltre, un appassionato di letteratura e di arti visive (alla ricerca costante di nuove strade per dare ai suoi programmi un più profondo significato culturale) e un apprezzato compositore: ha infatti studiato composizione con Darius Milhaud all’Aspen Music Festival, dove ha vinto il primo premio. Particolarmente interessato alla musica contemporanea, ha eseguito in prima mondiale la Seconda Sonata per pianoforte di Charles Wuorinen al Kennedy Center di Washington e ha registrato per la Music & Arts varie composizioni contemporanee, tra le quali la Sonata n. 3 di Boulez. Ha creato il Concerto per pianoforte e orchestra di Marco di Bari alla RAI di Torino. Swann ha registrato per Ars Polona, Deutsche-Grammophon, RCA-Italia, Replica, Fonit-Cetra, Music & Arts, Arkadia e Agorá.

Il suo cd The Virtuoso Liszt” (per Music & Arts) ha vinto il Gran Premio della Liszt Society e il primo volume dell’integrale delle Sonate di Beethoven (per Arkadia/Agorá) è stato giudicato uno dei migliori dell’anno dal giornale Fanfare.

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(re.t)

— Onda Musicale

Tags: Milano/Pianoforte/Spazio Teatro 89
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