Circa un mese fa Mark Knopfler ha pubblicato l’album “One deep river”, ora il 74enne musicista britannico ha rilasciato un’intervista a The Project.
Tra le altre domande gli è stato chiesto cosa ne pensasse del fatto dall’essere indicato quale migliore chitarrista dai colleghi, Mark Knopfler ha risposto sfoggiando una certa dose di ritrosia.
Queste le sue parole:
Non ha senso. In un certo senso ho preso una scorciatoia, il che sarebbe il brutto sogno di un insegnante di chitarra. Quindi stai sbagliando tutto. Tanto per cominciare, la stai tenendo male. Io la tengo semplicemente come un idraulico tiene un martello”
Knopfler ha poi continuato spiegando:
La cosa che mi rende diverso dagli altri ragazzi della band è che sono io quello che scrive le canzoni. Quindi posso farla franca”
Tra quanti si sono detti influenzati dal suo talento figura anche David Gilmour dei Pink Floyd che nel 1985, parlando con Guitar Classics disse: “Ero un appassionato di blues, ma ero un fan di tutta la musica. Da Leadbelly a B.B. King e poi Eric Clapton, Roy Buchanan, Jeff Beck, Eddie Van Halen e chiunque vogliate menzionare. Mark Knopfler ha uno stile chitarristico incantevole e rinfrescante. Ha riportato in vita qualcosa che sembrava essersi smarrito nel suonare la chitarra”.
Lo stesso Mark Knopfler ha citato diversi nomi di chitarristi che lo hanno ispirato
Nella sua lista erano inclusi i nomi di Chet Atkins, Hank Marvin e Stevie Ray Vaughan. Nel 1996 di Vaughan disse: “E’ stato uno dei migliori di sempre. E’ stato davvero, davvero straordinario. Pensavo che uhm… stesse succedendo qualcosa in cui le influenze di Hendrix e Buddy Guy lasciavano il posto a qualcosa di davvero potente. È uno dei migliori che abbia mai sentito, senza alcun dubbio.”
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