In primo pianoMusica

The Go-Go’s: storia della prima (e unica) band punk rock al femminile autonoma

La formazione delle The Go-Go's agli esordi

The Go-Go’s è la band punk rock statunitense che ha visto crescere il talento di Belinda Carlisle, voce e leader.

The Go-Go’s nascono a Los Angeles nel 1978 come band punk rock esclusivamente femminile. Hanno virato verso il genere pop da classifica a metà anni ’80. Tra vicissitudini varie, alti e bassi, divisioni e re-union, la band delle “cattive ragazze” è ancora attiva – anche se non sempre nella formazione originale e può ancora “vantare” di essere il primo gruppo femminile autonomo e indipendente, ovvero il primo gruppo femminile non costruito da produttori e manager esterni. Sono state in grado di portare in vetta alle classifiche statunitensi il loro primo album completamente scritto e suonato da loro.

The Go-Go’s hanno rappresentato un punto di rottura con la precedente (e anche con la successiva) tradizione di gruppi femminili – seppur di successo – creati a tavolino da manager esterni.

Il 12 agosto 2011 hanno ottenuto la stella sulla Hollywood Walk of Fame, mentre nel 2021 la band è entrata nella Rock and Roll Hall of Fame di Cleveland.

Le origini e il successo negli States

Nei club underground di fine anni ’70, le componenti della band Charlotte Caffey (tastiere, pianoforte e chitarra elettrica, nonché principale autrice dei brani), Jane Wiedlin (chitarra elettrica), Kathy Valentine (basso), Gina Schock (batteria disco e percussioni) e Belinda Carlisle (voce) imparavano a suonare da autodidatte.

Sono attratte dalle sonorità punk rock e new wave, ma con il loro album di esordio Beauty and the Beat virano già su sonorità pop. Il primo album è, infatti, un mix originale di pop anni ’60, surf, punk rock e new wave. I testi sono scritti tutti da Charlotte Caffey, ma è la voce di Belinda Carlisle, particolarmente “frizzante” e brillante, ma allo stesso tempo sensuale e dal timbro inconfondibile, a connotare lo stile delle The Go-go’s.

L’album di esordio rimase ai primi posti in classifica per 6 settimane e secondo la rivista Rolling Stone, “Beauty and the beat” rientra nelle graduatorie dei maggiori “capolavori” della storia del rock.

I singoli estratti furono “Our lips are sealed” (corrispondente al brano di apertura del Lato A del vinile) e l’energica We got the beat (brano di apertura del lato B). Ma anche altri brani restano nella memoria degli appassionati come “Lust to Love” (riproposta, in seguito, da Belinda Carlisle da solista) e “Fading Fast”.

Il secondo e terzo album: da “Vacation” a “Talk show”

Il secondo album “Vacation” arrivò subito dopo cavalcando il successo del primo, nel 1982. Il singolo omonimo fu un altro successo in classifica. L’intero album contiene delle “chicche” come le ballate Words Away e It’s everything but partytime, oppure gli altri due singoli estratti “He’s so strange” e “Get up and go”.

Nel 1984 esce Talk show il terzo album sempre senza l’intervento di manager esterni

La componente punk è, ormai, quasi del tutto abbandonata per fare spazio a un pop elettronico. Comincia l’epoca dei video musicali, e il videoclip realizzato per il brano “Turn to you” suscita scalpore per l’epoca perché le ragazze compaiono in abiti e look maschili in versione Drag Kings, suscitando confusione di genere. Nel video compare l’attore Rob Lowe. Pur essendo riconosciuto da critica e pubblico come il loro miglior album, non ebbe però il successo commerciale del primo e non toccò le vette delle classifiche. Interessanti i brani “Mercenary”, “You thought” e “Forget that day”.

Il declino e lo scioglimento

“Forget that day” è probabilmente il loro brano pop elettronico riuscito meglio, e fu alle origini della discordia. Scritto da Jane Wiedlin e programmato come singolo, doveva essere cantato dalla stessa Jane, ma Belinda Carlisle si oppose non volendo cedere il ruolo di front leader e cantante. Le tensioni si “estendono” anche alle altre componenti della band che si schierano ora con l’una ora con l’altra fino a quando nel 1985, le tensioni sono tali da determinare lo scioglimento del gruppo.

In realtà, a rendere difficile la “convivenza” erano subentrate le droghe e alcuni comportamenti eccessivi soprattutto da parte della cantante. Non riescono a sostenere il ruolo di donne “moderne” modello e per scrollarsi di dosso questo peso degenerano in comportamenti sopra le righe da tipiche star “sesso, droga e rock ‘n’roll”: camere di hotel distrutte, sfizi sessuali con groupie al maschile, uso di droghe. Queste ultime portano Belinda Carlisle a seguire dei programmi di riabilitazione per abuso di stupefacenti dopo aver avuto una brutta esperienza a un passo dalla morte, e dopo essere stata ritrovata in stato di overdose.

Il successo di Belinda Carlisle da solista: la fenice

Dopo essere riuscita a disintossicarsi in tempi relativamente brevi, la cantante si dedica a lunghe sedute di palestra e aerobica. Dimagrisce e cambia completamente il suo aspetto rispetto a come il pubblico la conosceva ai tempi delle Go-Go’s.

Con rinnovata fiducia, intraprende una carriera solista che supererà di fatto quella del suo passato con le Go-Go’s. Seguita e aiutata da Rick Nowels (produttore discografico e compositore della gran parte dei successi di Belinda Carlisle, tra i quali “Heaven is a place on earth”), la cantante conquista le radio, i fan, la critica, MTV grazie a una formula pop-rock convincente che la proietta tra le icone pop degli anni ’80 e ’90 con un successo superiore e ben oltre i confini degli Stati Uniti (The Go-Go’s non varcarono mai – in termini di successo – la soglia degli States).

La carriera solista delle altre Go-Go’s

Anche la chitarrista Jane Wiedlin intraprese una carriera solista. Tuttavia e nonostante il suo spiccato talento compositivo non eguagliò mai né il successo della band né quello della “rivale” Belinda Carlisle. La critica riteneva la voce della Wiedlin immatura, acerba, quasi infantile e la sua immagine non si adeguava ai tempi che cambiavano.

Jane Wiedlin pubblica, però, 4 album da solista:

  1. Jane Wiedlin (omonimo del 1985);
  2. Fur (1988);
  3. Tangles (1990 – l’album passò inosservato, ma la cantautrice partecipò alla colonna sonora di Pretty Woman, lo stesso anno)
  4. Kissproof World (2000).

Jane ebbe anche una parentesi come attrice in un ruolo nella saga di Star Trek. Nel 1996, crea un gruppo punk dal nome insolito froSTed (con le iniziali di Star Trek S.T. poste al centro in maiuscolo) e produce l’album “Cold” che per molti rappresenta uno dei suoi migliori album, ma dallo scarso profitto.

Le altre tre “ragazze cattive”

Le altre Go-Go’s – durante il periodo della “diaspora” – hanno avuto vicende alterne. La batterista Gina Shock e la bassista Kathy Valentine si “riciclano” in altre band. In particolare la batterista viene anche assoldata per tour o apparizioni TV a sostegno di altre band, come nel caso di due apparizioni promozionali degli a-ha negli Stati Uniti alla trasmissione Solid Gold (1985) e American Bandstand (1985).

Charlotte Caffey, invece, godrà di un secondo successo di riflesso in quanto continuerà sempre a collaborare con Belinda Carlisle. Caffey ha composto, per esempio, tutto l’album della Carlisle “Real” pubblicato nel 1993 e contenente hit come “Big Scary Animal” e “Lay Down your Arms”.

La re-union definitiva

Negli anni ’90, le Go-Go’s “sperimentano” tentativi di re-union. Il successo personale della Carlisle è in discesa. La band si ritrova inizialmente per brevi tour basati sui loro greatest hits e sempre nella formazione originale, salvo alcuni casi di defezioni o impegni per cui ricorrevano a sostituire la componente assente.

Gli album di raccolte delle The Go-Go’s arrivano anche in Europa con discreta accoglienza.

La raccolta più ricca e contenente anche tre inediti è Return to The Valley of the Go-Go’s, il cui singolo promozionale “The Whole World Lost its head” si posizionò al 108° posto della classifica Billboard, ma fu il loro più grande successo di sempre in Europa, posizionandosi al numero 29 della Top 75 nel Regno Unito.

La riunione definitiva avvenne nel 2001 con tutte e 5 le componenti originali della band e la pubblicazione di un album di inediti: God Bless The Go-Go’s (che arriva 17 anni dopo il terzo album). Il sound predominante è quello del punk con chitarre distorte in evidenza come negli anni dell’esordio, ma con qualche esagerazione per allinearsi ai gusti del nuovo punk anni 2000 dominato da gruppi come i Green Day, il cui frontman – Billi Joe Armostrong – collabora nella stesura del singolo estratto dall’album “Unforgiven”. La sua partecipazione – dichiarerà, in seguito – era un chiaro omaggio al gruppo delle Go-go’s che più di ogni altro lo aveva ispirato e contribuito alla sua formazione.

La scarsa promozione, tuttavia, non ha permesso all’album di andare oltre il 57° posto nelle classifiche statunitensi, relegando il ritorno delle Go-Go’s a un’operazione per nostalgici degli anni ’80.

Gli anni ’20

Durante gli anni 2000, le Go-Go’s hanno continuato a esibirsi in tour in tutto il Nordamerica, proprio grazie a uno zoccolo duro di fan e nostalgici, ma difficilmente escono dai confini degli USA.

Nel 2020 The Go-Go’s realizzano un documentario biografico e lo presentano al Sundance Festival dove viene acclamato dalla critica e ben recensito da Rolling Stone. In contemporanea esce anche il nuovo singolo “Club Zero” che ha riportato la band alla ribalta, questa volta anche in Europa oltre che negli Stati Uniti.

Le eredi delle Go-Go’s

The Go-Go’s restano il gruppo rock femminile di maggior successo nel Novecento e autentiche rappresentanti del femminismo e del Girl Power ante-litteram in quanto è tuttora l’unico gruppo femminile che è riuscito a gestirsi autonomamente e senza dipendere da figure maschili esterne, raggiungendo le vette delle classifiche, riuscendo a convincere le case discografiche (a partire dalla IRS) a investire su di loro.

Dopo di loro un’esperienza simile può essere attribuita alle Bangles, le uniche ad aver seguito le orme delle Go-Go’s sebbene non in autonomia. In seguito, infatti, le case discografiche hanno smesso di investire nei gruppi formati dalle cosiddette “ragazze con la chitarra”, preferendo tornare alla “tradizione” dei gruppi femminili e delle band girls di stampo manageriale e costruite in studio dai tempi delle Supremes di Diana Ross fino alle Spice Girls.

La formazione delle The Go-go’s

Il quintetto originario:

  • Charlotte Caffey – tastiere, chitarra elettrica, pianoforte e cori
  • Belinda Carlisle – voce solista
  • Gina Schock – batteria e percussioni
  • Kathy Valentine – basso e cori (chitarra ritmica, 1984)
  • Jane Wiedlin – chitarra ritmica e cori

Le altre componenti che si sono alternate in sostituzione

  • Elissa Bello (1978-1979) batteria e percussioni
  • Margot Olaverra (1978-1980) basso
  • Paula Jean Brown (1985) basso
  • Abby Travis (2012 – 2018) basso
  • Vicki Peterson (membro temporaneo nei concerti dal vivo, 1994)
The Go-Go's oggi

— Onda Musicale

Sponsorizzato
Leggi anche
Alessandro Mara: il nuovo singolo è “Siamo Io e Te”
Bruce Springsteen ha problemi alla voce: rinviati i concerti di Milano