David Gilmour è tornato: 78 anni, a 10 dal suo ultimo lavoro solista (e dall’ultimo a nome Pink Floyd) è pronto a lanciare Luck and Strange, preceduto dal singolo The Piper’s Call.
E a tuffarsi in un tour già “quasi sold out”. Con sei date romane, al Circo Massimo (27 settembre – 3 ottobre) a prezzi non proprio popolari: dai 150 agli oltre 600 euro. Successo annunciato anche se, temo, le aspettative dei fan floydiani saranno un po’ deluse (nelle scalette mancherà materiale della band in epoca Roger Waters: ah, le belle amicizie cinquantennali…).
Molto spazio alla carriera solista e qualcosa dagli ultimi due album in cui il chitarrista aveva preso le redini del gruppo. Che fare? Senza voler scoraggiare nessuno, potremmo consigliare in alternativa l’ascolto di una delle quindici perle della discografia Pink Floyd.
Eccola:
- The Endless River (2014);
- The Division Bell (1994);
- A Momentary Lapse of Reason (1987);
- The Final Cut (1983);
- The Wall (1979);
- Animals (1977);
- Wish You Were Here (1975);
- The Dark Side of the Moon (1973);
- Obscured by Clouds (1972);
- Meddle (1971). Buon ascolto. Dal vivo o da vinile.
- Atom Heart Mother (1970);
- Ummagumma (1969);
- More (1969);
- A Saucerful of Secrets (1968);
- The Piper at the Gates of Dawn (1967);
(fonte: link)