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Box Car Racer: un capitolo essenziale nella storia del punk rock moderno

Box Car Racer

I Box Car Racer sono stati una band americana di punk rock formata nel 2001 da Tom DeLonge e Travis Barker, membri dei Blink-182, una delle band più influenti del pop punk.

Il progetto Box Car Racer fu breve, ma ha lasciato un’impronta significativa nella storia della musica alternativa, esplorando temi più oscuri e complessi rispetto al lavoro più leggero e giocoso dei Blink-182.

Le origini dei Box Car Racer: un progetto parallelo dei Blink-182

La nascita della band risale a un periodo di crisi creativa e personale per Tom DeLonge, chitarrista e cantante dei Blink-182. Durante il tour mondiale per promuovere l’album “Take Off Your Pants and Jacket” (2001), DeLonge iniziò a soffrire di problemi alla schiena, il che lo costrinse a riflettere sulla propria vita e carriera. Questa esperienza, combinata con il crescente interesse per sonorità più cupe e sperimentali, spinse DeLonge a esplorare nuove direzioni musicali che non si adattavano perfettamente allo stile dei Blink-182.

Sentendo il bisogno di esprimere queste nuove idee, DeLonge iniziò a comporre canzoni che si allontanavano dal tipico sound pop punk dei Blink-182. Le influenze che ispirarono DeLonge durante questo periodo includevano band come Fugazi, Refused e, in particolare, i Jawbox, i quali avevano un suono più aggressivo e sperimentale. Queste influenze portarono DeLonge a voler creare qualcosa di più intenso e personale.

La formazione della band e la collaborazione con Travis Barker

Inizialmente, Box Car Racer doveva essere un progetto solista di DeLonge, ma rapidamente si trasformò in una band vera e propria quando Travis Barker, il batterista dei Blink-182, si unì al progetto. Barker, noto per la sua versatilità e abilità tecnica, portò una nuova dimensione alla musica della band, contribuendo a creare un sound più dinamico e potente. Il bassista David Kennedy, un amico di lunga data di DeLonge e membro della band Hazen Street, completò la formazione.

L’origine del nome “Box Car Racer”

Il nome “Box Car Racer” ha un’origine interessante e riflette il tono malinconico e riflessivo del progetto. Il nome deriva da un termine utilizzato durante la Seconda Guerra Mondiale per descrivere i carri merci (boxcars) utilizzati per trasportare prigionieri di guerra, spesso in condizioni disumane. Questo nome evocava un senso di sofferenza e isolamento, temi che erano presenti nei testi e nella musica della band. Altra tesi sostiene che il nome viene dal bombardiere B-29 che lanciò la seconda bomba atomica sulla città giapponese di Nagasaki, il cui nome era BOCKSCAR. Tom DeLonge ha dichiarato in un’intervista che aveva visto il nome scritto erroneamente Boxcar. DeLonge voleva un nome che rappresentasse un lato più oscuro della vita, lontano dalla spensieratezza e dal divertimento che caratterizzavano i Blink-182.

L’album di debutto: un esplorazione dei temi oscuri e personali

Nel maggio del 2002 la band pubblicò il suo unico album in studio, intitolato semplicemente “Box Car Racer”. L’album rappresentava un netto allontanamento dal sound dei Blink-182, con sonorità più pesanti e testi che affrontavano temi come la morte, la guerra, la solitudine e l’angoscia esistenziale.

L’album si apriva con “I Feel So”, un brano che evidenziava subito il tono più serio e introspettivo del progetto. Le canzoni successive, come “There Is” e “Watch the World”, continuavano a esplorare emozioni intense e spesso cupe, mentre brani come “Elevator”, che vedeva la partecipazione del bassista dei Blink-182, Mark Hoppus, aggiungevano un ulteriore livello di profondità emotiva all’album.

Musicalmente, l’album attingeva a influenze post-hardcore e alternative rock, con chitarre distorte, batteria martellante e una produzione più grezza rispetto agli album dei Blink-182. Tuttavia, manteneva anche elementi melodici che rendevano le canzoni accessibili, pur trasmettendo una forte carica emotiva.

Il breve ciclo vitale dei Box Car Racer

Nonostante l’album dei Box Car Racer fosse originariamente concepito come un progetto collaterale, ricevette un’attenzione significativa sia da parte dei fan che della critica. L’album debuttò al numero 12 della Billboard 200, un risultato impressionante per un progetto parallelo. I fan dei Blink-182 furono attratti dal nuovo sound, mentre i critici lodarono DeLonge per aver esplorato nuove direzioni musicali e tematiche.

Tuttavia, il progetto Box Car Racer non era destinato a durare. Le tensioni all’interno dei Blink-182 aumentarono, in parte a causa del fatto che Mark Hoppus si sentì escluso dal progetto. Questa situazione contribuì al temporaneo scioglimento dei Blink-182 nel 2005, anche se la band si sarebbe poi riunita nel 2009.

Dopo l’uscita dell’album e un breve tour, i Box Car Racer si sciolsero

DeLonge dichiarò che il progetto aveva raggiunto il suo scopo e che non aveva intenzione di continuare. Nonostante la breve durata, Box Car Racer lasciaron un segno profondo nella carriera di Tom DeLonge e nella storia del punk rock moderno. L’album è stato riconosciuto come un lavoro influente che ha contribuito a spianare la strada per il successivo album dei Blink-182, l’eponimo “Blink-182” del 2003, che incorporava molti degli elementi sonori e tematici esplorati in Box Car Racer.

L’eredità musicale dei Box Car Racer

Anche se i Box Car Racer esistettero solo per un breve periodo, il progetto ebbe un impatto importante sulla musica di Tom DeLonge e sul panorama punk rock. L’album del 2002 rimane un cult, apprezzato per la sua sincerità e per l’audacia con cui affrontava temi complessi e difficili. Molti fan considerano i Box Car Racer come una tappa fondamentale nell’evoluzione artistica di DeLonge, che avrebbe poi continuato a esplorare nuove direzioni musicali con il suo successivo progetto, Angels & Airwaves.

— Onda Musicale

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