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Primal Scream: una band che non ha mai avuto paura di sperimentare

La band dei Primal Scream

I Primal Scream sono una delle band più influenti e longeve della scena rock alternativa britannica. Con una carriera che si estende per oltre quattro decenni, il gruppo ha costantemente reinventato il proprio sound, spaziando dal jangle pop al rock psichedelico, dall’acid house al garage rock.

Le origini (1982-1985)

I Primal Scream nascono a Glasgow (Scozia), nel 1982. Il nucleo originale della band era composto da Bobby Gillespie (voce), Jim Beattie (chitarra) e Robert Young (basso). Inizialmente, Gillespie suonava la batteria per i Jesus and Mary Chain, dividendosi tra i due gruppi. Il nome “Primal Scream” deriva da un termine usato nella terapia primaria, una forma controversa di psicoterapia popolare negli anni ’70. Questo nome rifletteva l’intensità emotiva che la band voleva trasmettere con la propria musica.

I primi anni (1985-1990)

Nel 1985, Gillespie lascia i Jesus and Mary Chain per concentrarsi completamente sui Primal Scream. La formazione si amplia con l’arrivo di Andrew Innes alla chitarra e Martin Duffy alle tastiere. Il loro primo singolo, “All Fall Down“, viene pubblicato nel 1985 dalla Creation Records di Alan McGee. Seguono altri singoli che mostrano un sound influenzato dal jangle pop e dal garage rock degli anni ’60.

Nel 1987 esce il loro album di debutto, “Sonic Flower Groove“, che riceve recensioni contrastanti. Il disco mostra influenze del Byrds e del folk rock, ma non riesce a catturare l’energia delle loro performance dal vivo.

La svolta: “Screamadelica” (1991)

Il vero punto di svolta per i Primal Scream arriva con l’album “Screamadelica” del 1991. Questo disco rappresenta una rivoluzione nel loro sound, fondendo rock, dance, dub e psichedelia in un mix esplosivo. Il singolo “Loaded“, remixato da Andrew Weatherall, diventa un anthem della scena rave e club dell’epoca. L’album include altri classici come “Movin’ On Up” e “Come Together”.

Screamadelica” vince il primo Mercury Music Prize nel 1992 e viene universalmente acclamato come uno degli album più influenti degli anni ’90. Il disco cattura perfettamente lo spirito dell’epoca, segnata dalla cultura dei rave e dall’uso di ecstasy.

Gli anni della sperimentazione (1994-2000)

Dopo il successo di “Screamadelica“, i Primal Scream continuano a sperimentare. L’album “Give Out But Don’t Give Up” (1994) vede la band abbracciare un sound più vicino al rock classico e al blues. Nel 1997 pubblicano “Vanishing Point“, un album che si muove verso territori più oscuri e sperimentali, influenzato dal dub e dalla musica elettronica.”XTRMNTR” (2000) segna un altro cambiamento radicale, con un sound aggressivo e politicamente carico che fonde rock, elettronica e industrial.

Il nuovo millennio (2001-presente)

Negli anni 2000, i Primal Scream continuano ad evolversi. “Evil Heat” (2002) vede collaborazioni con artisti come Kate Moss e Robert Plant.Riot City Blues” (2006) segna un ritorno a sonorità più rock.

Beautiful Future” (2008) e “More Light” (2013) mostrano una band che continua a sperimentare pur mantenendo la propria identità. “Chaosmosis” (2016) incorpora elementi di pop e elettronica in modo innovativo. Nel 2021, la band ha celebrato il 30° anniversario di “Screamadelica” con una riedizione dell’album e una serie di concerti speciali.

I Primal Scream e il lor impatto sulla musica britannica e internazionale

La loro capacità di fondere generi diversi ha influenzato numerosi artisti, dal britpop all’elettronica. “Screamadelica” in particolare rimane un punto di riferimento per la fusione tra rock e dance, aprendo la strada a molti artisti successivi. La band ha anche collaborato con numerosi artisti influenti, tra cui Andrew Weatherall, Kevin Shields dei My Bloody Valentine e David Holmes.

Cambiamenti di formazione

Mentre Bobby Gillespie e Andrew Innes sono rimasti i membri costanti della band, i Primal Scream hanno visto diversi cambiamenti di formazione nel corso degli anni. Tragicamente, l’ex bassista Robert Young è morto nel 2014. Nonostante i cambiamenti, la band ha mantenuto una coerenza artistica, continuando a spingere i confini della propria musica.

I Primal Scream rappresentano un caso unico nel panorama del rock britannico

La loro capacità di reinventarsi costantemente, pur mantenendo una forte identità, li ha resi una delle band più durature e rispettate della loro generazione. Da “Screamadelica” in poi, hanno continuato a sfidare le aspettative, creando una discografia variegata e influente che spazia attraverso generi e decenni.

La loro storia è quella di una band che non ha mai avuto paura di sperimentare, di abbracciare nuove influenze e di rimanere rilevante in un panorama musicale in continua evoluzione. I Primal Scream rimangono una forza creativa nel rock contemporaneo, un esempio di come l’innovazione e l’autenticità possano coesistere in una carriera musicale di lungo corso.

— Onda Musicale

Tags: Byrds
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