“Lizard” è il terzo album in studio dei King Crimson, pubblicato nel 1970. Questo disco rappresenta un punto di svolta nella carriera della band, segnando una transizione dal loro sound iniziale verso territori musicali più sperimentali e complessi.
L’album si compone di cinque tracce, con la title track “Lizard” che occupa l’intero lato B del vinile originale. La formazione della band per questo album include Robert Fripp alla chitarra, Mel Collins ai fiati, Gordon Haskell alla voce e al basso e Andy McCulloch alla batteria. Inoltre, il disco vanta la partecipazione di numerosi musicisti ospiti, tra cui il pianista Keith Tippett e il cantante Jon Anderson degli Yes.
Il sound di “Lizard” è caratterizzato da una fusione di rock progressivo, jazz e musica classica contemporanea. L’album si apre con “Cirkus“, un brano che alterna momenti di tensione e quiete, con passaggi di chitarra distorti e sezioni di fiati jazzistici. “Indoor Games” e “Happy Family” mostrano un lato più eccentrico e sperimentale della band, con testi surreali e arrangiamenti complessi.
La title track “Lizard” è un’epica suite di 23 minuti divisa in diverse sezioni. Questa composizione ambiziosa incorpora elementi di musica medievale, jazz e avanguardia, creando un paesaggio sonoro ricco e variegato. La voce di Jon Anderson nella sezione “Prince Rupert Awakes” aggiunge un tocco di leggerezza a un’opera altrimenti densa e a tratti oscura.
Dal punto di vista tecnico “Lizard” è un album estremamente sofisticato
Gli arrangiamenti complessi e le strutture non convenzionali delle canzoni dimostrano l’abilità compositiva di Fripp e la versatilità dei musicisti coinvolti. Tuttavia, questa complessità può rendere l’album meno accessibile rispetto ai lavori precedenti dei King Crimson. Tematicamente, “Lizard” esplora concetti come il caos, la decadenza e la trasformazione, spesso attraverso immagini surreali e allegoriche. I testi, scritti principalmente da Peter Sinfield, sono densi di riferimenti letterari e storici.
La copertina
La copertina di “Lizard” è un’opera d’arte notevole e complessa, creata dall’artista Gini Barris. È un dipinto ricco di dettagli e simbolismi che riflette il contenuto musicale eclettico e surrealista dell’album.
Elementi principali della copertina:
- Immagine centrale: al centro della copertina c’è una grande faccia stilizzata di un uomo barbuto. Questa faccia occupa la maggior parte dello spazio ed è composta da vari elementi più piccoli.
- Composizione del volto: il volto è formato da una moltitudine di figure più piccole, creature e oggetti, creando un effetto di “immagine nell’immagine”. Questo stile ricorda le opere dell’artista Giuseppe Arcimboldo, famoso per i suoi ritratti composti da frutti, verdure e altri oggetti.
- Creature e simboli: all’interno del volto si possono vedere varie creature mitologiche e fantastiche, come draghi, serpenti, e altre bestie immaginarie. Ci sono anche figure umane in miniatura e vari oggetti simbolici.
- Colori: la palette di colori è prevalentemente in toni caldi, con predominanza di rossi, arancioni e gialli, che danno all’immagine un aspetto fiammeggiante e surreale.
- Sfondo: lo sfondo è più scuro, tendente al blu-nero, che fa risaltare ulteriormente l’immagine centrale.
- Titolo e logo: il titolo “Lizard” e il logo dei King Crimson sono posizionati in modo discreto, integrati nell’opera d’arte piuttosto che sovrapposti ad essa.
- Stile: l’arte della copertina riflette lo stile psichedelico tipico dell’epoca, ma con un tocco più oscuro e complesso che si allinea con la musica contenuta nell’album.
La copertina di “Lizard” è considerata una delle più elaborate e intriganti della discografia dei King Crimson. La sua complessità e ricchezza di dettagli invitano l’osservatore a un’esplorazione approfondita, proprio come la musica dell’album invita a ripetuti ascolti per scoprirne tutti i livelli. L’artwork completa perfettamente il contenuto musicale, offrendo una rappresentazione visiva dell’approccio sperimentale e stratificato che caratterizza l’album.
Al momento della sua uscita, “Lizard” ricevette recensioni contrastanti
Molti critici e fan trovarono l’album difficile da digerire, troppo distante dal sound più rock-oriented dei primi due dischi. Tuttavia, nel corso degli anni, “Lizard” ha guadagnato una reputazione come uno degli album più ambiziosi e sperimentali dei King Crimson, apprezzato per la sua audacia artistica e la sua complessità musicale.
In conclusione, il disco rappresenta un momento cruciale nell’evoluzione dei King Crimson. È un album che sfida l’ascoltatore, richiedendo ascolti ripetuti per essere pienamente apprezzato. Nonostante la sua natura divisiva, rimane un’opera fondamentale nel canone del rock progressivo, dimostrando la volontà della band di spingersi oltre i confini del genere e esplorare nuovi territori sonori.