Musica

The Honeydrippers: il viaggio nel rock and roll delle origini di Robert Plant

|

Honeydrippers

Gli Honeydrippers rappresentano uno dei progetti musicali più interessanti nati negli anni ’80, frutto della passione di Robert Plant per il rock and roll e il rhythm and blues delle origini.

La band Honeydrippers nacque nel 1981 come progetto collaterale dell’ex frontman dei Led Zeppelin Robert Plant, in un periodo in cui l’artista stava esplorando nuove direzioni musicali dopo lo scioglimento della sua storica band.

Il gruppo, inizialmente concepito come un progetto live per suonare nei pub di Wolverhampton, si trasformò in qualcosa di più significativo quando Plant coinvolse il suo ex compagno dei Led Zeppelin Jimmy Page e altri musicisti di talento come Jeff Beck, Nile Rodgers e Paul Shaffer. Il nome “Honeydrippers” fu scelto in omaggio a Roosevelt Sykes, un pioniere del blues conosciuto come “Honeydripper“.

Il loro stile musicale

Lo stile musicale degli Honeydrippers si caratterizzava per un ritorno alle radici del rock and roll degli anni ’50, con una forte influenza del rhythm and blues e del doo-wop. La band si distingueva per reinterpretazioni di classici dell’epoca, arricchiti da arrangiamenti moderni che non tradivano lo spirito originale dei brani. Il sound risultava essere un mix perfetto tra nostalgia e contemporaneità, con la voce inconfondibile di Plant che si adattava sorprendentemente bene a questo genere musicale.

  1. La base era fortemente radicata nel rock and roll degli anni ’50, con un’enfasi particolare sul rhythm and blues di quel periodo. Il sound richiamava artisti come Big Joe Turner e Roosevelt Sykes.
  2. Il doo-wop era una componente fondamentale del loro stile, caratterizzato da armonie vocali ricche e melodiche, tipiche dei gruppi vocali dell’epoca d’oro del genere.
  3. La voce di Robert Plant, solitamente conosciuta per i toni acuti e potenti nei Led Zeppelin, si adattava sorprendentemente bene a questo stile più morbido e melodico, dimostrando una notevole versatilità.
  4. Gli arrangiamenti, pur rispettando le strutture classiche dei brani originali, erano arricchiti da una produzione moderna che dava al sound una freschezza contemporanea.

La loro hit “Sea of Love” è l’esempio perfetto di questo stile: una cover di un classico del 1959 di Phil Phillips, reinterpretata con arrangiamenti moderni ma rispettosi dell’originale, dove la voce di Plant si muove con eleganza tra le melodie doo-wop, sostenuta da una sezione ritmica che mantiene il groove tipico degli anni ’50.

L’EP “Volume One” (1984) mostra questa formula applicata a diversi classici, dove la band riesce a mantenere un perfetto equilibrio tra fedeltà agli originali e innovazione negli arrangiamenti, creando un ponte ideale tra passato e presente del rock and roll. Il disco includeva cinque tracce che rappresentavano perfettamente la filosofia musicale del gruppo: riportare in vita il sound degli anni ’50 con una produzione moderna e musicisti di alto livello.

Un progetto limitato nel tempo

Il “Volume Two” non vide mai la luce, ma l’influenza di questa esperienza si può ritrovare nelle successive produzioni soliste di Robert Plant, che ha sempre mantenuto un legame con le radici del rock and roll.

Formazione degli Honeydrippers

  • Robert Plant – voce
  • Andy Silvester – chitarra
  • Kevin O’Neill – batteria
  • Ricky Cool – armonica
  • Jim Hickman – basso
  • Keith Evans – sax
  • Wayne Terry – basso
  • Robbie Blunt – chitarra

Collaboratori

  • Jimmy Page – chitarre
  • Jeff Beck – chitarre
  • Paul Shaffer – tastiera
  • Nile Rodgers – chitarra
  • Wayne Pedziwiatr – basso
  • Paul Martinez – basso
  • Dave Weckl – batteria
  • Brian Setzer – chitarra

— Onda Musicale

Tags: Led Zeppelin/Jeff Beck/Robert Plant/Jimmy Page/Nile Rodgers
Segui la pagina Facebook di Onda Musicale
Leggi anche

Altri articoli