Robert Plant è una vera e propria icona del rock grazie alla sua militanza nei Led Zeppelin ed ai suoi album solisti, ma anche una rockstar alcune volte può essere irritatata e nervosa.
Steve Newton riporta infatti l’intervista con il vocalist inglese sul suo sito web Ear of Newt (leggi qui l’originale del 30 settembre 1993), quindi piuttosto datata, in cui si parla di tanti argomenti: dall’ heavy metal ai Black Sabbath, per arrivare ai suoi album solisti e tanto altro ancora.
I due si sono parlati al telefono e la prima cosa che ha detto il cantante è stata: “Come sto? Sono molto, molto scocciato perché i Black Sabbath non si riformeranno. Pensaci. E adesso che si fa?” In verità Plant non è davvero un fan dei Black Sabbath, ma è comunque nell’umore di prendere in giro i fondatori per eccellenza dell’heavy metal.
Robert Plant ha infatti dichiarato:
Non suonavamo heavy metal. Suonavamo un misto di acustico ed hard rock decisamente guitar oriented. Durante alcune parti di questa nostra metamorfosi era più una musica folk celtica in canzoni come, ad esempio, ‘Gallows Pole‘. Credo che l’heavy metal provenga da band come Blue Cheer e Clearlight, e poi è stato mutilato dai Deep Sabbath, come li chiamava Jimmy Page”.
Neanche oggi l’ex frontman dei Led Zeppelin suona heavy metal anche se il suo album, “Fate of Nations”, è stato influenzato dalla musica della West Coast americana degli ultimi anni ’60.
Le sue parole:
Ho adottato un’attitudine ed un’intenzione che per me avevano perfettamente senso – ha proseguito Plant – nessuno ci stava provando molto, nessuno provava ad essere alla moda, non penso. Credo che ci fosse comunque l’ostentazione dello stile e dei vestiti, proprio come oggi, ma penso che le canzoni fossero davvero sensibili e provenissero dal punto giusto. Parlavano del mondo com’era allora. Jefferson Airplane, Buffalo Springfield, Kaleidoscope, così tante band che ti raccontavano davvero com’era piuttosto che su quanto amassero la loro ragazza e come avrebbero voluto andarla a prendere nelle loro Cadillac rosa o qualunque stronzata fosse.”
E ancora:
E io credo che c’è una sensibilità ed un interesse attorno a persone come U2, R.E.M., Blind Melon, sai, persone che cantano di cose che non sono i soliti argomenti pop ed è così che la vedo. Sai, mi piace cantare canzoni da macho e tutte quelle canzoni che sono … drammatiche, ma in questi giorni sono stato ispirato a scrivere musica più attenta. Quindi sto facendo quello che facevamo negli Zeppelin, credo, provare a scrivere musica che mi ispiri e che lasci fluire la mia creatività.”
L’attenzione per l’ambiente e la Terra si riflette anche nella copertina di “Fate of Nations” dove si vede il pianeta Terra che si scioglie a causa dell’inquinamento dell’aria, della pioggia acida e delle perdite di petrolio.
Inoltre, la traccia “Network News” è particolarmente critica nei confronti della Guerra del Golfo:
The lion and the serpent parade out in the sun, all order, flex, and gesture/Behold the techno infidel has come, with satellite bravado and infrared texture/Beyond these days in time to come, whose fate is it to measure/Upon these sands such damage done, to spoil God’s finest treasure/Hallelujah, hallelujah, oil, oil, oil, oil.”
Prosegue Robert Plant:
Il divertimento è divertimento ma non c’è motivo per cui tu non possa essere divertito e stimolato allo stesso tempo in una maniera più corretta e positiva. Credo che debba essere fatto, ci devi andare d’accordo e puoi anche cantare belle canzoni come “If I Were a Carpenter” e “Memory Song. C’è spazio per tutto, ma credo che sia una mia sorta di responsabilità il dire che non sono solo una stupida chioccia che indossa un paio di jeans attillati e canta canzoni sulle parti intime delle donne”.