In primo pianoMusica

Malcolm McLaren: provocatorio e geniale inventore della ribellione musicale degli anni 70

Malcolm McLaren

Malcolm McLaren è una figura centrale nella storia della musica punk, noto principalmente per il suo ruolo di manager dei Sex Pistols, la band che ha rivoluzionato il panorama musicale britannico negli anni ’70.

Nato a Londra il 22 gennaio 1946, Malcolm McLaren cresce in un contesto familiare complesso, venendo allevato dalla nonna dopo che il padre abbandonò la famiglia. La sua formazione artistica avviene in diverse scuole d’arte, dove si avvicina al pensiero radicale del movimento situazionista, influenzato dalla filosofia di Guy Debord. Questo background artistico e politico sarà fondamentale nella sua futura carriera.

Il suo incontro con Vivienne Westwood

Nel 1974 apre insieme alla stilista Vivienne Westwood il negozio di moda Sex (a Londra), che diventa un punto di riferimento per la cultura punk e per la moda alternativa. Qui, Malcolm McLaren inizia a mescolare moda e musica, creando un’atmosfera provocatoria che attira giovani ribelli e artisti. È in questo contesto che entra in contatto con alcuni musicisti locali, tra cui Paul Cook e Steve Jones, che stanno cercando di formare una band. Dopo aver assistito ad una loro esibizione, decide di prendere in mano la situazione e di diventare il loro manager.

Nel 1975 Malcolm McLaren ribattezza la band Sex Pistols e recluta John Lydon, noto come Johnny Rotten, come frontman

La scelta di Lydon è strategica: il suo aspetto trasandato e il suo atteggiamento ribelle incarnano perfettamente lo spirito punk che McLaren desidera promuovere. Sotto la sua guida, i Sex Pistols diventano rapidamente noti per le loro performance provocatorie e i testi incendiari, culminando nella pubblicazione del singolo “God Save the Queen” nel 1977, durante il Giubileo della Regina Elisabetta II. Questo brano, considerato un inno anti-monarchico, genera un’enorme controversia e porta McLaren a orchestrare eventi pubblicitari audaci, come una crociera sul Tamigi durante la quale i membri della band suonano la canzone davanti al Parlamento inglese. L’azione culmina con l’arresto di Malcolm McLaren, ma ottiene l’effetto desiderato: massima visibilità per la band.

«Il rock è fondamentalmente musica per gente giovane, giusto?
E un sacco di ragazzi si sentono imbrogliati. Sentono che la musica
gli è stata portata via da un pubblico sopra i 25 anni»

Tuttavia, il percorso dei Sex Pistols è segnato da conflitti interni e tensioni con McLaren stesso

Mentre la band guadagna notorietà, sorgono accuse di cattiva gestione da parte del manager e di sfruttamento economico. Nel 1978, dopo una serie di concerti tumultuosi negli Stati Uniti e un tour europeo disastroso, i Sex Pistols si sciolgono. Nonostante ciò, McLaren continua a influenzare la scena musicale, lavorando con altri artisti come Adam and the Ants e formando i Bow Wow Wow.

Dopo lo scioglimento dei Sex Pistols, McLaren intraprende una carriera solista e pubblica diversi album che mescolano vari generi musicali, tra cui hip hop e world music. Il suo album più noto è Duck Rock, uscito nel 1983, che include hit come “Buffalo Gals“. La sua carriera continua a essere caratterizzata da innovazione e provocazione fino alla sua morte, avvenuta a Bellinzona (Svizzera) nel 2010.

Malcolm McLaren rimane una figura controversa: da un lato è celebrato come il “creatore” del punk rock britannico; dall’altro è criticato per le sue tattiche manipolative nel gestire i suoi artisti. La sua eredità è complessa e sfaccettata, riflettendo le contraddizioni del movimento punk stesso.

— Onda Musicale

Tags: Sex Pistols, Johnny Rotten
Sponsorizzato
Leggi anche
Dal beat al rock: l’evoluzione musicale dei Roulettes e di Adam Faith
Osservatorio Nord Europa: Magne Furuholmen (a-ha) pronto a dicembre con un suo album solista