La band italiana Goblin è emersa negli anni ’70 come una delle formazioni più innovative e influenti nel panorama musicale italiano, specialmente nel genere del rock progressivo.
Fondata nel 1972 a Roma, inizialmente sotto il nome di Oliver, la band Goblin ha rapidamente guadagnato notorietà per il suo stile unico, che mescola rock progressivo, musica elettronica e sonorità cinematografiche. La loro carriera ha preso una svolta decisiva grazie alla collaborazione con il regista italiano Dario Argento, culminando nella creazione della colonna sonora per il film “Profondo Rosso” nel 1975.
Formazione iniziale e primi cambiamenti
La formazione originale dei Goblin comprendeva Claudio Simonetti (tastiere), Walter Martino (batteria), Fabio Pignatelli (basso) e Massimo Morante (chitarra). Questa formazione ha dato vita a colonne sonore iconiche come quella di “Profondo Rosso” nel 1975. Nel 1976 Maurizio Guarini si unì al gruppo come tastierista, sostituendo Walter Martino, che lasciò per unirsi ai Libra. Con questa nuova formazione, i Goblin pubblicarono “Roller“, un album considerato il più progressivo della loro discografia.
Lo stile musicale dei Goblin
Il sound di Goblin è caratterizzato da un uso innovativo di sintetizzatori, chitarre elettriche e ritmi complessi, che si fondono per creare atmosfere inquietanti e suggestive. La band ha saputo catturare l’ansia e la tensione tipiche dei film horror attraverso le sue composizioni, rendendo la musica un elemento fondamentale della narrazione cinematografica. I brani dei Goblin sono spesso strumentali, ma riescono a trasmettere emozioni forti senza l’ausilio di parole. Il loro approccio alla musica è stato pionieristico, anticipando molte tendenze che sarebbero emerse negli anni successivi nel campo delle colonne sonore.

Anni ’70: l’inizio e il rock progressivo
Durante i primi anni ’70, i Goblin si distinsero per il loro sound distintivo, caratterizzato da un mix di rock progressivo e sonorità sperimentali. La loro prima grande occasione arrivò con la colonna sonora di “Profondo Rosso” (1975), che rappresentò un punto di svolta nella loro carriera. Questo lavoro non solo consolidò la loro reputazione nel genere horror, ma anche nel rock progressivo, grazie a brani complessi e a una strumentazione ricca di sintetizzatori e chitarre elettriche. L’album è considerato uno dei capolavori della musica per film, combinando melodie inquietanti con ritmi intricati.Successivamente, con colonne sonore come “Suspiria” (1977), i Goblin continuarono a esplorare sonorità più avanguardistiche e sperimentali, incorporando elementi di musica elettronica e jazz. Questo periodo è segnato da un forte legame con il cinema horror, dove la musica giocava un ruolo cruciale nel creare tensione e atmosfera.
I Goblin e “Profondo Rosso”
“Profondo Rosso“, uscito il 7 marzo 1975, è considerato uno dei capolavori del cinema horror italiano e ha avuto un impatto duraturo sia sul pubblico che sulla critica. La colonna sonora dei Goblin non solo accompagna le immagini del film, ma diventa essa stessa protagonista, contribuendo in modo significativo all’atmosfera angosciante e al senso di mistero. Il tema principale del film, con il suo ritornello ipnotico e inquietante, è diventato iconico e rappresenta perfettamente l’essenza del lavoro della band.
La realizzazione della colonna sonora è stata frutto di una collaborazione intensa tra Argento e i membri dei Goblin, in particolare Claudio Simonetti. L’album “Profondo Rosso” ha ricevuto elogi per la sua capacità di bilanciare momenti di alta tensione con sezioni più melodiche e narrative. Brani come “Death Dies” e “Gianna” sono diventati classici non solo per la loro qualità musicale ma anche per il modo in cui si integrano nella trama del film.
Anni ’80: l’evoluzione
Negli anni ’80, la band iniziò a subire cambiamenti significativi. Dopo il successo di “Suspiria“, alcuni membri lasciarono il gruppo e ci furono variazioni nella formazione. Con l’uscita di “Tenebre” (1982), i Goblin cercarono di adattarsi ai nuovi gusti musicali dell’epoca, spostandosi verso uno stile più commerciale. L’album “Volo” (1982) segnò una transizione verso sonorità pop e rock più convenzionali, allontanandosi dal loro approccio progressivo originale. Questa fase fu caratterizzata da una maggiore attenzione ai testi e alle canzoni cantate, come dimostrato nell’album “… Il fantastico viaggio del bagarozzo Mark” (1978), ma anche da colonne sonore per film meno iconici rispetto ai lavori precedenti. Nonostante ciò, album come “Zombi” (1979) mantennero un certo livello di innovazione, mescolando rock elettrico ed effetti elettronici.
Anni ’90: il ritorno alle origini
Dopo un periodo di inattività e vari cambiamenti nella formazione, i Goblin tornarono negli anni ’90 con nuove produzioni. La rinascita della band avvenne attraverso concerti dal vivo e riedizioni delle loro colonne sonore classiche. Durante questo periodo, Claudio Simonetti continuò a portare avanti lo spirito dei Goblin con progetti solisti e collaborazioni che richiamavano il loro stile originale. Nel 2015 pubblicarono “Four of a Kind“, un album composto esclusivamente da brani inediti. Questo lavoro segnò un ritorno alle radici progressive della band, con sonorità che richiamavano le atmosfere dei primi lavori. La formazione continuò a esibirsi in tour, dimostrando che la loro musica rimaneva rilevante anche decenni dopo il loro debutto.

In conclusione
In sintesi, lo stile musicale dei Goblin è passato attraverso diverse fasi: dall’innovativo rock progressivo degli anni ’70 alla commercializzazione degli anni ’80, fino a un ritorno alle origini negli anni successivi. Questa evoluzione ha permesso ai Goblin di rimanere una band influente nel panorama musicale italiano e internazionale, continuando a ispirare nuove generazioni di musicisti e cineasti.
Nel corso degli anni, la formazione dei Goblin ha subito numerosi cambiamenti che hanno influenzato il loro sound e la loro direzione musicale. Fondati nel 1972, i Goblin iniziarono come un gruppo di rock progressivo, ma la loro carriera si è rapidamente intrecciata con il mondo del cinema, in particolare grazie alla collaborazione con il regista Dario Argento.
Album in studio dei Goblin
- 1975 – Profondo rosso – colonna sonora del film di Dario Argento
- 1976 – Roller
- 1977 – Suspiria – colonna sonora del film di Dario Argento
- 1978 – Il fantastico viaggio del bagarozzo Mark
- 1978 – Zombi – colonna sonora del film di George A. Romero, montato per il mercato europeo da Dario Argento
- 1979 – Squadra antigangsters – colonna sonora del film di Bruno Corbucci
- 1979 – Amo non amo – colonna sonora del film di Armenia Balducci
- 1980 – Contamination – colonna sonora del film di Luigi Cozzi
- 1982 – Volo
- 1983 – Notturno
- 2001 – Non ho sonno – colonna sonora del film di Dario Argento
- 2005 – Back to the Goblin 2005
- 2013 – The Murder Collection
- 2015 – Four of a Kind