Daryl Stuermer, nato a Milwaukee nel 1952, è un chitarrista e bassista statunitense noto in tutto il mondo per le sue collaborazioni con i Genesis e con Phil Collins.
La versatilità di Daryl Stuermer, la sua tecnica sopraffina e la sua capacità di adattarsi a stili musicali diversi lo hanno reso uno dei musicisti più apprezzati e richiesti della sua generazione.
Gli inizi e l’incontro con Jean-Luc Ponty
Daryl Mark Stuermer iniziò a suonare la chitarra da giovanissimo e si fece notare nel circuito musicale di Milwaukee. La sua carriera subì una svolta decisiva quando, ancora adolescente, vinse un’audizione per lavorare con il violinista jazz Jean-Luc Ponty. Questa collaborazione fu fondamentale per la sua formazione artistica, permettendogli di affinare le sue tecniche e di esplorare nuovi orizzonti musicali.
L’ingresso nei Genesis e la collaborazione con Phil Collins
Nel 1978 Daryl Stuermer fu invitato a unirsi ai Genesis come chitarrista e bassista. La sua energia e il suo talento si sposarono perfettamente con il sound della band, contribuendo a rendere indimenticabili tour come quello di “And Then There Were Three“. Negli anni successivi, Stuermer divenne un membro stabile della band, collaborando a stretto contatto con Phil Collins, sia nei Genesis che nei suoi progetti solisti. Il suo arrivo nella band ha coinciso con un periodo di grande cambiamento, in cui i Genesis si sono allontanati dalle sonorità progressive dei primi anni per abbracciare un sound più pop e commerciale.
Stuermer, con la sua versatilità e la sua capacità di adattarsi a stili musicali diversi, è stato uno dei principali artefici di questa trasformazione. Il suo ruolo nei Genesis è stato quello di un vero e proprio “uomo orchestra“, capace di suonare chitarra, basso e di fornire cori. La sua presenza ha arricchito il sound della band, rendendolo più dinamico e versatile. Inoltre, Stuermer ha contribuito a scrivere alcuni dei brani più famosi dei Genesis, come “Invisible Touch” e “Tonight, Tonight, Tonight“.
Uno stile versatile e riconoscibile
Lo stile di Stuermer è caratterizzato da una grande versatilità. Capace di passare dalla chitarra elettrica al basso con disinvoltura, il musicista statunitense ha sempre dimostrato una grande padronanza tecnica e una profonda conoscenza della musica. Il suo suono è riconoscibile per la sua pulizia, la sua precisione e la sua capacità di adattarsi a qualsiasi contesto musicale.
La sua strumentazione
Stuermer utilizza una Fender Stratocaster per la maggior parte della sua carriera con Phil Collins. Le chitarre più usate sono una Candy Apple Red e una 3 Tone Sunburst, ma suona anche il banjo nella canzone di Phil Collins “The Roof Is Leaking“. In aggiunta alla Fender Stratocaster, suona fino al 1978 anche un basso Gibson Thunderbird e chitarre elettriche Ibanez. Passa ad una Suntec Stratocaster dal 1980 al 1983 e usa un basso Shergold (1980), un Fender Precision Bass nel 1981/1982, un basso Status e una chitarra Ibanez (1983-84), un basso e chitarra Steinberger (1986-87), un basso Yamaha nel 1992 e anche nel 2007. Come nel 2007 usa attualmente anche una chitarra elettrica GodinLGXT. Usa ancora la Fender American Standard Stratocaster e una Fender Eric Clapton Signature Stratocaster.
Collaborazioni e progetti solisti
Oltre ai Genesis e a Phil Collins, Stuermer ha collaborato con numerosi artisti di fama internazionale, tra cui Peter Gabriel, Michael McDonald, Steve Hackett e molti altri. Ha inoltre pubblicato diversi album solisti, dimostrando la sua grande creatività e la sua capacità di comporre brani originali e coinvolgenti.
Gli album solisti più importanti
Daryl Stuermer ha pubblicato diversi album solisti nel corso della sua carriera, dimostrando una grande creatività e una capacità di spaziare tra generi musicali diversi. Tra i suoi lavori più importanti ricordiamo:
- Beyond the Boundaries (1984): un album che raccoglie brani strumentali e vocali, con un sound che spazia dal rock al jazz.
- HotWired (1987): un disco più orientato verso il rock, con un sound più duro e potente.
- Timeless (2011): un album di cover che rende omaggio ai suoi musicisti preferiti.