Peter Brian Gabriel nasce a Chobham il 13 febbraio 1950 ed è stato il frontman dei Genesis fino al 1975, con alcuni tentativi di rientro negli anni successivi.
Ha avuto una grande carriera solista durante la quale ha potuto dedicarsi alla sperimentazione, realizzando ben 17 dischi come solista, fra raccolte, live, inediti.
Durante la sua carriera, Peter Gabriel si è imposto con un raffinato repertorio pop, rock e art rock contaminandolo con citazioni etno-elettroniche. Se le prime produzioni sono ancora segnate dai trascorsi dell’artista con i Genesis, il quarto album Peter Gabriel (1982) si svincola definitivamente dai vincoli del rock progressivo con la sua musica fatta di “flauti andini ricreati al Fairlight, Steve Reich in rock, l’Africa racchiusa in un satellite e mandata a spiarci da lassù.” Della sua discografia si segnalano So (1986) che fonde sonorità accessibili e sperimentazione citando il funky e il rock, e la prova strumentale di Birdy (1985), fra le uscite più complesse dell’artista.
Ha successivamente approfondito il discorso della world music come confermano la colonna sonora di Passion (1989): un album di “voci, echi e profumi senza tempo, sospesi tra la terra e il cielo, a spazzare via pregiudizi e frontiere culturali” e il più recente Big Blue Ball (2008), mentre alcune delle sue ultime uscite sono rivisitazioni in chiave orchestrale di brani suoi e di altri artisti (Scratch My Back del 2010 e New Blood del 2011). Il profilo a lui dedicato nel sito di MTV lo inserisce fra gli esponenti dell’album-oriented rock e del college rock.
n un’intervista del 2001, rilasciata alla rivista on-line The Quietus, Peter Gabriel ha raccontato che nel 1977 in Svizzera, lui e la sua band furono arrestati perché sospettati di essere membri della banda terroristica tedesca “Baader Meinhof”. Gabriel e la sua band stavano andando in Francia per un concerto e si erano fermati per telefonare (all’epoca non esistevano ancora i telefonini) quando furono scambiati da alcuni residenti per terroristi (Gabriel aveva una sciarpa che gli copriva il viso, la moglie di Tony Levin indossava vestiti militari). La polizia svizzera li trattenne parecchie ore poi, intuìto l’errore, li rilasciò. Il concerto francese iniziò alle 23.00.