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Pyromania dei Def Leppard: quando il rock incontra la perfezione pop

Def Leppard, formatisi a Sheffield (Inghilterra ) nel 1977, rappresentano uno dei pilastri del movimento New Wave of British Heavy Metal. In 40 anni di carriera hanno venduto oltre 100 milioni di dischi in tutto il mondo.

Il terzo album in studio dei Def Leppard, pubblicato nel gennaio 1983, rappresenta un punto di svolta nella storia del rock. Prodotto da Robert John “Mutt” Lange, “Pyromania” è un album che ha ridefinito i confini tra hard rock e musica pop, diventando un punto di riferimento per intere generazioni di musicisti. E’ il primo disco della band con il chitarrista Phil Collen. L’album è presente nella classifica di Rolling Stone dei 500 migliori album di tutti i tempi, alla posizione numero 384.

La genesi del disco

Pyromania fu in parte registrato con il chitarrista originale Pete Willis, che appare infatti come autore in buone parte dei brani dell’album. A metà delle sessioni di registrazione, Willis fu licenziato dal gruppo stesso per abuso eccessivo di alcol e sostituito da Phil Collen, che contribuì a incidere assoli di chitarra e altre parti che non erano ancora state registrate da Willis. Il primo contributo di Collen fu l’assolo della terza traccia del disco, Stagefright. Nel libretto dell’album vengono accreditati sia Collen che WIllis, ma in realtà quest’ultimo aveva già lasciato i Def Leppard.

“Rock! Rock! (Till You Drop)”

L’album esplode letteralmente con questo brano di apertura, un inno rock travolgente che cattura immediatamente l’attenzione dell’ascoltatore. I riff di chitarra di Steve Clark e Phil Collen sono taglienti e precisi, mentre la voce di Joe Elliott trasmette una carica di energia inesauribile. Il pezzo definisce perfettamente l’attitudine del gruppo: rock puro, senza compromessi.

“Photograph”

Probabilmente il brano più celebre dell’album, un vero e proprio manifesto del rock melodico. La struttura della canzone è straordinariamente curata, con armonie vocali che si intrecciano in modo sublime e un ritornello che diventa immediatamente immortale. Il testo parla di una relazione a distanza, utilizzando la metafora di una fotografia come simbolo di memoria e nostalgia. Il cantante Joe Elliott ha spesso dichiarato, prima di cantarla dal vivo, che la canzone è stata scritta come tributo a Marilyn Monroe. Il videoclip di Photograph è uno dei più famosi dei Def Leppard.

“Stagefright”

Un pezzo più veloce e aggressivo che riporta l’album alle sonorità più pure del rock. La sezione ritmica di Rick Allen e Rick Savage è particolarmente intensa, mentre i riff di chitarra mantengono un’energia travolgente.

“Too Late for Love”

Altra straordinaria power ballad che dimostra la profondità compositiva della band. Il brano racconta di una relazione al capolinea, con sfumature emotive che vanno ben oltre la superficie del rock commerciale. Le melodie sono raffinate, gli arrangiamenti curatissimi, la voce di Joe Elliott carica di pathos.

“Die Hard the Hunter”

Un brano più complesso e articolato, che sperimenta strutture musicali più elaborate. I Def Leppard dimostrano qui tutta la loro capacità di muoversi tra diversi registri musicali, mixando elementi di heavy metal con passaggi più vicini al rock progressivo. Un pezzo che richiede ascolti multipli per essere pienamente compreso.

“Foolin'”

Una power ballad che diventa subito un classico. La capacità dei Def Leppard di mixare momenti di grande intensità rock con passaggi più melodici raggiunge qui il suo apice. Il brano inizia con una parte più soft e delicata, per poi esplodere in un crescendo di energia e passione.

“Rock of Ages”

Un altro dei momenti più iconici dell’album. L’intro con la voce robotica che pronuncia “Gunter glieben glauchen globen” è diventato un marchio di fabbrica. Il brano rappresenta un perfetto equilibrio tra heavy metal e pop rock, con un ritornello destinato a rimanere nella storia della musica.

«Queste quattro parole che si sentono all’inizio di Rock of Ages non significano nulla.
È solo un incomprensibile suono tedesco, pronunciato dal produttore Mutt Lange 
durante una delle ultime registrazioni della canzone”

“Comin’ Under Fire”

Un brano che mantiene l’energia rock dell’album, con una struttura più complessa rispetto ad altri pezzi. I Def Leppard dimostrano qui la loro capacità di costruire brani con passaggi dinamici, alternando momenti di tensione e rilassamento. I riff di chitarra sono taglienti, la sezione ritmica precisa, e la voce di Joe Elliott trasporta l’ascoltatore in un viaggio musicale intenso e coinvolgente.

“Action! Not Words”

Chiude idealmente la tracklist con un pezzo che ribadisce il concetto di un rock diretto e potente. Il titolo stesso è un manifesto dell’attitudine della band: meno chiacchiere, più musica. Un brano che riassume lo spirito del disco, con riff travolgenti, una ritmica martellante e un’energia che non lascia spazio a compromessi. Rappresenta perfettamente l’essenza del rock dei Def Leppard: azione, passione, musica.

“Billy’s Got a Gun”

Traccia che completa un album già straordinario, con sonorità che anticipano le future evoluzioni del rock degli anni ’80.

Pyromania” non è solo un album, ma un manifesto musicale. I Def Leppard riescono a creare un suono unico, che supera i confini del genere rock, introducendo elementi pop che renderanno la loro musica accessibile a un pubblico vastissimo. La produzione di Mutt Lange è assolutamente rivoluzionaria, con una pulizia e una precisione sonora che diventeranno un punto di riferimento per interi decenni di musica rock.

L’album vendette oltre 10 milioni di copie solo negli Stati Uniti, consacrando i Def Leppard come una delle band più importanti della loro generazione.

— Onda Musicale

Tags: Def Leppard, rick allen
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