“Vulcani in Pace” è la prima collaborazione di Cattaneo e Marco Parente.
“Non bisognerebbe mai parlare e ancora meno spiegare una canzone, un quadro, una poesia, un film, sarebbe come tradire un segreto, un patto tra due amici avvenuto chissà quando chissà dove in un pomeriggio d’estate. Dunque provandoci non posso che depistarmi”. (Marco Parente, Vulcani in Pace)
Il disco “Vulcani in Pace” (Freecom), anticipato dai singolo “Amore accanto“, “Lo spessore del muro di Berlino“ e “Fin qua tutto bene“, è la prima collaborazione ufficiale tra Cattaneo e Marco Parente, un insieme di emozioni e suoni che coinvolgono l’ascoltatore a livello sensoriale, con eleganza e dolcezza, leggerezza e fragilità. Quasi un controsenso rispetto all’immagine che evoca il titolo dell’album, che, in realtà, possiamo definire un ossimoro.
Cattaneo e Marco Parente si ritrovano con Vulcani in Pace nella filosofia delle particelle. Improvvisazioni frammentate – sonore, compositive, vocali – che si mescolano ogni volta in modo diverso. Piccoli pezzi dalle infinite potenzialità. Particelle che, essendosi intrecciate almeno per una volta, conserveranno una memoria indelebile delle altre, come la fisica quantistica insegna “Vulcani in Pace” mette in contrasto due idee opposte.
Il vulcano ci rimanda un’immagine di distruzione, caos, potenza esplosiva, tutto il contrario rispetto alle immagini che evoca in noi la parola “pace”. Le canzoni ci accarezzano con delicatezza e incisione, lasciando il segno nella nostra fragilità. Questa la sintesi della prima collaborazione artistica ufficiale tra i due autori.
“Tutto nasce da un incontro con Paolo, d’improvviso, al momento giusto. Da lì è stato un susseguirsi di coincidenze creative” così Marco Parente descrive la nascita del progetto con Cattaneo. E, si sa, quando ci sono sintonia e intesa tutto fluisce in maniera spontanea. È questa relazione quasi simbiotica che permette di rendere questo paradosso linguistico e sensoriale coerente e sensato. Quella che doveva essere una collaborazione su un paio di pezzi è diventato un album di nove tracce organiche e compatte, che hanno richiesto la creazione di un progetto nuovo.
La parte grafica dell’album è a cura di Jason deCaires Taylor, scultore inglese conosciuto per le sue opere installate sui fondali marini. Ha creato il primo parco scultoreo sottomarino “Molinere Underwater Sculpture Park” a Grenada e ha partecipato come artista al “MUSA”, il museo subacqueo di Cancun, Messico. Le sue sculture sono pensate per venire installate in siti specifici, in modo tale che, col passare del tempo, possano tramutarsi naturalmente in una barriera corallina artificiale che offre supporto all’ecosistema marino e alla popolazione locale che da esso dipende.
Nel corso della sua carriera, ha popolato gli oceani e i mari di tutto il mondo di opere sottomarine, realizzate con materiali neutri che favoriscono la ricrescita degli ecosistemi. L’intento di Jason deCaires Taylor è quello di portare l’attenzione sull’emergenza climatica, ormai sempre più evidente, e sul potere rigenerativo della natura. Sono sue le opere antropomorfe raffigurate nelle copertine dei singoli e del disco, gentilmente concesse al duo.
In corso d’opera, e data l’importanza attribuita all’ambiente, Vulcani in Pace è stato affiancato ed appoggiato nel progetto e negli scopi dalla ricerca condotta in sinergia dal team dell’Università di Milano (Dipartimento di Bioscienze), dell’Università di Padova e dalla Stazione Zoologica Anton Dohrn di Napoli – ricercatori coinvolti: Camilla Della Torre e Silvia Giorgia Signorini (UniMi ed associati SZN Crocetta), Marco Munari (UniPd) e Fabio Crocetta (SZN).
Il tema ambientale trattato sarà una delle conseguenze dei cambiamenti climatici: l’acidificazione delle acque marine. L’anidride carbonica (CO2) rilasciata nell’atmosfera a causa delle attività umane viene in parte assorbita da mari e oceani, alterandone l’equilibrio chimico. Questo fenomeno, noto come acidificazione marina, ha effetti negativi su molti organismi e può compromettere la salute degli ecosistemi marini.
Gli studi condotti dai ricercatori su questo argomento sono quindi pienamente in linea con con l’immaginario identificato dalla musica e dai testi di Vulcani in Pace e dalle immagini di Jason deCaires Taylor. Il connubio musica-arte-scienza è stato considerato fruttuoso da tutte le parti coinvolte al fine di meglio comunicare al pubblico il fulcro della ricerca, affinché raggiunga più persone possibile.
Tracklist
01 – King cuore vulcano
02 – Fin qua tutto bene
03 – Credo in out
04 – La pace sopra i tetti
05 – Oh umanità!
06 – Vola alto
07 – Lo spessore del muro di Berlino
08 – Peace
09 – Amore accanto (Taketo rmx)
10 – Amore accanto (Bonus track)
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