Il “bubblegum pop“, nato negli Stati Uniti alla fine degli anni ’60, è un genere musicale che si rivolgeva principalmente ai giovani adolescenti, proponendo canzoni orecchiabili, melodie semplici e testi spesso frivoli e romantici. Il nome deriva dall’associazione con le gomme da masticare, simbolo di un’epoca caratterizzata da un’allegria spensierata e da un’estetica colorata.
Le origini
Le radici del bubblegum pop possono essere rintracciate nel garage rock e nel pop degli anni ’60. Produttori come Jerry Kasenetz e Jeffry Katz furono i primi a intuire il potenziale commerciale di un genere musicale rivolto specificamente ai teenager. Il termine “bubblegum pop” fu coniato proprio da loro per definire la loro musica, caratterizzata da un suono dolce e orecchiabile, destinato a un pubblico giovane e spensierato.
Caratteristiche del bubblegum pop
- Melodie semplici e orecchiabili: le canzoni bubblegum pop erano caratterizzate da melodie facili da ricordare e da cantare, spesso con ritornelli molto ripetuti.
- Testi frivoli e romantici: i testi delle canzoni erano generalmente incentrati su temi adolescenziali come l’amore, l’amicizia e il divertimento.
- Suono dolce e zuccheroso: la produzione musicale era caratterizzata da un suono pulito e brillante, con l’uso frequente di strumenti come il mellotron e gli archi.
- Arrangiamenti semplici: le canzoni bubblegum pop erano spesso caratterizzate da arrangiamenti semplici e diretti, con l’obiettivo di massimizzare l’impatto emotivo.
Tra i principali esponenti del bubblegum pop ricordiamo:
- The Archies: un gruppo fittizio creato appositamente per interpretare la hit “Sugar Sugar“, una delle canzoni più rappresentative del genere.
- The 1910 Fruitgum Company: un altro gruppo che ha ottenuto un grande successo con canzoni come “Simon Says” e “Indian Giver“.
- Ohio Express: conosciuti per la hit “Yummy Yummy Yummy“, gli Ohio Express sono stati uno dei gruppi più popolari del genere.
- Tommy Roe: un cantante solista che ha ottenuto numerosi successi con canzoni come “Dizzy” e “Sweet Pea“.
- The Monkees: sebbene non siano considerati un gruppo bubblegum puro, i Monkees hanno contribuito a diffondere il genere grazie al loro successo televisivo.
Il declino
Il bubblegum pop raggiunse il suo apice di popolarità tra la fine degli anni ’60 e l’inizio degli anni ’70. Tuttavia, con l’avvento di nuovi generi musicali come il rock progressivo e il glam rock, il genere iniziò a perdere popolarità. Alla fine degli anni ’70, il bubblegum pop era ormai considerato un fenomeno del passato.
Il suo lascito alla musica
Nonostante il suo breve periodo di gloria, il bubblegum pop ha lasciato un’impronta piuttosto profonda sulla storia della musica pop. Molti dei suoi elementi sono stati ripresi e rielaborati da artisti successivi, influenzando generi come il pop rock e il power pop. Il bubblegum pop rappresenta un capitolo importante della storia della musica pop, un genere che ha saputo catturare l’immaginario collettivo di una generazione.