L’eterno romanticismo della musica, raccontato da sempre nuove voci, questa volta raccolte in dieci capitoli effervescenti con suoni ora gentili, ora aggressivi, sereni o incendiari.
Tale si presenta al pubblico la stagione 2018 dei Concerti della Domenica, appuntamento festivo e antimeridiano favorito da un clima sereno e disteso. Le scelte degli artisti come dei complessi e delle formazioni è sempre più vario e articolato in modo da cogliere i desideri del pubblico. Accanto a conferme gradite, ampio rimane lo spazio per le novità legate ai giovani artisti della città e regione, a interpreti fantasiosi e brillanti, a programmi curiosi e gradevoli.
Già il concerto di apertura segnala l’impegno della Filarmonica a valorizzare i giovani musicisti locali: il chitarrista neo diplomato a Trento e Sassari si esibisce, infatti, accanto ad una giovanissima star della chitarra internazionale, l’ucraino Marko Topchii.
Ancora, nel concerto successivo, troviamo un intero ensemble di musicisti formatisi a Trento, ma poi migrati nelle scuole di perfezionamento italiane ed europee: il Piano and Others, con Alessandro Bianchini e Roberto Pangrazzi (percussioni), Antonio Maria Fracchetti e Stefano Visintainer (pianoforti), impegnati in un programma strepitoso con Gershwin e Bernstein. L’appuntamento successivo affonda le proprie radici nella tradizione musicale del Trentino unendo l’organista Simone Vebber alla Banda Musicale di Mezzocorona.
Nel segno di un atteso richi
amo al fascinoso mondo dell’operetta si muove invece l’esibizione di Maria Letizia Grosselli (soprano), Alessandra Andreetti (mezzosoprano) e Patrizia Quarta (pianoforte).
Al mondo più raccolto della musica cameristica è riservato il gruppo centrale degli appuntamenti, con il recente vincitore del ‘Busoni’ Ivan Krpan al pianoforte; il trio violino, violoncello, pianoforte con Filippo Lama, Stefano Guarino e Riccardo Zadra, pianoforte; Gabriele e Federica Bortoluzzi (violino e pianoforte); e, più staccato, Gabriele Iorio, pianoforte, neolaureato al Conservatorio di Trento.
Gli ultimi due appuntamenti esaltano la musica d’assieme della città, con l’Ensemble Vocale “Ad Maiora” diretto da Alessandro Arnoldo e Francesco Maria Moncher (pianoforte) con La Piccola Orchestra Lumière impegnati in un programma di primizie musicali.
Domenica 21 gennaio
Tre secoli sulle corde della Chitarra
Marko Topchii chitarra
Lorenzo Bernardi chitarra
Lorenzo Bernardi
J. S. Bach (1650-1785): BWV 998Preludio – Fuga – Allegro
N. Coste (1805-1883): Fantasie dramatique “Le départ” op. 31
A. B. Mangorè (1885-1944): Confesión
Marko Topchii
M. Giuliani (1781-1829): Sei variazioniop. 49
M. Castelnuovo Tedesco (1895-1986): Capriccio Diabolico
N. Koshkin (*1956): Introduzione e Vivace
F. Tarrega (1852-1909): Recuerdos de la Alhambra, Variazioni sul Carnevale di Venezia
Marki Topchii e Lorenzo Bernardi
M. Giuliani (1781-1829): Overtureda Elisabetta Regina d’Inghilterra di Rossini
L’incontro tanto fortuito quanto artisticamente fecondo fra due giovani lontani per luogo di nascita, per cultura, lingua e percorsi formativi (il trentino Lorenzo Bernardi e l’ucraino Marko Topchii) regala ai Concerti della Domenica della Filarmonica di Trento la gradita occasione di riportare sul palcoscenico uno strumento amato e ricercato dal pubblico.
Al richiamo forte dello strumento e degli interpreti si unisce la felice composizione antologica di un programma costruito attorno a pagine diversamente ricche di intelligenza costruttiva (Bach), virtuosismi idiomatici e visionari (Castel- nuovo Tedesco), brillanti colori etnofolclorici, echi operistici mai dimenticati (Giuliani), ritmi freschi e aggressivi (Coste e Koshkin).
Questo inedito Duo è formato da Lorenzo Bernardi, nato a Trento nel 1994, diplomatosi brillantemente al Conservatorio Bonporti di Trento nel 2015 con Norma Lutzemberger e quindi perfezionatosi al Conservatorio di Sassari con Emanuele Buono. Una giovane età ma un curriculum prestigioso, dove si legge di una recentissima tournée (2017) in Giappone che si aggiunge a concerti proposti in Spagna, U.S.A e Argentina dopo l’affermazione in concorsi nazionali e internazionali a Catania, Legnago e altre sedi importanti.
Fresca la vittoria di una borsa di studio presso il Conservatorio di Siviglia dove Bernardi studierà con Francisco Bernier. Marko Topchii è nato invece a Kiev, in Ucraina nel1991 e ha già alle spalle oltre cin- quanta premi in competizioni internazionali, l’ultimo dei quali (ottobre 2017) proprio in Italia al concorso internazionale ‘Michele Pittaluga’ di Alessandria.
Un trampolino di lancio assolutamente autorevole per ogni vincitore che segue di qualche mese un’altra affermazione prestigiosa al ‘Maurizio Biasini’ di San Francisco. Una stella colta per Trento nel momento della sua più rapida ascesa.
Domenica 28 gennaio
Piano and others
Alessandro Bianchini, Roberto Pangrazzi percussioni
Antonio Maria Fracchetti, Stefano Visintainer pianoforti
G. Gershwin (1898 – 1937)
Rapsodia in Blue
Un Americano a Parigi
L. Bernstein (1918 – 1990)
West Side Story
Un programma affascinante: tre perle modellate sui ritmi e le melodie più attraenti e incantevoli nate inaspettatamente dall’incontro della musica jazz e la musica classica.
Tre manoscritti originali proposti in mille versioni strumentali, sempre vitali, sempre nuovi come nella proposta di questo appuntamento.
Gershwin e Bernstein assieme: la commedia musicale, il musical, la canzone e il ballo, uno stato d’animo, un’atmosfera, un mood inafferrabile fatto di ritmi, melodie, armonie, timbri indimenticabili.
Un progetto confezionato da un gruppo di amici cresciuti con la modernità e protagonisti loro stessi di un linguaggio che vuole ancora rinnovarsi attraverso la composizione.
Alessandro Bianchini e Roberto Pangrazzi sono due dinamici percussionisti di Trento, abilissimi nel muoversi nel mondo concertistico italiano fra decine e decine di strumenti che cambiano in continuazione: vibrafono, marimba, timpani, tamburi, batteria e poi… semplici bidoni di latta, oggetti di ogni forma e di ogni materiale.
Le loro esibizioni in programmi divisi sempre fra musica contemporanea e jazz, fra classico e popolare, in- cantano e trascinano i giovani.
I due pianisti, Antonio Maria Fracchetti e Stefano Visintainer, si sono entrambi diplomati col massimo dei voti e la lode presso il Conservatorio di Trento, ma hanno già ottenuto numerosi riconoscimenti in concorsi pianistici nazionali e internazionali e continuano a proporre nuove e altrettanto dinamiche pagine di musica fresche d’inchiostro muovendosi, anche loro, ormai nei paesi di tutta
Domenica 4 febbraio
Simone Vebber, organo
Banda Musicale di Mezzocorona
Giuliano Moser, direttore
S. Vebber (*1983):Preludio (improvvisazione)
J.S. Bach:Sinfonia dalla Cantata n. 156 (arr. W. Hautvast)
W. A. Mozart:Fantasia in fa min. KV 608
F. Cesarini (*1961):Pastorale de Provence
S. Vebber:Preludio (improvvisazione)
E. Whitacre (*1970):Lux aurumque
K. Schoonenbeek (*1947):Sonata da chiesa
Un progetto curioso, audace nelle scelte timbriche come nelle scritture musicali (i giganti del passato uniti ai grandi del futuro) preparato con impegno e divertimento dai componenti la Banda Musicale Mezzocorona che hanno lavorato fianco a fianco con un grande virtuoso della tastiera quale è l’organista Simone Vebber.
Così si presenta questo appuntamento importante per l’intero movimento bandistico trentino, oggi positivamente in fermento.
La mentalità aperta e singolare del maestro Giuliano Moser fin dal 1999, anno al quale risale la nomina a responsabile della direzione artistica del complesso, ha educato i “musici dilettanti” di Mezzocorona a repertori innovativi, a partiture nuove.
Un lavoro che ha cambiato il suono del complesso, ora morbido e variegato, capace di rispondere perfettamente alle idee creative più singolari e moderne, assimilate da Giuliano Moser lungo un prestigioso corso formativo coronato da un diploma in corno, in Strumentazione per Banda a Trento, il master degree in Major Field Band Conducting presso la “Fontys University of professional Education” di Tilburg (Olanda) con il M° Hardy Mertens.
Quanto a Simone Vebber l’Italia intera ha in lui una delle punte di diamante dell’interpretazione organistica: diploma in Organo, Clavicembalo e Fortepiano presso l’Accademia Internazionale di Musica Antica di Milano sotto la guida di Lorenzo Ghielmi, “Diplôme de Concert” presso la Schola Cantorum di Parigi con J. P. Imbert e Medaglia d’Oro in Improvvisazione presso il CNR di Saint Maur (Parigi) con P. Pincemaille ottenuti dopo i primi studi accademici seguiti a Trento.
Dodici sono premi conquistati da Vebber in Concorsi Nazionali e Internazionali.
Queste le premesse qualitative per un programma irrinunciabile, che si preannuncia davvero unico nel suo genere.
Domenica 11 febbraio
Maria Letizia Grosselli, soprano
Alessandra Andreetti, mezzosoprano
Patrizia Quarta, pianoforte
Le sirene al ballo. Viaggio nel mondo dell’operetta
G. Puccini: Il sogno di Doretta da “La Rondine” – soprano
J. Offenbach: La canzone del violino da “I racconti di Hoffmann” – mezzosoprano
P. Abramam: Un bambolino come te da “Fiore di Haway” – duetto
R. Benatzky: Al cavallino da “Al Cavallino Bianco” – duetto
V.Ranzato: Fox della luna da “Il paese dei campanelli” – mezzosoprano
La Giavanese da “Il paese dei campanelli– duetto
F. Lehar: Tu che m’hai preso il cuore da “Il Paese del sorriso” – soprano
V.Ranzato: O cincilà da Cincila– duetto
L. Bard: Valzer di Frou Frou da “La Duchessa del Bal Tabarin”– duetto
M. Katscher: Lisetta va alla moda da “Wunderbar” – duetto
P. Abraham: Toujour l’amour da “Ballo al Savoia”– Mezzosoprano
C.Lombardo: Spesso a cuori e picche da “Madama di Tebe”– duetto
F. Lehar: La vedova allegra: La canzone della Vilija– soprano; Le sirene al ballo – duetto; Le Grisette – duetto; È scabroso – duetto
Intramontabile è il fascino dell’operetta. La leggerezza delle sue melodie, il tono burlesco dei personaggi, i deliziosi passi di danza, le gaffes, le lacrime, i costumi coloratissimi, gli appassionati duetti e i baci rubati continuano a richiamare migliaia di spettatori ai botteghini.
Copioni scritti ormai da più di un secolo sapientemente ritoccati da abili arrangiatori e riproposti da voci spiritose, fascinose e brillanti come quelle della soprano Maria Letizia Grosselli o della mezzosoprano Alessandra Andreetti sostenute dal pianoforte di Patrizia Quarta.
Tutti pronti a entrare per un’ora nel mondo eterno del “C’era una volta…” un paese chiamato “Paese dei campanelli…”
Maria Letizia Grosselli, diplomata in canto lirico a soli 19 anni presso il Conservatorio di Trento, si è poi perfezionata a Milano e altre città seguendo le lezioni di Renata Scotto, Raina Kabaiwanska, Rolando Panerai.
Dal 2010 è ospite fissa al Festival Internazionale dell’Arena di Verona, ma intense sono le sue tournée per raggiungere teatri prestigiosi e lontani come quello dell’Opera di Tashkent (Uzbekistan) o più vicini come quelli di Parma e Firenze con fermate intermedie in Francia e Spagna senza saltare l’Australia, gli Usa o la Cina.
Alessandra Andreetti si è invece diplomata a Ferrara nel 1996 vincendo i concorsi di Asti nel 1999 e Spoleto nel 2004; affermazioni che le hanno spalancato le porte a un’attività concertistica intensa in ambito sia cameristico che sin- fonico e operistico in tutta Italia.
La pianista Patrizia Quarta si è diplomata al Conservatorio “Santa Cecilia” di Roma con Sergio Cafaro. Dopo essersi perfezionata all’Accademia Chigiana di Siena e alla Scuola di Musica di Fiesole, ha cominciato la professione seguendo sia il ramo solistico che quello di cantanti, dove è particolarmente apprezzata e ricercata per la sua sensibilità.
Domenica 18 febbraio
Ivan Krpan pianoforte
R. Schumann (1810-1856): Arabesque op. 18
Fantasie op. 17
F. Chopin (1810-1849): 24 Preludi op. 28
Concerto in collaborazione con la Fondazione Carlo, Aldo, Alice e Maria Stella Tartarotti
Il Concorso Busoni nella sua edizione del 2017 ha la strada a un altro possibile grande artista di valore, capace di restituire a piene mani nelle sale di tutto il mondo le emozioni fissate sulle partiture dai grandi maestri.
L’appuntamento di Trento per l’appena ventenne di Zagabria Ivan Krpan, a confronto con tre immensi capolavori del romanticismo pianistico (Schumann e Chopin), sarà già per Krpan (nato nel 1997) una preziosa occasione per allargare e gratificare il suo pubblico.
La facilità con la quale il giovane ragazzo dell’est ha conquistato la giuria del sessantunesimo Concorso Busoni, è rassicurante conoscendo la severità della selezione.
A Trento arriva grazie alla collaborazione della Società Filarmonica con la Fondazione Carlo, Aldo, Alice e Maria Stella Tartarotti che sin dall’inizio sostiene la carriera dei giovani pianisti selezionati dal Busoni.
Domenica 25 febbraio
Filippo Lama violino
Stefano Guarino violoncello
Riccardo Zadra pianoforte
L. van Beethoven (1770-1827)
Trio per archi e pianoforte n. 3 in do min., op. 1 n. 3
Trio per archi e pianoforte n. 5 in Re magg., op. 70 n. 1 “Ghost Trio” (I fantasmi)
Formatosi nel 2009 l’Hèsperos piano trio, forte di uno spontaneo e naturale affiatamento, è basato sulla condivisione di percorsi di vita musicale molto diversi, che comprendono una ricca rete di esperienze solistiche, cameristiche, orchestrali e didattiche di livello internazionale.
Filippo Lama, dopo un percorso di perfezionamento con rinomati maestri quali Corrado Romano, Paolo Borciani e Franco Gulli, approfondisce la letteratura sinfonica, collaborando negli anni come violino di spalla e solista con l’Orchestra da Camera di Mantova, l’Orchestra del Festival pianistico internazionale di Brescia e Bergamo, I Pomeriggi musicali di Milano e quale Konzertmeister dell’Orchestra da Camera di Brescia.
Stefano Guarino, è primo violoncello della Camerata Salzburg e primo violoncello “tutor” dell’Orchestra “Archi” di Torino, città dove svolge regolari Masterclasses per l’Associazione “De Sono”, ma si esibisce spesso anche come pianista.
Riccardo Zadra unisce una vasta esperienza professionale come solista e camerista alla passione per l’insegnamento e la ricerca.
Ha suonato come solista per importanti istituzioni concertistiche internazionali e orchestre quali la Symphony Orchestra di Sydney, l’Orchestra sinfonica del Cile, l’Orchestra della RAI, l’Orchestra da camera di Mantova, l’Orchestra Sinfonica Siciliana.
Lunghi anni di collaborazioni fra i tre musicisti hanno portato alla creazione di un trio stabile, attualmente protagonista, con l’integrale dei trii di Beethoven, su alcuni prestigiosi palcoscenici italiani.
Domenica 4 marzo
Gabriele Bortoluzzi violino
Federica Bortoluzzi pianoforte
W. A. Mozart (1756-1791): Sonata in Sol magg. KV 379
L. van Beethoven (1770-1827): Sonata in La magg. n. 9 op. 47 “Kreutzer”
J. Brahms (1833-1897): Sonata in re min. n. 3 op. 108
Un Duo tutto intimo, nato e coltivato in famiglia, particolarmente adatto alle pagine d’intenso camerismo disposte qui in programma.
Gli autori scelti (Mozart, Beethoven e Brahms) sono tra i massimi rappresentanti di quel clima riflessivo e quasi se- greto percorso nell’Ottocento soprattutto dalla letteratura tedesca, a volte, però, capace di varcare autorevolmente lo spazio raccolto e chiuso dei salotti per raggiungere la più ampia popolarità come nel caso della beethoveniana ‘Kreutzer’.
Nata a Milano nel 1988 in una famiglia di musicisti Federica Bortoluzzi deve la sua formazione e il perfezionamento ad Andrea Lucchesini e Maria Tipo, dai quali ha appreso e condiviso una ricerca e un pensiero che hanno segnato la sua crescita musicale.
La sua attività concertistica si svolge sia in Italia che all’estero.
Già a soli tredici anni veniva invitata in Canada per la Stagione di Vancouver; rientrata in Italia, ha tenuto concerti per enti come la Società dei Concerti e la Verdi di Milano, la Fondazione Teatro Grande di Brescia, nelle sale grandi dei Conservatori di Milano, Verona, Piacenza, Brescia e quindi in Portogallo, al Mozarteum di Salisburgo, in Svizzera e Grecia.
Recenti sono le sue partecipazioni al Ravello Festival e al Festival dei due Mondi di Spoleto.
Il fratello Gabriele Bertoluzzi, nato nel1994, si è diplomato in violino al Conservatorio ‘G. Verdi’ di Milano nel 2013.
Già giovanissimo risulta vincitore di concorsi internazionali e nazionali e già prestigiose sono le sue partecipazioni sia in veste di solista che in formazioni da camera e orchestrali alle stagioni concertistiche italiane da Roma a Milano, Torino e Firenze.
Dopo il perfezionamento con Klaidi Sahatci a Lugano, ha intensificato la sua attività nelle grandi capitali d’Europa senza abbandonare la sua collaborazione con il Teatro alla Scala di Milano.
Domenica 11 marzo
Ensemble Vocale “Ad Maiora”
Alessandro Arnoldo, direttore
Giovanni Lorenzi violino 1°
Francesco Failo violino 2°
Luca Geat viola
Mitja Liboni violoncello
Michele Weiss – Alessandro Arnoldo pianoforti
J.S. Bach: Air on the G string
E. Esenvalds: Only in Sleep
G. Forbes: O Nata Lux
E. Whitacre: The Seal Lullaby
M. Lauridsen: Dirait-on
O. Gjeilo: The Ground
C. Lawry: Counting Music
O. Gjeilo: Serenity
G. Malatesta: Oh Montagne
Trad. Sardo – Rachel: A Diosa
O. Gjeilo: Sacred Heart
L. Cohen/Pentatonix: Hallelujah
L. Battisti/G. Susana: Io vorrei… non vorrei… ma se vuoi
D. Modugno/A. Cadario: Nel Blu, dipinto di Blu
La nascita di una nuova associazione musicale è come l’uscita di un libro: giunge sempre ad arricchire il mondo che ci circonda!
Con la fondazione, nel 2015, dell’ensemble vocale Ad Maiora – coro misto (SATB) formato da un gruppo di giovani fra i quindici e i trent’anni – la città di Trento è più ricca di cultura, di vita.
Ad Maiora nasce nel 2015 grazie alla collaborazione con la compositrice Cecilia Vettorazzi, che gli affida la riorchestrazione della Missa Benedicite Gentes.
È la partenza non solo di una ricerca di repertori nuovi, ma di un modo diverso di fare e promuovere musica proposta da una generazione giovanissima che ‘fa’ musica per stare assieme, divertirsi e divertire cogliendo le costanti e continue trasformazioni della vita musicale nel mondo di oggi.
Ecco quindi un programma di sala sempre in movimento, da Bach, Whitacre e Battisti alla musica popolare della Sardegna, con voci accostate a strumenti o lasciate sole a vibrare.
A dirigere Ad Maiora è Alessandro Arnoldo, nato a Trento, ma con diploma in Direzione d’orchestra ottenuto al Conserv torio Giuseppe Verdi di Milano e un perfezionamento presso l’Accademia Chigiana di Siena, già significativamente applaudito in teatri e sale importanti alla testa di svariate compagini orchestrali.
Domenica 18 marzo
Francesco Maria Moncher pianoforte
La Piccola Orchestra Lumière
Giancarlo Guarino direttore
M. Priori (*1962): Piccolo concerto n. 1 per orchestra da camera e pianoforte
C. Bonometti (*1979): “Waiting”, Serenata per Elisa
N. Segatta (*1982): Concerto per pianoforte
Prime esecuzioni assolute; commissione Società Filarmonica
Un programma fresco con tre prime esecuzioni assolute affidate ad altrettanti musicisti italiani di scuole diverse ma tutti impegnati a coltivare quel felice rapporto con il pubblico non sempre facile da decifrare in questi ultimi decenni.
La forma preferibilmente adottata è quella del concerto solistico in modo da esaltare la destrezza e la perizia dell’esecutore accanto alla creatività degli autori.
Il pianista Francesco Maria Moncher ha compiuto gli studi accademici presso il Conservatorio di Trento nelle classi di Edoardo Strabbioli, Nicoletta Antoniacomi, Laura Di Paolo e Roberto Pegoraro diplomandosi successivamente nel “Master of Arts in Spe- zialisierter Musikalischer Performance Solist” della Hochschule di Basilea con Filippo Gamba.
Nel 2004 ha iniziato un lungo perfezionamento col grande Maestro Aldo Ciccolini, divenuto per lui un importante “padre musicale”.
Nell’estate del 2014 ha avuto l’onore di essere scelto dal Maestro per insegnare a fianco a lui come assistente nei corsi internazionali di perfezionamento di “musicaRivafestival”.
La Piccola Orchestra Lumière ha al suo attivo esibizioni presso di- verse realtà: dal Konzerthaus di Vienna all’Università Luiss di Roma; dalla CBS di Shanghai alla Filarmonica di Trento (dove è Orchestra residente); dal Festival di Musica Sacra di Bolzano e Trento al Festival Bolsko Lito in Croazia.
L’ensemble ha inciso recentemente un cd dedicato a Shakespeare con musiche originali di Nicola Segatta, suo compositore e membro. In questa occasione l’orchestra è diretta da Giancarlo Guarino, docente di musica da camera al Conservatorio di Trento.
Domenica 25 marzo
Gabriele Iorio pianoforte
L. van Beethoven: Sonata n. 31 op. 110
J. Brahms: Tre intermezzi op. 117
L. van Beethoven: Sonata n. 32 op. 111
L’ultima generazione di pianisti trentini si affaccia sul palcoscenico della Filarmonica.
Solo da pochi mesi Gabriele Iorio, nato a Trento nel 1994, ha conseguito la Laurea Specialistica di secondo livello con lode e menzione al Conservatorio “F. A. Bonporti” nella classe della prof.ssa Antonella Costa.
Si presenta con un programma autorevole, volto necessariamente alla lettura di assoluti capolavori della tastiera, qui firmati da Beethoven e Brahms.
Sintesi non solo di un percorso formativo impegnativo, ma segno anche di un preciso indirizzo per una specializzazione già avviata sulla scia di grandi maestri che Iorio ha cominciato a frequentare, da Roberto Cominati e Benedetto Lupo a Sofia Gulyak, Massimiliano Damerini, Pietro de Maria, Boris Petrushansky e Leonid Mar- garius.
Uno studio affiancato comunque da una già significativa frequentazione del mercato professionale in veste sia di concertista – con importanti presenze non solo in Italia ma pure a Los Angeles e alla “Hochschule Felix Mendelssohn Bartholdy” di Lipsia – che di partecipante accorto ai concorsi pianistici. Numerosi sono i premi e i riconoscimenti ricevuti in prestigiose competizioni nazionali e internazionali, dal concorso di Piove di Sacco (PD), al “Premio Crescendo” di Firenze, dal “Concorso Rospigliosi” di Lamporecchio (PT), all’“European Music Competition” di Moncalieri (TO).
SALA FILARMONICA – VIA VERDI 30 – TRENTO – ORE 10, 30
Informazioni
Abbonamento: Euro 40
Ingresso: Euro 8 intero
Euro 4 ridotto
(biglietto ridotto fino a 14 anni)
Società Filarmonica di Trento
tel. 0461.985244
(gt)