A 5 anni dalla sua scomparsa, vogliamo ricordare quello che è stato sicuramente uno dei batteristi più iconici e influenti nella storia della musica rock: Neil Peart.
Nato il 12 settembre 1952 a Hamilton, in Ontario (Canada), e deceduto il 7 gennaio 2020, Neil Peart è celebre non solo per le sue straordinarie abilità tecniche dietro la batteria, ma anche per il suo contributo come paroliere dei Rush, il leggendario trio canadese fonte di ispirazione per molti gruppi contemporanei, a cominciare dai Dream Theatre.
Storia e carriera
Neil Peart iniziò a suonare la batteria da giovanissimo, ispirato dai pionieri del jazz e del rock. Dopo anni di gavetta nella scena musicale canadese e un periodo formativo in Inghilterra, Peart si unì ai Rush nel 1974, sostituendo il batterista originale John Rutsey poco prima della prima tournée negli Stati Uniti. L’incontro con con il chitarrista Alex Lifeson e il bassista/cantante Geddy Lee diede vita a una delle band più innovative e spettacolari sia in studio che dal vivo, forgiata da un’alchimia tra i tre componenti che ha pochi eguali nella storia della musica.
Le strutture di brani come 2112, La Villa Strangiato, The Spirit of Radio, Xanadu (ispirata al Kubla Khan del poeta romantico Coleridge), sono di una complessità tecnica profonda, arricchite dalle liriche filosofiche e letterarie appunto di Peart che ancora oggi vengono studiate nei licei canadesi per la metrica e la sintassi ricercata.
Stile batteristico
Neil Peart è noto per il suo stile unico, una combinazione di precisione tecnica, potenza e complessità ritmica. La sua batteria era un elemento portante della musica dei Rush, spesso costruita su poliritmi intricati e cambi di tempo che arricchivano le composizioni.
Peart era un maestro nel fondere vari stili musicali:
- Progressive Rock: le sue performance includono complessi cambi di tempo e strutture musicali elaborate
- Jazz e Swing: durante la sua carriera, Peart trasse ispirazione dal jazz e studiò con il batterista Freddie Gruber, incorporando uno stile più fluido e dinamico nei suoi lavori successivi
- Hard Rock e Heavy Metal: la sua energia e la potenza nei colpi hanno reso i brani dei Rush adatti anche agli appassionati di generi più pesanti
Un altro tratto distintivo era il suo set di batteria, sempre monumentale e altamente personalizzato, che spesso includeva tamburi acustici e percussioni elettroniche. Questo gli permetteva di creare una vasta gamma di suoni, rendendo ogni performance unica (ascoltare Red Sector A per credere).
Influenze musicali
Neil Peart ha sempre riconosciuto l’importanza delle sue influenze musicali. Tra i batteristi che lo hanno ispirato troviamo:
- Keith Moon (The Who): per il suo approccio selvaggio e non convenzionale
- John Bonham (Led Zeppelin): per la sua potenza e profondità ritmica
- Buddy Rich: maestro del jazz e della tecnica, una figura che Peart ammirava profondamente: https://www.youtube.com/watch?v=zvTBo7idfVM
- Bill Bruford (Yes, King Crimson): per la sua sensibilità progressiva e la sperimentazione ritmica
Neil Peart non si limitò a emulare i suoi idoli ma elaborò un proprio linguaggio musicale, fondendo le sue influenze in qualcosa di unico.
Contributo come paroliere
I suoi testi spaziano da temi filosofici ed esistenziali a racconti di fantascienza e riflessioni sulla condizione umana. Brani come 2112, Tom Sawyer, The Spirit of Radio e Closer to the Heart mostrano il suo talento nel tradurre concetti complessi in versi potenti e poetici.
Neil Peart è stato anche autore di diversi romanzi, tra cui The Ghost Rider, visione autobiografica della vita dopo un viaggio in moto attraverso il continente americano a fronte della morte della moglie e della figlia. La sua capacità di ridefinire e personalizzare il ruolo della batteria, unita alla sua immensa creatività come paroliere, ha influenzato generazioni di musicisti.
Batteristi come Mike Portnoy (Dream Theater), Danny Carey (Tool) e Gavin Harrison (Porcupine Tree) citano Neil Peart come una delle loro principali fonti di ispirazione. Il suo lavoro con i Rush ha dimostrato che la batteria non è solo uno strumento di supporto ma può essere un mezzo per narrare storie, emozioni e idee.
Nonostante la sua scomparsa, lo spirito di Neil Peart continua a vivere attraverso la musica intramontabile dei Rush e l’ispirazione che ha dato a milioni di appassionati in tutto il mondo.