La band Santa Esmeralda nasce a Parigi nel 1977 come progetto musicale ideato dai produttori Nicolas Skorsky e Jean-Manuel de Scarano ai quali si aggrega Leroy Gomez. Il gruppo emerge nel periodo d’oro della disco music, ma la sua originalità sta nella fusione di questo genere con elementi di flamenco, latin rock e world music.
La band Santa Esmeralda acquisisce fama mondiale grazie alla reinterpretazione di “Don’t Let Me Be Misunderstood“, brano originariamente registrato da Nina Simone nel 1964 e successivamente portato al successo dai The Animals nel 1965. La loro versione, pubblicata nel 1977, trasforma completamente il brano originale in una suite disco-flamenco di quasi 16 minuti, caratterizzata da un’introduzione di chitarra flamenca e un ritmo dance coinvolgente.
La genesi di “Don’t Let Me Be Misunderstood”
La canzone nasce nel 1964 quando viene scritta da Bennie Benjamin, Sol Marcus e Gloria Caldwell specificamente per Nina Simone. La versione della Simone è un brano soul introspettivo, lento e profondamente emotivo, che riflette la complessità del suo carattere e le sfide che affrontava come artista afroamericana durante il movimento per i diritti civili.
Nel 1965, The Animals trasformano il brano in un pezzo rock più energico, con l’organo di Alan Price e la voce distintiva di Eric Burdon che danno alla canzone una nuova identità. Questa versione raggiunge la Top 15 nelle classifiche di Stati Uniti e Regno Unito.
L’interpretazione dei Santa Esmeralda (del 1977) rivoluziona completamente il brano che viene trasformato in una suite disco-flamenco estesa, aggiungendo un’introduzione di chitarra flamenca, percussioni latine e un arrangiamento orchestrale elaborato. La versione si estende per quasi 16 minuti nella sua forma completa.
Altre cover del brano
- Liza Minnelli (1977) – una versione teatrale e drammatica
- Elvis Costello (1986) – che ne fa un’interpretazione new wave
- Joe Cocker (1996) – che porta il suo caratteristico stile blues-rock
- Johnny Marr & Friends (2001) – una versione alternative rock
- Beth Hart (2003) – che riprende elementi blues della versione di Nina Simone
La canzone diventa ben presto una grande hit
Il successo di questa reinterpretazione porta il disco “Don’t Let Me Be Misunderstood” in vetta alle classifiche dance americane e europee. Il brano viene successivamente utilizzato da Quentin Tarantino nel film “Kill Bill Vol. 1” del 2003, donando alla canzone una nuova vita e introducendola a una nuova generazione di ascoltatori.
La band si distingue per la presenza di diversi cantanti nel corso degli anni, tra cui Jimmy Goings, che diventa una delle voci più riconoscibili del progetto. La formazione non rimane mai stabile, configurandosi più come un progetto musicale in continua evoluzione che come una band tradizionale.
Il loro stile musicale
Lo stile musicale dei Santa Esmeralda si caratterizza per una fusione unica di elementi: la base disco tipica degli anni ’70 si intreccia con arrangiamenti di chitarra flamenca, percussioni latin e orchestrazioni elaborate. Questo mix di generi anticipa di fatto quella che anni dopo verrà definita world music.
L’impatto del gruppo sulla scena musicale degli anni ’70 è significativo, soprattutto per la capacità di portare elementi della musica latina e flamenca nel mainstream della disco music, aprendo la strada a future contaminazioni tra generi diversi.
Album in studio dei Santa Esmeralda
- 1977 – Don’t Let Me Be Misunderstood
- 1978 – The House of the Rising Sun
- 1978 – Beauty
- 2002 – Lay Down My Love