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Neal Schon: il viaggio senza fine del leggendario chitarrista dei Journey

Neal Schon

Neal Schon nasce il 27 febbraio 1954 a Tinker Air Force Base, in Oklahoma, ma cresce a San Mateo, in California. Fin da giovanissimo mostra un talento straordinario per la chitarra.

A soli 10 anni Neal Schon inizia a suonare lo strumento, ispirato da grandi nomi come Eric Clapton, Jeff Beck e Jimi Hendrix. La sua dedizione è tale che, poco più che adolescente, viene notato da Carlos Santana, che lo invita a unirsi alla sua band, i Santana, all’età di 15 anni. Questo lo rende uno dei membri più giovani ad aver mai suonato in una band di fama internazionale.

Con Santana, Neal contribuisce agli album “Santana III” e “Caravanserai”, progetti che mescolano rock, jazz e influenze latine. Tuttavia, Schon sente il bisogno di esplorare nuove direzioni musicali e, nel 1973, lascia Santana insieme al tastierista Gregg Rolie per fondare una nuova band: i Journey. All’inizio, i Journey si concentrano su un rock progressivo e sperimentale, ma con l’arrivo del cantante Steve Perry, la band evolve verso un sound più accessibile, diventando una delle più iconiche del rock degli anni ’80.

Neal diventa l’anima musicale dei Journey, componendo riff memorabili e assoli emozionanti

Il suo lavoro in brani come Don’t Stop Believin’”, “Open Arms” e “Faithfully” è ormai parte integrante della storia della musica. La sua tecnica chitarristica è inconfondibile: unisce la fluidità melodica a una precisione tecnica impressionante, con un uso raffinato del vibrato, della leva del tremolo e del legato. Neal sa creare assoli tanto tecnici quanto emotivi, che catturano l’ascoltatore senza mai perdere di vista la melodia.

La carriera di Schon non si limita ai Journey. Ha collaborato con una serie di artisti e progetti, tra cui Jan Hammer, Paul Rodgers, Sammy Hagar e Hardline. Con Jan Hammer, ad esempio, realizza l’album “Untold Passion” (1981), che esplora territori strumentali e progressive. Con Paul Rodgers, l’iconico frontman dei Bad Company, registra l’album “The Hendrix Set”. Neal non ha mai paura di sperimentare, spaziando tra generi diversi come il jazz fusion, l’hard rock e il blues.

Nonostante il suo grande successo con i Journey, Neal si dedica anche a progetti solisti

Il suo album “Late Nite” (1989) è un esempio della sua capacità di combinare tecnica e sensibilità musicale, mentre lavori più recenti come “Universe” (2020) testimoniano la sua inesauribile creatività.

A livello tecnico, Neal è noto per l’uso di chitarre Gibson Les Paul e PRS, spesso collegate a amplificatori Mesa Boogie, che gli permettono di ottenere un suono caldo e potente. La sua capacità di fondere tecnica avanzata e feeling emotivo lo rende un chitarrista unico, capace di toccare le corde dell’anima.

Neal Schon è un esempio di musicista che non ha mai smesso di evolversi e la sua storia non è solo quella di un virtuoso dello strumento, ma di un artista che ha saputo trasformare il suo talento in una carriera straordinaria, sempre in equilibrio tra cuore e tecnica.

— Onda Musicale

Tags: Eric Clapton, Jeff Beck, Jimi Hendrix, Santana, Journey
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