Marnie Stern è una figura unica nel panorama musicale contemporaneo, una cantautrice e chitarrista statunitense che ha saputo distinguersi per il suo stile innovativo e la sua energia travolgente.
Nata il 18 marzo 1976 a New York, Marnie Stern è emersa come una delle artiste più interessanti della scena indie rock degli anni 2000, grazie alla sua abilità tecnica alla chitarra, al suo approccio sperimentale e alla sua voce distintiva. La sua carriera musicale è caratterizzata da un mix di virtuosismo, caos controllato e un’attitudine punk che la rende un’icona per gli amanti della musica alternativa.
La sua infanzia
Marnie Stern è cresciuta nel Bronx, un quartiere di New York noto per la sua vivacità culturale e le sue sfide sociali. Fin da giovane, ha dimostrato un interesse per la musica, ma il suo percorso verso la chitarra non è stato immediato né convenzionale. Durante l’adolescenza, non era particolarmente immersa nella scena musicale; piuttosto, è stata la scoperta della chitarra elettrica in età più matura a segnare l’inizio della sua avventura artistica. Dopo il diploma, si iscrisse alla New York University, dove studiò giornalismo, ma la sua passione per la musica iniziò a prendere il sopravvento. Fu in questo periodo che Marnie Stern si avvicinò alla scena underground di New York, un ambiente che avrebbe influenzato profondamente il suo stile.
L’ispirazione per diventare musicista arrivò in parte dalla perdita della madre, un evento che la spinse a cercare un modo per esprimere se stessa. Iniziò a suonare la chitarra da autodidatta, sviluppando una tecnica particolare che combina il finger-tapping (una tecnica resa celebre da Eddie Van Halen) con un approccio ritmico frenetico e dissonante. Questo stile, che mescola velocità e complessità, sarebbe diventato il suo marchio di fabbrica.
Il suo esordio e il successo con “In Advance of the Broken Arm”
Il debutto discografico di Marnie Stern avvenne nel 2007 con l’album In Advance of the Broken Arm, pubblicato dall’etichetta indipendente Kill Rock Stars. Questo disco è stato una rivelazione nella scena indie rock, grazie alla sua combinazione di melodie accattivanti, ritmi aggressivi e testi surreali. Prodotto da Zach Hill, batterista degli Hella e figura di spicco della musica sperimentale, l’album ha messo in luce il talento di Stern come chitarrista e compositrice. Brani come “Vibrational Match” e “Every Single Line Means Something” mostrano la sua abilità nel creare paesaggi sonori complessi, con strati di chitarre sovrapposte e una batteria martellante che amplifica l’energia punk del progetto.
La critica accolse l’album con entusiasmo
Pitchfork lo definì un “trionfo di caos organizzato”, assegnandogli un punteggio di 8.3 su 10, e Marnie Stern fu presto etichettata come una delle “nuove grandi chitarriste” della sua generazione. Il suo stile, che richiama influenze disparate come il math rock, il noise e il pop, ha attirato l’attenzione di un pubblico di nicchia ma appassionato.
La sua evoluzione musicale
Nel 2008 pubblicò il suo secondo album, This Is It and I Am It and You Are It and So Is That and He Is It and She Is It and It Is It and That Is That. Il titolo, lungo e stravagante, riflette la natura giocosa e caotica della sua musica. Ancora una volta collaborando con Zach Hill, Marnie affinò il suo suono, rendendolo leggermente più accessibile senza perdere la sua intensità. Canzoni come “Transformer” e “Prime” evidenziano una maggiore attenzione alle melodie vocali, pur mantenendo il suo caratteristico wall of sound chitarristico. L’album ricevette nuovamente ottime recensioni e consolidò la sua reputazione come artista innovativa.
Il terzo album, Marnie Stern (2010), segnò un ulteriore passo avanti. Prodotto ancora da Hill, questo lavoro mostra un equilibrio tra l’energia grezza dei primi dischi e una struttura più definita. Brani come “For Ash” (dedicato a un amico scomparso) e “Cinco de Mayo” combinano emozioni crude con una tecnica impressionante, dimostrando la sua maturità artistica. Questo album è spesso considerato il suo lavoro più personale, con testi che esplorano temi di perdita, identità e resilienza.
Il ritorno dopo una pausa
Dopo un periodo di pausa, Marnie Stern tornò nel 2013 con The Chronicles of Marnia, un disco che alcuni critici hanno interpretato come un tentativo di rendere il suo suono più accessibile. Sebbene mantenga elementi del suo stile distintivo, come il finger-tapping e i ritmi intricati, l’album include anche momenti più melodici e pop, come in “Year of the Glad”. Prodotto da John Congleton, questo lavoro ha diviso i fan: alcuni hanno apprezzato la nuova direzione, mentre altri hanno rimpianto l’intensità caotica dei primi dischi.
La lunga pausa
Dopo The Chronicles of Marnia, Marnie Stern si prese una lunga pausa dalla scena musicale. Questo periodo di assenza ha alimentato speculazioni tra i fan, ma lei ha poi rivelato di aver avuto bisogno di tempo per riflettere e ricaricare le energie creative. Durante questo periodo si è dedicata a progetti personali e ha occasionalmente collaborato con altri artisti, mantenendo un profilo basso.
Il suo ritorno è avvenuto nel 2023 con The Comeback Kid, un album che ha sorpreso per la sua freschezza e vitalità. Pubblicato a dieci anni di distanza dal precedente, il disco vede Stern collaborare nuovamente con Zach Hill e dimostra che la sua energia e il suo talento non si sono affievoliti. Brani come “Plain Speak” e “Believing Is Seeing” riportano in vita il suo stile inconfondibile, con testi più introspettivi che mai. L’album è stato accolto calorosamente, con molti critici che hanno lodato la sua capacità di reinventarsi pur rimanendo fedele alle sue radici.

Le collaborazioni di Marnie Stern sono state fondamentali per la sua carriera
La più significativa è senza dubbio quella con Zach Hill, che ha prodotto i suoi primi tre album e ha suonato la batteria in molti dei suoi lavori. La loro sinergia ha dato vita a un suono unico, che unisce la precisione del math rock all’imprevedibilità del noise. Hill, con il suo background negli Hella e in altri progetti sperimentali, ha portato una dimensione ritmica essenziale al lavoro di Stern.
Oltre a Hill, Marnie Stern ha lavorato con musicisti come John Congleton, produttore di The Chronicles of Marnia, noto per il suo lavoro con artisti come St. Vincent e The War on Drugs. Ha anche collaborato con membri della scena indie rock newyorkese, come il bassista Tim Barnes, che ha suonato nei suoi primi tour. Inoltre, ha condiviso il palco con band come Deerhoof e No Age, rafforzando il suo legame con la comunità musicale alternativa.
La sua vita privata
Marnie Stern è notoriamente riservata sulla sua vita privata, preferendo lasciare che la sua musica parli per lei. Si sa che vive a New York, la città che l’ha vista crescere sia come persona che come artista. Non ha mai rivelato dettagli significativi su relazioni sentimentali o familiari, mantenendo un’aura di mistero che contrasta con l’apertura emotiva dei suoi testi. In alcune interviste, ha accennato al fatto che la musica è stata per lei una forma di terapia, specialmente dopo la morte della madre, ma ha evitato di approfondire ulteriormente.
E’ anche nota per il suo umorismo e la sua personalità eccentrica, che emergono nelle interazioni con i fan e nei titoli bizzarri dei suoi album. Nonostante il successo, ha sempre mantenuto un approccio umile e DIY (do-it-yourself), incarnando lo spirito dell’indie rock.
Marnie Stern ha lasciato un segno profondo nella musica alternativa, non solo per la sua abilità tecnica, ma anche per il suo coraggio nell’esplorare territori sonori poco battuti. È spesso citata come un’ispirazione per le chitarriste donne, in un panorama musicale ancora dominato dagli uomini. La sua influenza si percepisce in artisti contemporanei che combinano virtuosismo e sperimentazione, come Tera Melos e Lightning Bolt. La sua musica, un mix di caos, bellezza e autenticità, rimane un faro per chi cerca qualcosa di diverso nel vasto oceano dell’indie rock.
Album di Marnie Stern
- 2007 – In Advance of the Broken Arm
- 2008 – This Is It and I Am It and You Are It and So Is That and He Is It and She Is It and It Is It and That Is That
- 2010 – Marnie Stern
- 2013 – The Chronicles of Marnia
- 2023 – The Comeback Kid