Nadia Cassini è stata un’attrice, modella e cantante statunitense naturalizzata italiana, nota per il suo ruolo nella commedia sexy all’italiana degli anni ’70 e ’80.
Nadia Cassini, nata Gianna Lou Müller il 2 gennaio 1949 a Woodstock, New York, è una figura emblematica dello spettacolo, celebre come attrice, modella e cantante, soprattutto in Italia, dove ha lasciato un segno davvero profondo negli anni d’oro della commedia sexy all’italiana. La sua vita è stata un intreccio di successi, eccessi e momenti difficili, culminati in un ritiro dalle scene e in una lotta contro le dipendenze.
Infanzia e primi passi
Nadia Cassini nacque da genitori artisti di vaudeville: il padre, Harrison Müller, era statunitense di origini tedesche, mentre la madre, Patricia Noto, aveva radici italiane attraverso il nonno siciliano Gianni Noto. La sua nascita avvenne durante una tournée teatrale, un dettaglio che sembra aver preannunciato una vita sotto i riflettori. Cresciuta in un ambiente itinerante, Nadia abbandonò presto la famiglia, spinta dal desiderio di indipendenza. Da adolescente, si mantenne con lavori vari: cantante nei night club, ballerina di fila, fotomodella e indossatrice, mostrando già una versatilità che avrebbe caratterizzato la sua carriera.
Un episodio significativo della sua giovinezza fu la relazione con lo scrittore belga Georges Simenon, autore del celebre commissario Maigret, che aveva 46 anni più di lei. Questa liaison – sebbene breve – segnò l’inizio di un percorso di vita anticonvenzionale. Nel 1968, a soli 19 anni, sposò il conte Igor Cassini Loiewski, giornalista statunitense noto come “Cholly Knickerbocker” e fratello dello stilista Oleg Cassini. Il matrimonio la portò a Roma, dove iniziò a muovere i primi passi nel cinema italiano.
Regina della commedia sexy
La carriera cinematografica di Nadia Cassini decollò negli anni ’70, quando divenne una delle protagoniste della commedia sexy all’italiana, un genere che mescolava comicità e sensualità. Il suo esordio significativo avvenne nel 1970 con Il dio serpente, diretto da Piero Vivarelli, un film erotico che le aprì le porte del successo. Da qiel momento Nadia si specializzò in ruoli che esaltavano la sua bellezza statuaria, in particolare il suo celebre “lato B”, spesso definito dalla stampa come “il più bello del mondo”. Tra i suoi film più noti ci sono L’insegnante balla… con tutta la classe (1979), L’infermiera nella corsia dei militari (1979) e La dottoressa ci sta col colonnello (1980), tutti diretti da registi come Mariano Laurenti e Michele Massimo Tarantini.

Nadia Cassini interpretava spesso il cliché della “bella ingenua”
un personaggio che, pur sfruttando la sua fisicità, le permetteva di giocare con ironia e leggerezza. Tuttavia, dietro le quinte, non era soddisfatta di essere relegata a un’immagine superficiale. Come lei stessa dichiarò in un’intervista del 2008 a Ricominciare su Rai 2, si sentiva “sfruttata come donna-oggetto”, un ruolo che, pur avendole dato fama, non rifletteva appieno le sue aspirazioni artistiche. La sua filmografia include anche incursioni in altri generi, come il fantascientifico Scontri stellari oltre la terza dimensione (1978) di Luigi Cozzi, ma il suo nome rimase indissolubilmente legato alla commedia erotica.
Modella e icona di stile
Parallelamente al cinema, Nadia Cassini si affermò come modella e icona di bellezza. Le sue apparizioni su riviste come Playboy e le copertine patinate degli anni ’70 e ’80 la resero un simbolo di sensualità. Il suo fondoschiena divenne un elemento di culto, tanto che i media italiani lo celebravano come un punto di riferimento estetico, paragonandolo a quello di altre star dell’epoca. La sua immagine, un mix di fascino esotico e allure americana, influenzò la moda e lo stile di un’intera generazione.

La sua carriera musicale
Anche come cantante, Nadia tentò di lasciare il segno. Negli anni ’70 e ’80 incise alcuni brani, spesso legati alle sue apparizioni televisive o cinematografiche, come sigle o colonne sonore. Sebbene non abbia mai raggiunto il successo di una vera popstar, la sua voce e il suo carisma le permisero di esibirsi in programmi TV come Premiatissima (1983) e Drive In. Cantare e ballare erano passioni che coltivava fin dai tempi dei night club, ma la sua carriera musicale rimase subordinata a quella di attrice e modella.
Il mondo della televisione
Nadia fu una presenza costante anche in televisione, partecipando a show di varietà come Zim Zum Zam e Risatissima. Una delle sue apparizioni più celebri, e controverse, avvenne negli anni ’70, quando, ballando con Lando Buzzanca, mostrò il fondoschiena coperto solo da un perizoma. L’episodio scatenò una denuncia per “simulazione di atto sessuale contro natura” da parte di un telespettatore, ma la querela fu presto archiviata. Questo momento, pur scandaloso per l’epoca, consolidò la sua immagine di provocatrice.

Nadia Cassini e il declino
La carriera di Nadia Cassini si interruppe bruscamente alla fine degli anni ’80. Dopo un ultimo film, Giovani, belle… probabilmente ricche (1982), e alcune apparizioni televisive, sparì gradualmente dal panorama pubblico. Il ritiro fu causato da una serie di eventi traumatici, il più significativo dei quali fu un intervento di chirurgia plastica al naso, eseguito a Parigi alla fine degli anni ’80. L’operazione, necessaria per correggere una frattura causata da un tuffo sbagliato ad Acapulco durante il matrimonio con Igor Cassini, fallì clamorosamente. Nadia Cassini subì ustioni di terzo grado al viso e l’amputazione parziale del padiglione auricolare destro, un danno che devastò la sua immagine e la sua autostima.
In un’intervista a Libero Quotidiano anni dopo, raccontò: “Mi chiusi in casa, non volevo più uscire”. Questo episodio segnò l’inizio di un periodo di isolamento e crisi personale. Dopo un breve tentativo di rilancio con la televisione francese, tornò negli Stati Uniti, dove si ritirò definitivamente dalle scene.
Il ritiro di Nadia Cassini fu accompagnato da una spirale di dipendenze
Nadia iniziò ad abusare di alcol e droghe, un modo per affrontare la crisi professionale e affettiva seguita al disastro estetico e alla fine del suo secondo matrimonio con l’attore greco Yorgo Voyagis, da cui aveva avuto una figlia, Kassandra, nel 1980. La relazione con Voyagis, terminata nel 1988 con l’affidamento della figlia al padre, fu segnata, secondo le sue dichiarazioni, da maltrattamenti.
La lotta contro le dipendenze raggiunse un punto di svolta nel 2009, quando, grazie al sostegno della figlia e di alcune amiche, Nadia si fece ricoverare in una clinica di disintossicazione negli Stati Uniti. Questo percorso le permise di riprendersi, anche se non tornò mai al mondo dello spettacolo. Da allora, ha vissuto una vita riservata, lontana dai riflettori.
La sua vita privata e la scomparsa
Oltre ai due matrimoni noti – con Igor Cassini (1968-1971) e Yorgo Voyagis (fino al 1988) – Nadia ha avuto altre relazioni, tra cui una breve storia con l’ex tronista Fernando Vitale nel 2012. E’ scomparsa oggi (19 marzo) all’età di 76 anni. Nadia Cassini è stata più di una sex symbol: è stata un’artista che ha navigato tra cinema, moda e musica, pagando il prezzo di un’industria che spesso l’ha ridotta al suo aspetto fisico. Il suo ritiro e le sue dipendenze riflettono le difficoltà di una donna intrappolata in un’immagine che non le rendeva giustizia. Nonostante tutto, il suo nome evoca ancora nostalgia e ammirazione, un ricordo vivido di un’epoca spensierata e trasgressiva dello spettacolo italiano.