“Walking on the Moon” è una delle canzoni più celebri dei Police, un brano che incarna perfettamente il loro stile unico, un mix di punk, reggae e new wave che li ha resi una delle band più amate degli anni ’70 e ’80.
Pubblicata come secondo singolo dall’album Reggatta de Blanc il 4 novembre 1979, Walking on the Moon rappresenta un momento cruciale nella carriera del trio britannico formato da Sting (voce e basso), Stewart Copeland (batteria) e Andy Summers (chitarra).
La genesi di Walking on the Moon
La storia di “Walking on the Moon” nasce in un contesto di creatività spontanea e ispirazione personale, come spesso accade con le composizioni di Sting, il principale autore dei testi dei Police. Nel 1979, la band era reduce dal successo del loro album di debutto, Outlandos d’Amour (1978), che aveva prodotto hit come “Roxanne” e “Can’t Stand Losing You“. Con Reggatta de Blanc, i Police cercavano di consolidare il loro sound distintivo, caratterizzato da ritmi reggae sincopati e arrangiamenti minimalisti ma evocativi.
L’idea per “Walking on the Moon” germogliò nella mente di Sting durante una notte insonne a Monaco di Baviera, mentre la band era in tour. In un’intervista rilasciata anni dopo a Q Magazine, Sting raccontò che, dopo una serata di bevute, tornò in albergo e si ritrovò a canticchiare una melodia improvvisata mentre camminava nella sua stanza. Le parole “walking on the moon” emersero quasi per caso, un riflesso del suo stato d’animo euforico e surreale, forse amplificato dall’alcol e dalla stanchezza. Sting stesso ha descritto l’esperienza come una sorta di epifania.
“Mi sono svegliato con questa frase in testa,
e il giorno dopo ho scritto la canzone”
Tornato in studio, Sting presentò il riff di basso iniziale – un pattern semplice ma ipnotico in tonalità di Re minore – a Copeland e Summers
Stewart Copeland contribuì con un ritmo reggae sincopato, un marchio di fabbrica dei Police, mentre Andy Summers aggiunse un riff di chitarra etereo e riverberato, utilizzando il suo caratteristico effetto di chorus. Il risultato fu un brano dallo stile minimalista ma atmosferico, che evocava un senso di leggerezza e sospensione, perfettamente in linea con il titolo.
La registrazione avvenne ai Surrey Sound Studios, in Inghilterra, sotto la produzione della band stessa e di Nigel Gray. Reggatta de Blanc fu realizzato in un periodo di ristrettezze economiche per i Police, che non avevano ancora raggiunto il pieno successo commerciale. Nonostante le limitazioni, la band trasformò questa semplicità in un punto di forza, creando un album che vinse un Grammy nel 1980 come “Best Rock Instrumental Performance” per il brano omonimo “Reggatta de Blanc“. “Walking on the Moon” divenne uno dei pezzi più rappresentativi del disco, raggiungendo la posizione numero 1 nel Regno Unito e consolidando la fama internazionale dei Police.
“Giant steps are what you take
Walking on the moon
I hope my leg don’t break
Walking on the moon
We could walk forever
Walking on the moon
We could live together
Walking on, walking on the moon”
Il Significato del titolo
Il titolo “Walking on the Moon” (“Camminando sulla Luna“) è intriso di simbolismo e può essere interpretato su più livelli. Letteralmente, richiama l’allunaggio dell’Apollo 11 del 20 luglio 1969, un evento ancora fresco nella memoria collettiva all’epoca della scrittura del brano. Sting, nato nel 1951, aveva vissuto quell’evento storico da adolescente, e il concetto di camminare sulla Luna rappresentava un’immagine potente di conquista e trascendenza.
Tuttavia, il significato della canzone va oltre il riferimento spaziale. Sting ha spiegato che il brano parla di una sensazione di leggerezza e libertà, simile a quella che si prova quando si è innamorati.
In un’intervista alla BBC, ha dichiarato:
È una canzone d’amore, in realtà. Parla di quel momento in cui ti senti così sollevato da terra che è come se stessi camminando sulla Luna”
I versi come “Giant steps are what you take / Walking on the moon” (“Passi giganti sono quelli che fai / Camminando sulla Luna”) e “I hope my legs don’t break / Walking on the moon” suggeriscono un’esperienza emotiva intensa, quasi surreale, accompagnata da una vulnerabilità giocosa.
Musicalmente, questa sensazione è rafforzata dalla struttura del brano: il ritmo lento e ondeggiante, il basso pulsante e gli accordi di chitarra ariosi creano un’atmosfera di assenza di gravità, come se l’ascoltatore fluttuasse nello spazio. Il testo, con la sua ripetitività e semplicità, amplifica questa leggerezza, rendendo la canzone un’ode alla gioia e all’ebbrezza dell’amore.
Alcuni critici hanno anche ipotizzato un’influenza più personale: nel 1979, Sting stava vivendo una relazione intensa con Trudie Styler, che sarebbe diventata sua moglie nel 1992. Sebbene non ci siano conferme dirette, il tono romantico del brano potrebbe riflettere questa fase della sua vita.
Ecco alcune delle cover più significative di “Walking on the Moon”
- Casual (1998)
La band ska-punk britannica Casual realizzò una versione energica del brano, inclusa nell’album tributo A Reggae Tribute to The Police. La loro interpretazione accentua il ritmo reggae originale, aggiungendo fiati e un’energia tipica dello ska, pur mantenendo la melodia riconoscibile. - Tori Amos (1996)
Sebbene non abbia mai pubblicato ufficialmente una cover completa, Tori Amos eseguì “Walking on the Moon” dal vivo durante alcuni concerti negli anni ’90. La sua versione, più intima e pianistica, trasformava il brano in una ballata malinconica, mettendo in risalto il lato emotivo del testo. - The Pale (2005)
La band irlandese The Pale realizzò una cover per il loro album The Contents of a Shipwreck. La loro versione mantiene l’atmosfera eterea dell’originale, ma introduce elementi elettronici e un arrangiamento più moderno. - DubXanne (2008)
Questo progetto tedesco, specializzato in reinterpretazioni dub di canzoni dei Police, ha pubblicato una versione di “Walking on the Moon” nell’album The Police in Dub. La cover enfatizza le radici reggae del brano, con un uso massiccio di effetti eco e riverbero, trasformandolo in un pezzo meditativo e psichedelico.
Una delle canzoni più amate
“Walking on the Moon” non è solo una delle canzoni più amate dei Police, ma anche un esempio perfetto della loro capacità di fondere generi diversi in un sound unico. Il video musicale, girato alla NASA con la band che finge di camminare sulla Luna tra razzi e attrezzature spaziali, ha amplificato il suo fascino, diventando un’icona dell’era MTV. Il singolo vendette oltre 300.000 copie nel Regno Unito e contribuì a spingere Reggatta de Blanc verso il multiplatino.
La genesi del brano, nata da un momento di ispirazione casuale, riflette il talento naturale di Sting come autore e la chimica creativa del trio. Il suo significato, un inno alla leggerezza dell’amore con un tocco di immaginazione cosmica, continua a risuonare con il pubblico. Le cover, pur variegate, testimoniano come “Walking on the Moon” abbia lasciato un’impronta trasversale nella musica popolare.
“Walking on the Moon” non è solo una canzone, ma un viaggio: un passo gigante, come direbbe Sting, che ci porta oltre la gravità terrestre, verso un luogo dove l’arte e l’emozione si incontrano nello spazio infinito.