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Dougie Thomson: lo schivo e riservato bassista dei Supertramp

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Dougie Thomson

Douglas Campbell “Dougie” Thomson, nato il 24 marzo 1951 a Glasgow, in Scozia, è un musicista scozzese noto nella storia del rock progressivo come bassista dei Supertramp, una delle band più influenti degli anni ’70 e ’80.

Cresciuto nel quartiere di Rutherglen, un’area operaia della sua città natale, Dougie Thomson ha sviluppato fin da giovane una passione per la musica che lo avrebbe portato a diventare una figura chiave nella formazione classica del gruppo britannico. La sua carriera musicale, il suo stile unico e la strumentazione che ha utilizzato riflettono un percorso di dedizione e talento che merita di essere esplorato in dettaglio.

Gli inizi nelle band locali

La storia musicale di Dougie Thomson inizia alla fine degli anni ’60, quando, ancora adolescente, si unisce a una band locale di Glasgow chiamata The Beings. Questo gruppo, attivo dal 1969, rappresenta il suo primo passo nel mondo della musica dal vivo, permettendogli di affinare le sue capacità come bassista in un contesto di rock emergente. All’epoca, Glasgow era una città vibrante dal punto di vista musicale, con una scena che spaziava dal folk al rock, influenzata sia dalla tradizione scozzese che dalle correnti britanniche e americane.

Nel settembre 1971, Dougie Thomson compie un salto significativo entrando a far parte di The Alan Bown Set, una band di rock psichedelico e progressivo con una solida reputazione nel circuito britannico. Qui incontra John Helliwell, sassofonista che in seguito diventerà suo compagno nei Supertramp. La sua esperienza con The Alan Bown Set gli permette di sviluppare ulteriormente il suo stile e di farsi notare in un panorama musicale più ampio.

Il suo ingresso nei Supertramp

Il 1972 segna l’anno cruciale nella carriera di Thomson. I Supertramp, fondati da Rick Davies e Roger Hodgson, erano in una fase di transizione dopo il flop commerciale dei loro primi due album, Supertramp (1970) e Indelibly Stamped (1971). La band aveva perso diversi membri e stava cercando musicisti capaci di dare nuova linfa al progetto. Thomson si presenta a un’audizione nel febbraio del 1972, inizialmente come sostituto temporaneo del bassista uscente Nick South. La sua performance convince Davies e Hodgson, e nel 1973 diventa un membro permanente del gruppo.

Dougie Thomson non si limita a essere un semplice strumentista: il suo arrivo coincide con un periodo di riorganizzazione della band

Grazie alle sue competenze organizzative, contribuisce alla gestione degli aspetti logistici e convince John Helliwell a unirsi al gruppo, completando così la formazione classica dei Supertramp che include anche Bob Siebenberg alla batteria. Questo quintetto sarebbe rimasto invariato per un decennio, portando la band al successo mondiale.

Il successo con i Supertramp

Con Thomson al basso, i Supertramp pubblicano una serie di album che definiscono il loro sound unico, un mix di rock progressivo, pop raffinato e testi introspettivi. Il primo lavoro significativo con la nuova formazione è Crime of the Century (1974), un capolavoro che segna la svolta commerciale e artistica del gruppo. Thomson offre una base ritmica solida e dinamica, come si può ascoltare in brani come “School” e “Bloody Well Right“, dove il suo basso sostiene le complesse strutture armoniche della band.

Seguono altri album di grande successo: Crisis? What Crisis? (1975), Even in the Quietest Moments… (1977) e, soprattutto, Breakfast in America (1979), che diventa un fenomeno globale con oltre 20 milioni di copie vendute. In quest’ultimo, il contributo di Thomson è evidente in hit come “The Logical Song” e “Goodbye Stranger“, dove il suo stile fluido e melodico si intreccia perfettamente con le tastiere di Davies e le armonie vocali di Hodgson. Il suo ruolo non è mai invadente, ma fondamentale per dare coesione al sound della band.

Thomson rimane con i Supertramp fino al 1988, partecipando anche agli album Paris (1980), …Famous Last Words… (1982), Brother Where You Bound (1985) e Free as a Bird (1987). Tuttavia, dopo l’uscita di Hodgson nel 1983, la band perde parte della sua identità originaria. Thomson abbandona il gruppo dopo il tour di Free as a Bird, in disaccordo con la decisione di Rick Davies di reinterpretare i vecchi brani di Hodgson con altri cantanti.

Il suo stile musicale ela sua strumentazione

Lo stile musicale di Dougie Thomson si distingue per la sua versatilità e precisione. Come bassista, Thomson adotta un approccio che bilancia il supporto ritmico con linee melodiche che arricchiscono le composizioni dei Supertramp. Il suo suono è pulito e definito, con un’attenzione particolare alla dinamica e all’interazione con gli altri strumenti. Non cerca mai di emergere come solista, ma il suo lavoro è essenziale per creare la tessitura sonora che ha reso celebri brani come “Give a Little Bit” o “Take the Long Way Home“.

Per quanto riguarda la strumentazione, Thomson è noto per aver utilizzato principalmente tre bassi iconici durante la sua carriera con i Supertramp:

  • Music Man StingRay: questo basso elettrico, con il suo suono brillante e incisivo, è stato uno dei suoi strumenti preferiti, adatto al pop-rock sofisticato della band.
  • Rickenbacker 4001: con il suo timbro caldo e profondo, il Rickenbacker ha aggiunto una dimensione distintiva al sound dei Supertramp, specialmente nei brani più progressivi.
  • Fender Jazz Bass: un classico versatile, usato da Thomson per la sua flessibilità e capacità di adattarsi a diversi stili musicali.

Questi strumenti, combinati con la sua tecnica fluida e il suo orecchio per l’armonia, hanno contribuito a definire il suono caratteristico dei Supertramp durante il loro periodo d’oro.

Dopo i Supertramp Dougie Thomson inizia una nuova carriera

Dopo aver lasciato i Supertramp nel 1988, Dougie Thomson abbandona la carriera di musicista attivo per dedicarsi al mondo dell’editoria musicale. Fonda Trinity Publishing, una casa editrice musicale, e collabora con una società di gestione a Chicago, Illinois. Questo passaggio riflette il suo interesse per gli aspetti commerciali e organizzativi della musica, già dimostrato durante i suoi anni con la band.

Nel 2018 affronta una grave crisi di salute: viene ricoverato d’urgenza per problemi renali, aggravati da una polmonite, mentre era in dialisi. Tuttavia, nei mesi successivi rassicura i fan sulle sue condizioni, dichiarando di essere in fase di recupero.

La sua vita personale

Dougie Thomson è padre di quattro figli: Laura, James, Kyle ed Emma. Uno di loro, Kyle Thomson, ha intrapreso una breve carriera calcistica, giocando una partita con il Greenock Morton nel 2018. La discrezione che ha caratterizzato la sua vita privata contrasta con il suo contributo pubblico alla musica, ma riflette la sua natura riservata.

La grande notorietà di Dougie Thomson è legata indissolubilmente ai Supertramp. Sebbene non abbia mai cercato i riflettori, il suo lavoro come bassista e il suo ruolo nella stabilizzazione della band durante gli anni ’70 e ’80 lo rendono una figura essenziale nella storia del rock. E’ un musicista che ha saputo coniugare talento tecnico, sensibilità artistica e pragmatismo, contribuendo a creare un sound unico con i Supertramp.

— Onda Musicale

Tags: Fender/Supertramp
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