La Red Special, nota anche come “The Old Lady” o “The Fireplace Guitar“, è molto più di una semplice chitarra: è un’icona del rock, un simbolo di ingegno e una testimonianza del talento unico di Brian May, il leggendario chitarrista dei Queen.
Progettata e costruita a mano da Brian May insieme a suo padre Harold negli anni ’60, la Red Special non solo ha definito il suono distintivo della band, ma è anche diventata un emblema di creatività e determinazione. La sua storia, che intreccia innovazione tecnica e passione musicale.
Un progetto nato dalla necessità
Brian Harold May nasce il 19 luglio 1947 a Twickenham, Inghilterra. Fin da giovane mostra un interesse profondo per la musica e la scienza, due passioni che troveranno una sintesi perfetta nella Red Special. Negli anni ’60, mentre era uno studente di fisica al prestigioso Imperial College di Londra, May era già un chitarrista promettente. Tuttavia, non poteva permettersi gli strumenti dei suoi idoli, come la Gibson Les Paul o la Fender Stratocaster, che all’epoca erano costosi e difficili da reperire per un adolescente con risorse limitate.
Fu in questo contesto che, nell’agosto del 1963, all’età di 16 anni, Brian May decise di costruire la propria chitarra. Non era solo: suo padre Harold, un ingegnere elettronico impiegato al Ministero dell’Aviazione britannico, si unì al progetto. Harold era un uomo pratico, con una conoscenza approfondita del lavoro manuale e dell’elettronica, e aveva già costruito oggetti come un televisore e una radio per la famiglia. Insieme, padre e figlio si misero al lavoro in un piccolo laboratorio improvvisato nella loro casa, con un budget minimo e materiali di recupero.
La costruzione: materiali riciclati e soluzioni creative
La Red Special fu realizzata utilizzando materiali insoliti, molti dei quali recuperati da oggetti di scarto. Il corpo della chitarra fu scolpito da un blocco di mogano proveniente da un caminetto del XVIII secolo, donato da un amico di famiglia che stava ristrutturando casa. Questo pezzo di legno, vecchio di oltre 200 anni, aveva una venatura densa e un carattere unico, anche se presentava nodi e imperfezioni che Brian e Harold dovettero affrontare durante la lavorazione. Per rinforzare il corpo semiacustico, aggiunsero un blocco centrale di quercia, creando una struttura solida ma leggera.

Il manico, uno degli elementi più distintivi della Red Special, fu anch’esso ricavato da un pezzo di mogano, questa volta proveniente da un tavolo rotto. Brian lo modellò a mano con un seghetto e un trapano, un processo che richiese mesi di pazienza e precisione. La tastiera fu realizzata con legno di quercia proveniente da una trave di un tetto, trattata e levigata fino a ottenere una superficie liscia. Per i tasti, Brian May utilizzò 24 segnati con cura, seguendo uno schema influenzato dalla chitarra acustica Hofner di sua madre, che aveva suonato da bambino.
Uno degli aspetti più innovativi della Red Special è il design del tremolo
Non potendo permettersi un sistema commerciale come quello della Stratocaster, Brian e Harold inventarono un tremolo artigianale utilizzando una leva d’acciaio (ricavata da un portapacchi di bicicletta) e due molle di una vecchia motocicletta. Questo sistema, montato su un perno di coltello da cucina temprato, permetteva a May di ottenere effetti di vibrato unici, che sarebbero diventati una firma del suo stile.
L’elettronica
Per i pickup Brian May optò per tre Burns Tri-Sonic, acquistati di seconda mano per poche sterline. Questi pickup single-coil, meno potenti rispetto ai modelli humbucker dell’epoca, furono modificati da May e suo padre per ottimizzarne il suono. Harold, con la sua esperienza in elettronica, progettò un cablaggio rivoluzionario: ogni pickup poteva essere acceso o spento individualmente tramite interruttori a levetta, e un ulteriore interruttore di fase consentiva di invertire la polarità, creando combinazioni sonore insolite. Questo sistema offriva a Brian una versatilità straordinaria, permettendogli di passare da toni caldi e morbidi a suoni taglienti e aggressivi.
Il risultato fu una chitarra con un timbro distintivo: brillante e chiaro nei registri alti, ma con una profondità sorprendente nei bassi, grazie alla struttura semiacustica del corpo. Brian completò l’opera con un rivestimento in vernice Rustin’s Plastic Coating, applicata a mano per proteggere il legno e dargli una finitura lucida rosso scuro, da cui deriva il nome “Red Special“.
La Red Special fu completata nell’estate del 1964, dopo circa 18 mesi di lavoro
Brian May la utilizzò per la prima volta con la sua band del college, i 1984, un gruppo che suonava cover di rock’n’roll e rhythm and blues. Tuttavia, fu con la fondazione dei Queen nel 1970, insieme a Freddie Mercury, Roger Taylor e John Deacon, che la chitarra trovò la sua vera vocazione.
Il primo album dei Queen, Queen (1973), mostra già il potenziale della Red Special. Brani come “Keep Yourself Alive” evidenziano il suono unico della chitarra, con riff incisivi e armonie stratificate ottenute grazie a una tecnica che Brian May sviluppò utilizzando un’amplificazione Vox AC30 e una moneta da sei pence come plettro (in sostituzione del tradizionale plettro di plastica, per un attacco più metallico). La Red Special divenne il cuore del sound dei Queen, presente in capolavori come “Bohemian Rhapsody” (1975), dove le sue armonie orchestrali furono costruite nota per nota, e “Killer Queen“, con i suoi toni cristallini.
Nonostante la sua costruzione artigianale, la Red Special ha resistito a decenni di tour intensivi
Tuttavia, non è stata immune all’usura. Negli anni ’70 Brian May dovette sostituire alcune parti della tastiera, consumata dall’uso, e aggiunse una protezione in plastica nera per preservare il legno del corpo. Nel 1998, insieme al liutaio australiano Greg Fryer, May restaurò la chitarra, creando anche tre repliche fedeli chiamate “John“, “Paul” e “George” (un omaggio scherzoso ai Beatles). Negli anni 2000, collaborò con il produttore di chitarre Burns per una versione commerciale, la Brian May Special, rendendo il design accessibile ai fan.
La Red Special non è solo uno strumento, ma una parte integrante dell’identità musicale di Brian May
Il suo suono è riconoscibile in ogni album dei Queen, da A Night at the Opera (1975) a Made in Heaven (1995), e continua a essere utilizzata da Brian May nei tour con i Queen + Adam Lambert fino al 2025. La chitarra è anche un simbolo di autosufficienza e ingegno: costruita per meno di 20 sterline (circa 400 sterline attuali), ha rivaleggiato con strumenti professionali dal valore di migliaia di dollari.
Nel 2005 Brian May pubblicò il libro Brian May’s Red Special: The Story of the Home-made Guitar that Rocked the World, scritto con Simon Bradley, in cui racconta ogni dettaglio della sua creazione. Il volume, arricchito da foto e diagrammi, è diventato un punto di riferimento per i liutai amatoriali e i fan dei Queen.
La Red Special è una testimonianza della genialità di Brian May, un giovane che trasformò materiali di scarto in uno degli strumenti più iconici della storia del rock. La sua storia parla di perseveranza, collaborazione familiare e amore per la musica. Oggi, ad oltre 60 anni dalla sua creazione, la Red Special rimane un pilastro del suono dei Queen, dimostrando che la vera grandezza non dipende dal costo di uno strumento, ma dalla visione di chi lo suona.