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Renaissance: il prog rock in un viaggio oltre il tempo

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Renaissance

I Renaissance sono una delle band più affascinanti emerse dalla scena musicale britannica alla fine degli anni Sessanta. La loro storia è un intreccio di evoluzioni, cambiamenti di formazione e una visione artistica unica che li ha portati a distinguersi nel panorama del rock progressivo.

La storia dei Renaissance inizia nel 1969, quando due ex membri degli Yardbirds, Keith Relf (voce e chitarra) e Jim McCarty (batteria), decidono di intraprendere un nuovo progetto musicale dopo lo scioglimento della loro band precedente. Gli Yardbirds, noti per il loro contributo al rock e al blues degli anni Sessanta, si erano dissolti nel 1968, lasciando Relf e McCarty desiderosi di esplorare territori musicali più ampi e sperimentali. Inizialmente, i due formano un duo acustico chiamato Together, che pubblica un singolo, “Henry’s Coming/Love Mum and Dad“, per la Columbia. Tuttavia, questa esperienza si rivela solo un preludio a qualcosa di più ambizioso.

Con l’intento di creare un gruppo che fondesse elementi di rock, folk e musica classica, Relf e McCarty fondano i Renaissance

A loro si uniscono il bassista Louis Cennamo, il pianista John Hawken e la sorella di Keith, Jane Relf, come voce aggiuntiva. La formazione iniziale è completata sotto la guida del produttore Paul Samwell-Smith, anch’egli ex Yardbirds. L’obiettivo è chiaro: allontanarsi dal rhythm and blues degli Yardbirds per abbracciare un sound più melodico e sperimentale, che rifletta influenze classiche e una sensibilità artistica più raffinata. Nel 1969, questa prima incarnazione dei Renaissance pubblica il loro album di debutto omonimo, Renaissance, per l’etichetta Island nel Regno Unito e per Elektra negli Stati Uniti. L’album presenta un mix di atmosfere folk-rock con accenni di musica classica, ma il gruppo si scioglie poco dopo, durante le sessioni per il secondo album, Illusion (1971), a causa di tensioni interne e divergenze creative.

La rinascita e la nuova direzione

La fine della formazione originale non segna la conclusione della storia dei Renaissance, ma piuttosto un nuovo inizio. Dopo lo scioglimento, il nome e il concetto della band vengono ripresi da una nuova lineup, guidata dal chitarrista Michael Dunford (scomparso nel 2012) e dalla cantante Annie Haslam, che diventerà la voce iconica del gruppo. A loro si uniscono John Tout (pianoforte – scomparso nel 2015), Jon Camp (basso e voce – scomparso nel 2024) e Terence Sullivan (batteria), con Betty Thatcher (scomparsa nel 2011) come paroliera esterna. Questa formazione, che si stabilizza nei primi anni Settanta, segna l’inizio della fase più celebre e prolifica dei Renaissance, quella che li consacra come una delle band di spicco del rock progressivo.

Il primo album di questa nuova era, Prologue (1972), prodotto da Miles Copeland e dalla band stessa, stabilisce il tono per il loro futuro: un sound che intreccia rock progressivo con influenze classiche, folk e jazz, arricchito dalla straordinaria estensione vocale di Annie Haslam, capace di coprire tre ottave. Da questo momento, i Renaissance si allontanano definitivamente dalle radici blues degli Yardbirds per abbracciare una visione musicale più ambiziosa e orchestrale.

La scelta del nome

Il nome “Renaissance” non è casuale e riflette profondamente l’identità artistica del gruppo. In inglese, “Renaissance” significa “rinascita”, un termine che richiama il periodo storico del Rinascimento, caratterizzato da un rinnovato interesse per l’arte, la cultura e la conoscenza classica. Keith Relf e Jim McCarty scelgono questo nome per simboleggiare il loro desiderio di dare vita a una musica che rappresenti una “rinascita” creativa, un distacco dal passato degli Yardbirds e un’apertura verso nuove possibilità espressive. L’influenza della musica classica occidentale, che diventerà un pilastro del loro stile, si collega direttamente a questa idea di riscoperta e rielaborazione di tradizioni artistiche.

Anche dopo il passaggio alla seconda formazione, il nome conserva il suo significato

Per Michael Dunford e Annie Haslam, “Renaissance” rappresenta non solo una continuità con l’idea originaria, ma anche una rinascita del gruppo stesso, che si evolve in una direzione ancora più sofisticata e unica. Il nome diventa così un manifesto della loro missione: fondere il passato (la musica classica) con il presente (il rock) per creare qualcosa di timeless, senza tempo.

Il genere musicale

I Renaissance sono universalmente riconosciuti come una band di rock progressivo, un genere che negli anni Settanta vive il suo apogeo grazie a gruppi come Yes, Genesis e Pink Floyd. Tuttavia, il loro stile si distingue per alcune caratteristiche peculiari. La loro musica è una fusione di rock progressivo con elementi di folk, musica classica e, in misura minore, jazz. Questo mix è reso unico dalla voce eterea e potente di Annie Haslam, dagli arrangiamenti orchestrali spesso curati da collaboratori come Jimmy Horowitz, e dall’uso prominente del pianoforte, suonato magistralmente da John Tout.

Il loro sound è caratterizzato da composizioni lunghe e strutturate, spesso arricchite da citazioni o rielaborazioni di opere di compositori classici come Bach, Chopin, Debussy, Rachmaninoff e Rimsky-Korsakov. A differenza di altre band progressive che puntano su virtuosismi strumentali aggressivi, i Renaissance privilegiano melodie armoniose, armonie vocali complesse e un’atmosfera quasi sinfonica. Album come Ashes Are Burning (1973) e Scheherazade and Other Stories (1975) esemplificano questa approccio, con brani che alternano momenti di delicatezza a esplosioni di energia orchestrale.

Tra le canzoni più celebri dei Renaissance, alcune spiccano per la loro popolarità e il loro impatto:

  • “Northern Lights” (dall’album A Song for All Seasons, 1978): è il loro unico singolo a raggiungere la Top 10 nel Regno Unito, un brano più accessibile che conserva però il loro stile distintivo, con melodie accattivanti e la voce cristallina di Haslam.
  • “Carpet of the Sun” (da Ashes Are Burning, 1973): una ballata delicata e sognante, che mette in risalto la fusione di folk e progressive tipica della band.
  • “Mother Russia” (da Turn of the Cards, 1974): un pezzo epico ispirato alla repressione culturale in Russia, con riferimenti al dissidente Solženicyn, che mostra la loro capacità di affrontare temi profondi con una struttura musicale complessa.
  • “Ashes Are Burning” (dall’omonimo album, 1973): la title track, lunga oltre 11 minuti, è un esempio perfetto del loro stile sinfonico, con un assolo di basso di Jon Camp e un finale travolgente.

Queste canzoni, tra le più rappresentative, hanno contribuito a consolidare la reputazione dei Renaissance negli Stati Uniti, dove le radio progressive come WNEW-FM e WHFS-FM le trasmettevano regolarmente.

I Renaissance sono una band che ha saputo trasformare le proprie radici in un’espressione artistica originale, evolvendo da un progetto sperimentale nato dalle ceneri degli Yardbirds a un’icona del rock progressivo. La scelta del nome “Renaissance” riflette la loro missione di rinascita musicale, mentre il loro genere, un intreccio di progressive, folk e classica, li rende inconfondibili. Per chi cerca una musica che trascenda i confini del tempo e dei generi, i Renaissance sono una scoperta imperdibile.

Formazione attuale dei Renaissance

  • Annie Haslam – voce (1971–1987, 1998–2002, 2009–presente)
  • Mark Lambert – chitarra (2012–presente)
  • Geoffrey Langley – tastiera (2019–presente)
  • Leo Traversa – basso
  • Frank Pagano – batteria, (2009–2017, 2018–presente)

Album in studio

  • 1969 – Renaissance
  • 1971 – Illusion
  • 1972 – Prologue
  • 1973 – Ashes Are Burning
  • 1974 – Turn of the Cards
  • 1975 – Scheherazade and Other Stories
  • 1977 – Novella
  • 1978 – A Song for All Seasons
  • 1979 – Azure d’Or
  • 1981 – Camera Camera
  • 1983 – Time-Line
  • 2000 – Tuscany
  • 2013 – Grandine il vento

— Onda Musicale

Tags: Pink Floyd/Genesis/Yes/Jazz/Prog Rock/Yardbirds
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