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IF: “Nel concerto di Pergine Valsugana porteremo non solo la musica dei Pink Floyd ma molto altro”

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C’è moltissima attesa per lo spettacolo che gli IF – Pink Floyd Tribute Band terranno al Teatro Comunale di Pergine Valsugana il prossimo 3 marzo.

Non solo perchè la band lombarda si esibisce per la prima volta in Trentino, ma soprattutto perchè lo show che verrà proposto sta incuriosendo i molti appassionati del “mondo Pink Floyd” della nostra regione. Infatti, la grande novità proposta dalla formazione lombarda sta nel fatto che durante il concerto si esibiranno delle ballerine del corpo di ballo M.A.Dancers che insieme alla band daranno vita ad un’intrigante “storia nella storia” che ha come filo conduttore il tema “The Secret of Mrs Floyd“.

Scopo dichiarato dagli IF è di aggiungere “un ingrediente segreto” ad uno show già ricco di effetti speciali e sulle note della musica senza tempo di una delle band più amate di tutti i tempi: i Pink Floyd.

Per la band lombarda, in questi ultimi anni è stata una continua ricerca del sound e del giusto equilibrio tra impatto emotivo e resa sonora, con ricerche strutturali studiate per sorprendere più che per “copiare“.

Gli IF non sono la “copia perfetta” dei Pink Floyd, bensì un tributo ai loro lavori per l’evidente contributo musicale che il gruppo rock inglese ha portato nel panorama mondiale. E’ facile quindi intuire come le versioni personalizzate siano ammesse. Le strutture dei brani vengono infatti a volte modificate per dare senso all’idea di fondo che altrimenti – con un solo chitarrista e un solo tastierista live – non potrebbe dare i risultati sperati.

Pink Floyd sono ricchi di sovrapposizioni di strumenti (più chitarre, più tastiere), che per suonarli totalmente dal vivo sarebbero necessari 12-15 elementi sul palco.

Gli IF sul palco sono invece 5 (più cori e sax), ma ciò che si sente è rigorosamente riprodotto dal vivo. E gli effetti audio (esplosioni, voci fuori campo, ecc.) non necessitano di tecnici dedicati. Fanno tutto i musicisti.

E lo spettacolo di Pergine Valsugana, in programma il prossimo 3 marzo, sarà un concentrato di tutto questo: musica, effetti speciali, danza e mistero. Sulle note dei Pink Floyd.

Li abbiamo contattati ed abbiamo rivolto loro alcune domande.

 

Chi sono gli IF e quando nasce il vostro progetto musicale?

“Gli IF nascono nel 2003 come piccolo progetto di alcuni amici cuggionesi (di Cuggiono, Milano), amanti dei Pink Floyd e desiderosi di suonare i brani dei loro miti. In poco tempo il progetto prende assume una piega che supera le aspettative iniziali e nell’arco pochi mesi il chitarrista resta solidamente nella band (come ultimo dei fondatori) mentre gli altri elementi vengono sostituiti per dar spazio a maggior passione e continuità. Anche l’aspetto tecnico (luci, video) viene preso subito sul serio dalla band, che iniziano a seguire in prima persona. Nel 2006 la band assume l’assetto stabile che ha oggi, con 4 musicisti (di cui uno cantante) che formano il nucleo portante del gruppo. Dal 2011 la band ha arricchito il sound con le 3 vocalist e il sassofonista. Da allora il progetto è solido e consistente.”

I vostri concerti son un mix di effetti sonori con la magia della musica dei Pink Floyd, che cosa rappresenta per voi il live ed il contatto con il pubblico?

“Suoniamo dal vivo da 15 anni e abbiamo avuto opportunità di suonare in diverse location, dai piccoli locali alle grandi piazze, ma da qualche anno prediligiamo il teatro perché il pubblico è più coinvolto e si lascia trasportare dalle immagini e dal suono. Il teatro è anche l’unico luogo dove è possibile ricreare il totale silenzio, e ciò aumenta la percezione dinamica del momento. Anche noi musicisti “sentiamo” questa empatia e di conseguenza riusciamo a trasmettere le nostre emozioni la massima naturalezza.”

Quanto tempo dedicate alla cura dei particolari ed alla scenografia?

“La nostra band ha fatto la scelta di avere un solo chitarrista e un solo tastierista (cosa piuttosto anomala in un Tributo Pink Floyd), inoltre suoniamo tutto dal vivo, senza back-tracks o altro materiale pre-registrato (a parte qualche effetto particolare).” 

“Questo crea certamente qualche limite di esecuzioni dal vivo, soprattutto per quanto riguarda i brani frutto di complessi lavori di post-produzione, ma non ci siamo scoraggiati: la scelta di fare da sempre prove settimanali ha rafforzato sempre più un’idea e un pensiero comune, dai quali sono nati alcuni brani “versione IF” che ci hanno fatto conoscere ed apprezzare; abbiamo in repertorio alcune “chicche” che pochi (o nessuno) eseguono dal vivo, proprio per la particolarità dell’arrangiamento.”

“L’ambientazione della serata è delegata principalmente alla proiezione (per lo più girata e montata da noi) e agli interventi del corpo di ballo, con una configurazione geometrica collaudata che sposa perfettamente le esigenze personali con quelle sceniche.”

Che cosa significa suonare la musica dei Pink Floyd abbinata alla musica classica?

“Non parlerei di abbinamento alla musica classica. Il balletto che propongono le nostre MAD è sia classico che moderno, e noi tutti sappiamo che alcune parti musicali all’interno del grande repertorio Pink Floyd hanno una forte impronta “classica” (come ad esempio Atom Heart Mother), così come altre sono così contemporanee da essere considerate “senza tempo”. Noi ci mettiamo del nostro, perché il “lato classico” di questa musica è quello che forse più ci piace, che meglio si sposa con i nostri spettacoli, che in qualche modo cerca di diventare “colonna sonora” di un pensiero più grande, che non si limita al puro concerto rock.”

Il prossimo 3 marzo vi esibirete a Pergine Valsugana, in uno spettacolo molto atteso dai numerosi fans dei Floyd della nostra regione. Che cosa potete anticipare di quello spettacolo?

“Non sarà un tipico concerto rock, e non solo per la presenza delle ballerine. C’è un messaggio più grande, una storia intricata tutta da seguire, che scava dentro di noi, per scoprire se in fondo siamo un po’ tutti Mrs Floyd. La scaletta è saldamente legata alla proiezione e a questo misterioso personaggio, e ci aiuterà a concentrarci al messaggio di fondo. O forse sarà questa donna a farci scoprire qualcosa in più di questa musica così amata dai fans? Lasciamo al pubblico la risposta.”

Recentemente è stata inaugurata una mostra dedicata ai Pink Floyd a Roma, che cosa ne pensate?

“Il contributo che hanno lasciato i Pink Floyd sia nel panorama musicale che nel contesto sociale dagli anni 60 ad oggi è così importante che meriterebbero una mostra aperta tutto l’anno e per molti anni, così come si fa con le più famose opere d’arte. Certamente siamo orgogliosi che “Their Mortal Remains” vive per ben 3 mesi anche nel nostro paese, e ovviamente non vediamo l’ora di andarci, così come non ci siamo persi nemmeno uno dei loro show che ci ha toccati da vicino.”

Che progetti avete per il futuro?

“Bella domanda. I nostri spettacoli sono sempre più teatrali e particolari. La verità è che i Tributi ai Pink Floyd sono moltissimi. E noi sentiamo il bisogno di distaccarci da tutti i “puristi” che vogliono emulare a tutti i costi. Cerchiamo piuttosto di rafforzare un’identità tutta nostra che si basa sul “sound” tutto IF e che cerca di dare un messaggio al pubblico, un messaggio positivo. Non so se continueremo su questa linea o forse chissà ci verrà voglia di tornare negli “UFO Club” a suonare 5 brani in 2 ore…”

 

Stefano Leto – Onda Musicale

 

 

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Tags: Pink Floyd/Their Mortal Remains/IF
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