La classe operaia andrà anche in paradiso ma non smetterà mai di credere alle finte promesse elettorali e a quelle dei “Padroni/Direttori Megagalattici“.
Un po’ come la surreale rappresentazione fantozziana, l’italiano medio può passare un’intera vita in fabbrica sulla catena di montaggio o nel piccolo ufficio, ma non smetterà mai di sognare – un giorno – di cambiare in meglio la propria esistenza.
Un cambiamento individuale – tipico dello slogan capitalista “Tutti possono farcela! Tutti possono diventare ricchi!” – che realisticamente non arriverà mai.
I Maleizappa escono così – in pieno periodo pre-elettorale – con il rifacimento di “Un giorno questo cambierà”, brano storico contenuto nel primo album “I successi non ancora successi” che racconta in chiave tragico-ironica i sogni, le speranze e le fascinazioni commerciali che subisce l’uomo medio nell’era (neo) berlusconiana e in generale in quella televisiva.
Dalla ricerca forsennata del benessere economico all’aspetto fisico perfetto, al sentirsi parte della cerchia di quelli “bene” – fino all’auto-mortificazione di chi non corrisponde a certi stereotipi televisivi/commerciali.
Se la versione originale del brano è una classica ballad da Festival di Sanremo, questo nuovo arrangiamento sposta le sonorità e l’ambientazione – anche quella del video – verso il pop-jazzy con una leggera e gradevole fumosità da Night Club.
E via con l’hashtag che rispetta la par condicio #ungiornoquestocambierà
Guarda il video di “Un giorno questo cambierà”: https://www.youtube.com/watch?v=FV7AXPY6fcc&feature=youtu.be
(M.B.)