Exuvia è il primo lavoro in cui il polistrumentista Antonio Bertoni usa lo pseudonimo Ongon. Un ongon è un importante strumento sciamanico abitato da spiriti, un oggetto magico antropomorfo, dai tratti più o meno realistici, che allo stesso tempo attrae e contiene spiriti. Un feticcio.
Allo stesso modo, alcune tradizioni, alcune melodie, alcuni ritmi, suoni e strumenti attraggono spiriti ed energie speciali. La musica di Ongon nasce da molteplici influenze e ricerche: musica gnawa, tradizioni africane e jazzsono solo alcune delle vie percorse. Serbatoio imprescindibile del suo lavoro, il prezioso contribuito di numerosi etnomusicologi e le registrazioni di musiche tradizionali, come le incisioni dell’etichetta Ocora.
La musica di Ongon procede su traiettorie ipnotiche, tra sonorità ancestrali ed impulsi elettronici e psichedelici. Strumento magico di questo viaggio è il guimbri, basso africanoche unisce la percussione della pelle al timbro delle corde di budello, ma Ongon crea servendosi di tanti altri strumenti: strumenti autocostruiti, percussioni, chitarra, l’elettronica, i campionamenti.
Credits:
Antonio Bertoni: guimbri, elettronica, sintetizzatore, campioni, strumenti autocostruiti, percussioni, chitarra.
Musica composta, registrata e missata da Antonio Bertoni.
Masterizzato da Rashad Becker, Dubplates & Mastering, Berlin.
Foto di Francesco Pernigo, per gentile concessione della Fondazione Sergio Poggianella.
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