Imagine è un brano musicale di John Lennon pubblicato nel 1971. È la canzone più celebre e rappresentativa dell’autore tra quelle realizzate durante la sua carriera da solista, dopo lo scioglimento dei Beatles.
Fu pubblicata sull’album Imagine e successivamente come singolo negli Stati Uniti d’America (11 ottobre 1971) assieme a It’s So Hard. Successivamente nel 1975 il brano fu ripubblicato come singolo anche per il mercato britannico (Lato B: Working Class Hero). Imagine viene spesso citata come uno dei brani musicali più belli della storia della musica rock; la rivista Rolling Stone, per esempio, l’ha posizionata al terzo posto nella classifica dei migliori brani musicali di tutti i tempi.
L’ex presidente degli Stati Uniti Jimmy Carter ha dichiarato che in molti paesi del mondo la canzone Imagine gode dello stesso rispetto che viene riservato agli inni nazionali. Il brano viene solitamente letto in chiave pacifista, ma lo stesso Lennon ammise che i contenuti del testo di Imagine la avvicinano più al Manifesto del partito comunista che a un inno alla pace, è infatti una società in cui non trionfino i valori del materialismo, dell’utilitarismo e dell’edonismo che viene auspicata nel testo. John Lennon affermò che il brano era “anti-religioso, anti-nazionalista, anti-convenzionale e anti-capitalista, e viene accettato solo perché è coperto di zucchero“.
Yoko Ono disse che il messaggio di Imagine si poteva sintetizzare dicendo che “siamo tutti un solo mondo, un solo paese, un solo popolo“. Il 9 dicembre 1980, durante un concerto a Londra, la rock band inglese dei Queen suonò Imagine come omaggio a John Lennon, ucciso il giorno prima a New York. In Italia, dal punto di vista delle vendite, il 45 giri non riuscì ad andare oltre il terzo posto, superata, nel corso dei mesi di presenza in classifica, da Tuca tuca di Raffaella Carrà, Chitarra suona più piano di Nicola Di Bari e Montagne verdi di Marcella Bella.
La prima ad incidere Imagine in italiano è Ornella Vanoni nel 1972 nel 33 giri Un gioco senza età: il testo, scritto da Paolo Limiti e Felice Piccarreda, la trasforma in una canzone d’amore, intitolata Immagina che. Alberto Fortis ne ha inciso nel 1985 una versione in italiano, Immagina, nell’album West of Broadway con un testo, firmato da Fortis stesso, totalmente differente dall’originale. Lo stesso Fortis l’ha poi reinterpretata al pianoforte nel 2011, nella versione originale, all’interno del programma Delitti rock. Patti LaBelle ne ha proposto una versione live piano-voce in duetto con Anna Oxa, durante la sua partecipazione alla trasmissione televisiva Fantastico 10.
Gino Paoli l’ha invece riproposta nel 1996 nell’album Appropriazione indebita con un testo più vicino all’originale, ma non completamente fedele. Gianni Morandi l’ha invece proposta in italiano nel 1996 nel concerto tenuto davanti a papa Giovanni Paolo II a Bologna, cambiando ed edulcorando i riferimenti anti-religiosi nel testo. La cantautrice italiana Giorgia ha reinterpetato live la versione originale durante il concerto di Capodanno del 2007-2008, trasmesso da MTV. Durante la serata 9 settembre 2011 le cantautrici Elisa, Paola Turci e Fiorella Mannoia hanno ripreso il brano in occasione dell’incontro Nazionale di Emergency, presso il Nelson Mandela Forum di Firenze.
Il DJ Gigi D’Agostino l’ha invece remixata con una voce femminile. Un videoclip del brano venne realizzato da Zbigniew Rybczyński nel 1986 in HDTV. Nel video musicale diversi personaggi attraversano varie stanze comunicanti tra loro (in realtà si tratta della stessa stanza) con vista su New York, attraversando diversi stadi della loro esistenza, dall’infanzia alla vecchiaia. Il video si basa su di un falso piano-sequenza orizzontale, che inizia e termina ciclicamente con una stanza vuota dove l’unico oggetto è un triciclo.
Il video fu utilizzato come sigla finale della trasmissione televisiva di Rai Uno Immagina condotta da Edwige Fenech.
(Imagine-john Lennon is a painting by Bryan Dubreuiel)